Il bugiardino, che più correttamente è denominato ‘foglietto illustrativo’ o ‘foglio illustrativo’, deve il suo simpatico nome proprio all’aggettivo ‘bugiardo’. Molti di voi lo avranno ipotizzato – salvo poi pensare a una strana coincidenza lessicale.
Sul foglio illustrativo leggiamo infatti la ‘verità’ sul farmaco, in merito a posologia, indicazioni varie, effetti collaterali o indesiderati, ecc., e quindi, apparentemente, non ci si spiega il significato di bugiardino. Ma come leggerlo? Quali informazioni fondamentali contiene?
Perché si chiama bugiardino
In realtà, insegna la Crusca, il termine ‘bugiardo’ nel senese stava a indicare la locandina dei giornali che si esponeva fuori dalle edicole: così la chiamavano fino alla generazione degli attuali nonni di Siena, a cui si può chiedere un riscontro. Da qui, probabilmente, l’origine della parola ‘bugiardino’, coniato dunque dall’aggettivo bugiardo a cui si è applicato il suffisso ‘ino’, viste le ridotte dimensioni del foglio illustrativo che si inserisce nella confezione del medicinale.
Questo non spiega però l’utilizzo del vocabolo e il suo collegamento semantico con il termine ‘bugiardo’. La Crusca sostiene che, negli anni del boom della farmacologia, i foglietti illustrativi tendevano a sorvolare sugli effetti collaterali e sulle imperfezioni del farmaco, soffermandosi invece sulle positività e sulla loro efficacia. Ecco quindi che quelle ‘omissioni’ venivano viste come piccole bugie verso il consumatore. E da qui il significato di bugiardino.
Nel tempo, con leggi più severe, il bugiardino è diventato assolutamente veritiero e sempre più completo nel fornire informazioni: dunque perché è ancora chiamato così? Si pensa che il nome non abbia perso la sua efficacia sia a causa dei caratteri minuscoli che lo rendono di difficile lettura, sia per via delle sue informazioni assai tecniche, che spesso non ne facilitano la comprensione ai più. Il linguaggio complesso dei bugiardini e la difficoltà di lettura, dunque, sono aspetti che hanno permesso a questo curioso nome di rimanere inalterato negli anni e che ne hanno fatto la fortuna nel linguaggio comune.
Il riconoscimento ufficiale del nome sui dizionari è arrivato, però, solo 25 anni fa, comparendo per la prima volta sugli Annali del Lessico Contemporaneo Italiano. Neologismi 1993-94, come a dire che il bugiardino, tra ironia e piccoli inganni, ha avuto una trasmissione anch’essa un po’ …‘bugiardina’.
Come si legge il bugiardino dei farmaci (e perché è così importante)
Il foglietto illustrativo è quasi una carta di identità delle medicine che lo conservano all’interno della propria confezione. Ecco perché va letto con estrema attenzione!
Per Legge, il bugiardino deve accompagnare ogni farmaco disponibile in commercio, che si tratti di un farmaco con prescrizione o da banco.
Il bugiardino è uno strumento indispensabile per il paziente che si appresta ad assumere un medicinale. Va esaminato e letto in tutte le sue parti, ma senza che questo possa suscitare inutili allarmismi: capita spesso, infatti, che un paziente (magari ipocondriaco), subito dopo aver preso il farmaco in questione, affermi di accusare tutti o molti dei sintomi menzionati nel bugiardino tra gli effetti collaterali.
Questo è ovviamente un caso in cui si fa un uso errato del foglietto illustrativo, che vuol essere invece una guida, un manuale di istruzioni all’uso del farmaco.
Altre volte il foglietto non viene neanche aperto, poiché il paziente pensa di sapere (o di ricordarsi) esattamente tempi e modi di assunzione del farmaco: alla larga anche da questo comportamento, che può risultare nocivo per l’efficacia del medicinale e, in alcuni casi, anche piuttosto rischioso o pericoloso per la salute del paziente.
Altri pazienti, invece, potrebbero essere preoccupati dalla complessità di un lessico troppo tecnico: ecco perché il foglietto illustrativo sta adottando, negli ultimi anni, un linguaggio più semplice, per essere meglio compreso da ogni paziente. Ciò è ancora più importante nel caso dei farmaci OTC, quelli acquistabili senza la ricetta medica.
