Malattie cardiovascolari: i consigli per affrontare al meglio l’estate

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Ultimo aggiornamento – 01 Giugno, 2022

malattie cardiovascolari: come affrontare al meglio l'estate

In estate, l’aumento della temperatura ambientale mette a dura prova l’organismo, in particolare quando il tasso di umidità è alto. Chi soffre di malattie cardiovascolari, inoltre, è sottoposto ad uno stress ancora maggiore!

Con il caldo, infatti, i vasi sanguigni si dilatano, determinando l’abbassamento della pressione arteriosa, a cui il cuore risponde aumentando la frequenza.

Questo meccanismo può causare un certo malessere, a cui può sommarsi il fastidio della sudorazione. Tuttavia, quest’ultima rappresenta un fenomeno utile per disperdere il calore. Infatti, in condizioni di elevata umidità dell’aria, il caldo appare maggiormente insopportabile proprio perché si riduce l’evaporazione del sudore, e con essa la dispersione di calore. Particolare attenzione deve prestare chi assume antidepressivi o antistaminici, poiché, talvolta, la sudorazione può essere limitata da questi farmaci.

Dunque, caldo, umidità e stanchezza: quali sono i consigli per tutelare il proprio organismo per chi soffre di malattie cardiovascolari? Vediamoli insieme!

Estate: attenzione al cuore e alla pressione!

Attenzione alla pressione! La diminuzione della pressione arteriosa produce uno stato di stanchezza e giramenti di testa, soprattutto quando i valori raggiungono i livelli minimi, pari a 100/60 mmHg. 

In alcuni casi, soprattutto per chi soffre di ipotensione, il caldo può produrre un’ulteriore diminuzione della pressione, causando anche nausea, sudorazione improvvisa eccessiva e svenimenti.

I cali di pressione arteriosa si combattono sedendosi alle prime avvisaglie (solitamente le vertigini) o distendendosi, meglio se con le gambe alzate.

Per chi è affetto da ipertensione, qualora in estate assumesse un dosaggio di antipertensivo inferiore a quello del periodo invernale, potrebbero verificarsi dei picchi di pressione arteriosa nelle ore notturne. Una buona soluzione è quella di assumere i farmaci alla sera.

Anche il cuore necessita di un particolari cure e attenzioni, soprattutto in estate per chi soffre di malattie cardiovascolari. Infatti, nei periodi più caldi, il cuore è sottoposto ad un maggiore sforzo, anche se ci si trova in condizioni basali.

Il tipo di problematiche che possono derivare dalla maggiore attività cardiaca dipendono dalla patologia cardiaca da cui si è affetti.

Ad esempio, in chi è stato colpito da infarto del miocardio o è affetto da angina da sforzo, il flusso attraverso le coronarie può diminuire e produrre la manifestazione della sintomatologia tipica dell’angina da sforzo.

Nei cardiopatici con scompenso cardiaco, invece, in estate può peggiorare la dispnea, durante gli sforzi o nelle ore notturne, così come il gonfiore edematoso degli arti inferiori. Inoltre, nei cardiopatici che sviluppano anche insufficienza renale (di vario grado) per gli effetti del caldo, lo scompenso cardiaco può essere favorito. Tale condizione è più frequente negli anziani, per diverse ragioni: perché tendono a introdurre meno acqua, perché con l’età la funzionalità renale diminuisce, perché soffrono di patologie croniche (come il diabete, ad esempio).

Gli ipertesi che assumono diuretici possono andare incontro a squilibrio elettrolitico, in particolare con alterazioni di sodio e potassio, che sono fondamentali per mantenere la funzionalità cardiaca. Gli squilibri elettrolitici possono causare aritmie cardiache. Pertanto, il consiglio di essere ben idratati, attraverso il consumo di molta acqua, non è da prendere sotto gamba.

Come affrontare i giorni più caldi: qualche suggerimento per chi soffre di malattie cardiovascolari

Quali sono i consigli utili per affrontare la stagione estiva per chi soffre di malattie cardiovascolari? Eccone alcuni:

  • Limitare l'esposizione al sole: sembra cosa scontata ma, per evitare colpi di calore, è bene evitare o limitare l’esposizione diretta al sole e al caldo dalle 11:00 alle 17:00 (le ore più calde del giorno), così come l’attività fisica.
  • Indossare abiti chiari: quando si esce, è consigliabile indossare abiti chiari, comodi, di tessuto sottile e traspirante (come il cotone) e non aderenti. Le attività all’aria aperta, le passeggiate veloci e la corsa è meglio praticarle la sera.
  • Idratarsi: in estate, il corpo ha bisogno di più acqua, perché con il caldo si tende alla disidratazione e alla perdita di sali minerali. Perciò, bisogna bere molta acqua e altre bevande che stimolano il gusto (come i succhi di frutta, purché con un contenuto di zuccheri non elevato). Le bevande alcoliche andrebbero limitate, così come quelle zuccherine e gassate, e il caffè, poiché riducono il livello di idratazione, aumentando così il rischio di complicazioni cardiache in chi soffre di malattie cardiovascolari.

Inoltre, le persone che sono state sottoposte ad angioplastica o quelle con stent e valvole cardiache artificiali devono essere più prudenti poiché la disidratazione potrebbe aumentare il rischio di eventi trombotici. Anche i pasti andrebbero controllati: meglio pasti leggeri e frequenti. Frutta e verdura sono validi alleati nella stagione estiva. In questo modo, infatti, la digestione è facilitata.

L’acqua aiuta anche se, oltre ad essere bevuta, è utilizzata per rinfrescarsi bagnandosi frequentemente.Per rinfrescarsi si possono utilizzare anche i ventilatori o i condizionatori. Attenzione ai condizionatori, però. Non bisogna provocare sbalzi termici all’organismo. Pertanto, mai impostare il condizionatore a meno di 25°C-27°C.

Se si fa un giro in automobile, è opportuno non sostare al sole, e non allontanarsi mai se si rischia di lasciare persone sole in auto, soprattutto se bambini o anziani, o animali domestici.

Chi soffre di ipertensione o cardiopatie e si reca in montagna (oltre i 1200 metri di altezza) per trascorrere le vacanze estive, dovrebbe osservare un breve periodo di acclimatamento (due giorni sono più che sufficienti). L’organismo, infatti, necessita di un adattamento graduale, e quindi l’intensità dello sforzo fisico prodotto dalle passeggiate deve essere aumentato giorno per giorno.

In ogni caso, prima di partire per le vacanze, è opportuna una visita dal cardiologo, per controllare se è necessario un adeguamento della terapia.

Se si assumono antipertensivi o altri farmaci che producono effetti sui valori pressori, è bene evitare i passaggi repentini dalla posizione orizzontale a quella verticale, perché questo può causare vertigini e svenimenti. Il consiglio, quando ci si alza dal letto o da terra, è di farlo lentamente, assumendo una posizione intermedia per qualche istante (per esempio, seduti sul letto o accovacciati sulle gambe).

In generale, per chi soffre di ipotensione e di ipertensione, è bene misurare la pressione arteriosa con una maggiore frequenza quando il arriva il caldo.

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Scritto da Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Da sempre interessata alla divulgazione scientifica e con un'implacabile sete di conoscenza che vorrei condividere, sono Biologa, laureata in Biotecnologie Mediche e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche. Svolgo sia attività libero professionale di Biologo Nutrizionista sia attività di ricerca, presso l’Università "La Sapienza" di Roma.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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