Secondo i dati del 2023 dell’Istituto nazionale di statistica, sei milioni di italiani convive con l’obesità – ma il dato più preoccupante è relativo a giovani e anziani. I numeri sono stati presentati all’Italian Obesity Barometer.
Scopriamo di più nell’approfondimento.
L’obesità in numeri
In Italia, l’11,8% degli adulti soffre di obesità: si tratta di un +0,4% rispetto al 2022, ma a preoccupare è l’incremento di questa condizione nella fascia 18/34 anni – si passa, infatti, da un 5% del 2022 a un 6,6% del 2023.
Interessante notare come l’incremento sia stato esponenziale rispetto a vent’anni fa, con 1,6 milioni di casi in più (ad oggi, sono circa sei milioni). Si tratta di un preoccupante +38%, perché avere a che fare l’obesità significa vedere aumentare esponenzialmente il rischio di incorrere in patologie correlate, come malattie respiratorie croniche, diabete, tumori e malattie cardiovascolari (per non parlare di un maggior numero di ricoveri e prestazioni farmaceutiche e dell’aumento di mortalità tra i pazienti obesi).
Inoltre, l’obesità raddoppia tra gli uomini e triplica tra le donne, nella fascia d’età 35/44 è passata dal 6,4 al 9,8%.
Gli anziani che fanno parte della fascia d’età 65/74 anni rappresentano la quota più elevata di obesità: si stima, infatti, che oltre 1 persona su 6 abbia a che fare con questa condizione (15,9%).
Restano, invece, stabili rispetto all’anno precedente i livelli complessivi di eccesso di peso, che continua a riguardare quasi un adulto su due (46,3%).
Paolo Sbraccia, Presidente di IBDO Foundation, spiega che “Il 41% di tutta la mortalità cardiovascolare negli Stati Uniti corrisponde a un alto indice di massa corporea (IMC). Questo è in forte correlazione con l’ipertensione e sta alla base delle principali malattie cardiovascolari, come infarto, ictus e insufficienza cardiaca. In Italia l’ipertensione è presente nel 45% delle persone con un IMC normale, nel 67% di quelle con sovrappeso, fino ad arrivare all’87% in coloro che soffrono di obesità”.
Gli scenari futuri
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione del Report 2024, parla di prevenzione e cure tempestive, ma è anche fondamentale combattere lo stigma verso una condizione spesso trascurata che aggrava la condizione di chi ne soffre. "L'obesità è una sfida complessa che va ben oltre l'aspetto individuale, impattando profondamente sulla salute pubblica, sui sistemi sanitari e sull'economia di un Paese. Il costante aumento dei casi anche in Italia, associato a malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari, ci impone di agire con decisione e coerenza”.
Roberto Pella, deputato e presidente dell'Intergruppo Parlamentare Obesità, Diabete e malattie croniche non trasmissibili, afferma che "a livello parlamentare, attraverso i provvedimenti che abbiamo presentato sia alla Camera sia al Senato, ci stiamo impegnando per affrontare le radici strutturali dell'obesità e per far riconoscere la stessa come malattia, inserendola quindi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e ponendola del tutto a carico del Servizio sanitario”.