La trasfusione di sangue è una procedura che va ad aggiungere sangue al corpo, dopo un infortunio o una malattia, utilizzando una flebo.
Generalmente, l'emotrasfusione viene effettuata in casi di anemie acute, oppure quando si verifica una anemia cronica (che prevede valori di emoglobina pari o inferiori a 7-8 g/dL). Durante questo processo, si potrebbe ricevere anche solo una parte del sangue, ad esempio plasma, piastrine o globuli rossi.
Ma qual è il regime alimentare da mantenere prima e dopo una trasfusione? Scopriamolo più avanti.
Cosa mangiare prima di una trasfusione di sangue
Prima della procedura di trasfusione di sangue, è bene sapere quali alimenti assumere per preparare il proprio corpo.
Sicuramente, si devono prediligere cibi ricchi di ferro – elemento incaricato, insieme all’emoglobina, del trasporto dell’ossigeno nel sangue e verso le altre cellule, in questo modo, il paziente potrà velocizzare il processo di miglioramento fisico dopo l’intervento.
Attraverso il ferro, vengono prodotti anche moltissimi globuli rossi con lo scopo di sopperire ad una eventuale perdita di sangue – durante o dopo il ricovero. Esistono due tipi di ferro negli alimenti:
- Ferro eme: facile da assorbire e tipico di carni di pollo, manzo, maiale, cavallo, selvaggina e pesce. La sua assimilazione è molto rapida, poiché l'intera molecola non trova ostacoli da parte degli altri nutrienti durante la digestione.
- Ferro non eme: ferro inorganico che può trovarsi sotto forma di sale (solubile o non solubile), si trova principalmente negli alimenti vegetali, ma anche nelle carni (insieme a quello eme). Più in generale, il ferro è contenuto in: manzo, frattaglie, pollame, agnello, maiale, frutti di mare, pesce, cereali integrali, frutta secca, verdure, noci, pasta.
Cosa mangiare dopo una trasfusione di sangue
Non esiste un’indicazione netta di quello che è necessario mangiare dopo aver ricevuto una trasfusione di sangue.
La scelta sarà, dunque, presa dal paziente, ad eccezione del primo pasto post emotrasfusione, che deve essere leggero e privo di alimenti allergenizzati.
Salvo indicazioni contrarie da parte del medico, si consiglia un’alimentazione sana e varia, come per qualsiasi altra circostanza. Nel caso di rischio di accumulo di ferro, il suggerimento è quello di limitarne l’apporto, riducendo il consumo di alimenti che lo contengono.
Inoltre, è preferibile anche evitare le associazioni che ne favoriscono l’assorbimento (come il consumo di vitamina C e legumi) o quelle in grado di limitarne l’assimilazione (per esempio tè nero, caffè, cibo ricco di calcio).