Le voci del bugiardino da guardare con attenzione
Tra le varie voci del foglietto illustrativo ve ne sono alcune a cui prestare particolare attenzione. Tra queste:
- Composizione del farmaco – La composizione del farmaco è la prima voce che si incontra scorrendo il bugiardino. Qui vengono elencate le varie caratteristiche del medicinale, ovvero eccipienti e principio attivo. Quest’ultimo corrisponde al composto curativo (ad es., per l’aspirina si tratta dell’acido acetilsalicilico). Tali informazioni aiutano a non prendere due medicine aventi diverso nome ma stesso principio attivo, ma anche ad evitare possibili allergie (alcune persone, ad esempio, sono allergiche a specifiche classi di antibiotici). Gli eccipienti sono invece sostanze aggiunte, usate come ‘collante’ per il farmaco (nella sua struttura molecolare o per la creazione di capsule contenitive del principio attivo e commestibili) o per conferire al medicinale un sapore meno sgradevole.
- Indicazioni – Nelle indicazioni si trovano invece informazioni in merito al malessere per cui prendere quel determinato farmaco e lo spettro d’azione dello stesso.
- Controindicazioni – Ad esse seguono le controindicazioni, che illustrano le condizioni in cui è vietato o è fortemente sconsigliato l’uso del farmaco; per fare solo qualche esempio, è il caso di situazioni specifiche quali allattamento o gravidanza, o di patologie tra cui le ulcere gastriche o la stasi venosa.
- Modalità d’uso – Alla voce modalità d’uso o precauzioni d’uso (o d’impiego) si trovano tutte quelle condizioni temporanee in cui si sconsiglia l’uso del farmaco come, per esempio, sintomi quali la nausea e la diarrea.
- Interazioni – Tra le interazioni vi sono tutte le sostanze che possono interferire con l’azione del farmaco, riducendone l’efficacia o creando danni all’organismo se assunti in contemporanea ad esso (altri farmaci, bevande e alimenti). Ne sono un esempio alcuni tipi di vegetali che entrano in contrasto con la terapia anticoagulante.
- Posologia – La posologia indica le modalità di assunzione: classici esempi sono le diciture ‘per bocca’, ‘da sciogliere in acqua’, ecc., a cui si aggiungono i riferimenti temporali ‘da prendere prima o dopo i pasti’, ‘una pillola ogni sei ore’, ecc. e le quantità di farmaco da dosare ‘5 gocce’, ‘3 grammi’, ecc. Se il medicinale è disponibile in più forme (pastiglie, bustine, sciroppo, fiale, ecc.), ci sarà la distinzione della posologia per ognuna di esse. Se necessario, questa voce è completata da quella che indica cosa fare in caso di sovradosaggio.
- Effetti indesiderati – Gli effetti indesiderati sono forse la voce più contemplata del bugiardino, poiché sono quelli che più mettono in allarme il paziente già malato e preoccupato dell’aggravarsi della propria condizione con una sintomatologia derivante dal farmaco che dovrebbe invece servire a curarlo. In linea di massima, tali indicazioni servono solo a segnalare i disturbi che potrebbero insorgere durante il trattamento con il medicinale, ma la frequenza con cui essi compaiono è generalmente modesta e limitata a pochi casi su tutto il campione esaminato. Si tratta, in genere, di disturbi di lieve entità quali: mal di testa, vertigini, nausea; tuttavia, a seconda della potenza del farmaco e del tipo di medicinale, potrebbero essere più variegati e investire una più ampia gamma di sistemi ed organi.
Altre indicazioni che potrebbero essere presenti sul bugiardino sono:
- Conservazione del farmaco (‘al riparo da fonti di calore’, ‘in frigorifero’, ecc.)
- Categoria farmacologica (mucolitici, sedativi, antiparassitari, ecc.)
- Forme in cui esso è disponibile (supposte, bustine, granulati, compresse, fiale, ecc.).
- Scadenza (di solito indicata non nel bugiardino, ma nella confezione esterna)
- Data dell’ultima revisione
Ma cosa fare se il bugiardino non indica un sintomo avvertito dopo l’assunzione del farmaco? Se dopo aver assunto un medicinale (fosse anche un farmaco da banco) si accusano sintomi prolungati e persistenti, occorre farlo subito presente al medico di base, che deve rimanere il riferimento principale per il corretto decorso della patologia per cui si è in cura.
E ricordate: ogni qual volta dobbiate far ricorso ad un farmaco, è sconsigliato il fai da te, ma è sempre opportuno consultarsi con il proprio medico di famiglia, prima di iniziare una terapia farmacologica.