I dipendenti che si sentono in dovere di controllare la posta elettronica oltre l’orario di lavoro sono a rischio di esaurimento, secondo uno studio presentato presso il meeting annuale dell’Academy of Management.
Le cause più comuni di stress, come l’elevata mole di lavoro e dei conflitti interpersonali, sono state ben documentate nella ricerca degli anni passati.
Ma in questo nuovo studio gli autori sono stati i primi a individuare le email come un fattore di stress da lavoro.
Le email: una fonte di stress
Altri studi hanno dimostrato che i dipendenti devono essere in grado di staccare dal lavoro, sia mentalmente che fisicamente, al fine di ripristinare le proprie risorse ed evitare l’esaurimento. Naturalmente, non è un segreto che la connettività continua impedisca che questo tipo di distacco accada.
“La posta elettronica è notoriamente conosciuta come impedimento al processo di recupero“, scrivono gli autori. “La sua accessibilità contribuisce all’esperienza del sovraccarico di lavoro in quanto consente ai dipendenti di lavorare come se non avessero mai lasciato l’area di lavoro“.
Per verificare questa ipotesi, i ricercatori hanno esaminato quasi 400 adulti che lavorano in diversi settori industriali, tra cui finanza e banche, tecnologia e assistenza sanitaria. Ai partecipanti è stato chiesto quanto tempo spendono per la posta elettronica al di fuori dell’ufficio, le aspettative dei loro datori di lavoro e altri fattori.
Sorprendentemente, la quantità effettiva del tempo speso per le email non ha influenzato il loro stato emotivo o l’equilibrio tra lavoro e la famiglia. Per molte persone, queste convinzioni hanno creato un costante stato di ansia e di incertezza, denominato “stress anticipatorio“.
I datori di lavoro dovrebbero prendere atto della nuova ricerca. “Se un’organizzazione perpetua può impedire che i dipendenti si possano svincolare completamente dal lavoro, alla fine tutto questo porta ad avere stress cronico“, ha detto Liuba Belkin, professore associato presso la Facoltà di Economia e Commercio di Lehigh e co-autore dello studio.
Alcune ricerche precedenti dimostrano che la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita quotidiana può anche portare a sviluppare ansia, depressione, e diminuzione della produttività del lavoro.
Se il divieto di consultare l’email dopo il lavoro non è una soluzione pratica per le aziende, Belkin suggerisce che i manager potrebbero implementare settimanalmente i giorni senza posta elettronica.
Infatti, è importante che tutti si possano sentire sicuri e padroni dell’equilibrio tra lavoro e famiglia: per questo è giusto staccare la sera o il fine settimana.
I sintomi dello stress
Ci sono numerosi disturbi emotivi e fisici che sono stati collegati allo stress, tra cui la depressione, l’ansia, gli attacchi di cuore, l’ictus, l’ipertensione, i disturbi del sistema immunitario che aumentano la suscettibilità alle infezioni, una serie di disturbi virali che vanno dal comune herpes all’AIDS e ad alcuni tumori, nonché alle malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla.
Inoltre, lo stress può avere effetti diretti sul sistema gastrointestinale (ulcera peptica, GERD, colite ulcerosa, sindrome del colon irritabile) e sulla pelle (orticaria, eruzioni cutanee, dermatite atopica) e può contribuire anche a sviluppare l’insonnia e i disturbi neurologici degenerativi, come il morbo di Parkinson. In realtà, è difficile pensare a malattie in cui lo stress non svolga un ruolo aggravante.
Ecco un elenco con i sintomi dello stress più comuni.
- Frequenti mal di testa e dolori alla mandibola
- Digrignamento dei denti
- Tremori, soprattutto alle labbra e alle mani
- Dolori al collo, mal di schiena, spasmi muscolari
- Debolezza, vertigini
- Ronzii nelle orecchie
- Rossore frequente, forte sudorazione
- Secchezza della bocca, problemi di deglutizione
- Bruciore di stomaco, mal di stomaco
- Flatulenza
- Difficoltà di respirazione, sospiri frequenti
- Improvvisi attacchi di panico
- Palpitazioni
- Aumento o diminuzione dell’appetito
- Difficoltà di concentrazione, pensieri che si rincorrono
- Problemi di apprendimento di nuove informazioni
- Dimenticanza, disorganizzazione, confusione