Istat: l’11% degli italiani ha a che fare con obesità

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 06 Novembre, 2024

Una persona che parla con un nutrizionista

Secondo i dati del 2023 dell’Istituto nazionale di statistica, sei milioni di italiani convive con l’obesità – ma il dato più preoccupante è relativo a giovani e anziani. I numeri sono stati presentati all’Italian Obesity Barometer.

Scopriamo di più nell’approfondimento.

L’obesità in numeri

In Italia, l’11,8% degli adulti soffre di obesità: si tratta di un +0,4% rispetto al 2022, ma a preoccupare è l’incremento di questa condizione nella fascia 18/34 anni – si passa, infatti, da un 5% del 2022 a un 6,6% del 2023.

Interessante notare come l’incremento sia stato esponenziale rispetto a vent’anni fa, con 1,6 milioni di casi in più (ad oggi, sono circa sei milioni). Si tratta di un preoccupante +38%, perché avere a che fare l’obesità significa vedere aumentare esponenzialmente il rischio di incorrere in patologie correlate, come malattie respiratorie croniche, diabete, tumori e malattie cardiovascolari (per non parlare di un maggior numero di ricoveri e prestazioni farmaceutiche e dell’aumento di mortalità tra i pazienti obesi).

Inoltre, l’obesità raddoppia tra gli uomini e triplica tra le donne, nella fascia d’età 35/44 è passata dal 6,4 al 9,8%.

Gli anziani che fanno parte della fascia d’età 65/74 anni rappresentano la quota più elevata di obesità: si stima, infatti, che oltre 1 persona su 6 abbia a che fare con questa condizione (15,9%).

Restano, invece, stabili rispetto all’anno precedente i livelli complessivi di eccesso di peso, che continua a riguardare quasi un adulto su due (46,3%).

Paolo Sbraccia, Presidente di IBDO Foundation, spiega che “Il 41% di tutta la mortalità cardiovascolare negli Stati Uniti corrisponde a un alto indice di massa corporea (IMC). Questo è in forte correlazione con l’ipertensione e sta alla base delle principali malattie cardiovascolari, come infarto, ictus e insufficienza cardiaca. In Italia l’ipertensione è presente nel 45% delle persone con un IMC normale, nel 67% di quelle con sovrappeso, fino ad arrivare all’87% in coloro che soffrono di obesità”.

Gli scenari futuri

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione del Report 2024, parla di prevenzione e cure tempestive, ma è anche fondamentale combattere lo stigma verso una condizione spesso trascurata che aggrava la condizione di chi ne soffre. "L'obesità è una sfida complessa che va ben oltre l'aspetto individuale, impattando profondamente sulla salute pubblica, sui sistemi sanitari e sull'economia di un Paese. Il costante aumento dei casi anche in Italia, associato a malattie croniche come diabete e patologie cardiovascolari, ci impone di agire con decisione e coerenza”.

Roberto Pella, deputato e presidente dell'Intergruppo Parlamentare Obesità, Diabete e malattie croniche non trasmissibili, afferma che "a livello parlamentare, attraverso i provvedimenti che abbiamo presentato sia alla Camera sia al Senato, ci stiamo impegnando per affrontare le radici strutturali dell'obesità e per far riconoscere la stessa come malattia, inserendola quindi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e ponendola del tutto a carico del Servizio sanitario”.

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Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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