Caffè e antibiotici: gli effetti dell'interazione

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 30 Gennaio, 2025

Una donna che beve caffè al bar

Antibiotici e caffè possono essere incompatibili a seconda del tipo di principio attivo presente nel farmaco e della concentrazione di caffeina.

L'uso di caffeina in combinazione con alcuni tipi di antibiotici potrebbe vanificare la terapia, causare anche potenziali tossicità, amplificare l'effetto stimolante della caffeina.

In alcuni casi, invece, la caffeina può rivelarsi utile nel mitigare gli effetti collaterali di alcuni antibiotici, come evidenziano diversi studi. Ma prima ancora di entrare nel dettaglio, è bene fare una precisazione.

Come la caffeina influenza gli antibiotici

La caffeina può interagire con gli antibiotici in modi diversi. Alcune combinazioni possono risultare antagonistiche, riducendo così l'efficacia del farmaco. In altri casi, la caffeina potrebbe potenziare l'effetto di certi antibiotici.

Gli effetti possono variare non solo tra diverse classi di antibiotici, ma anche tra antibiotici della stessa classe.

Queste interazioni dipendono da vari fattori:

  • tipo di antibiotico: antibiotici diversi possono reagire in modo differente con la caffeina. Ad esempio, alcuni antibiotici della classe dei chinoloni (come ciprofloxacina, levofloxacina e norfloxacina) possono aumentare i livelli di caffeina nel sangue;
  • batterio da debellare: l'effetto della combinazione caffeina-antibiotico può variare a seconda del batterio da combattere;
  • meccanismo d'azione: la caffeina può influenzare l'assorbimento, il metabolismo o l'escrezione di alcuni antibiotici;
  • dose di caffeina: l'entità dell'interazione può dipendere dalla quantità di caffeina consumata.

La caffeina non si trova solo nel caffè

La caffeina è una sostanza che appartiene alla famiglia delle xantine, insieme alla teobromina e alla teofillina.


Potrebbe interessarti anche:


Si tratta di una molecola, detta alcaloide, di origine naturale presente in bevande e piante, tra cui:

  • caffè;
  • the;
  • cioccolato;
  • guaranà;
  • piante del genere Cola (con frutti amarognoli);
  • bevande energetiche, bevande a base di Cola;
  • erba Mate;
  • alcuni integratori.

Quando si segue una terapia antibiotica, è bene sapere che esistono anche altre fonti di caffeina.

I meccanismi dell'interazione caffeina-antiobiotici

Le interazioni tra caffeina e farmaci possono avvenire attraverso diversi meccanismi:

  • alterazione dell'assorbimento: la caffeina può influenzare il pH gastrico, modificando l'assorbimento di alcuni farmaci;
  • interferenza metabolica: la caffeina e alcuni farmaci possono competere per gli stessi enzimi epatici, alterando il metabolismo reciproco;
  • effetti sinergici o antagonisti: la caffeina può potenziare o contrastare gli effetti di alcuni farmaci sul sistema nervoso centrale.

Antibiotici e Caffeina: quando evitare l'interazione

È consigliabile evitare o limitare il consumo di caffeina quando si assumono antibiotici appartenenti alla classe dei chinoloni (una specifica classe di farmaci antibatterici), in particolare quelli con i seguenti principi attivi:

  • Enoxacina;
  • Ciprofloxacina;
  • Levofloxacina;
  • Norfloxacina;
  • Grepafloxacina.

Questi antibiotici possono inibire l'enzima CYP1A2, responsabile del metabolismo della caffeina.
Di conseguenza, i livelli di caffeina nell'organismo possono aumentare, portando a potenziali effetti collaterali, tra cui:

  • ansia:
  • nausea;
  • nervosismo;
  • tachicardia;
  • insonnia;
  • convulsioni (nei casi più gravi).

L'entità dell'interazione può variare tra i diversi antibiotici della classe dei chinoloni. Ad esempio, l'enoxacina e la ciprofloxacina tendono ad avere un effetto più marcato sul metabolismo della caffeina rispetto ad altri.

La caffeina, poi, incide sull’acidità gastrica, specie in quelle persone che già soffrono di reflusso gastroesofageo; alcuni antibiotici, come le tetracicline (il cui antibiotico più famoso è la doxiciclina), son noti per aumentare la sintomatologia da reflusso a ridosso dell’assunzione della dose. In questi casi, dunque, è bene evitare di assumere caffeina insieme alla terapia antibiotica, per evitare l’aumento di sintomi avversi.

Antibiotici e sovradosaggio di caffeina: effetti collaterali indesiderati 

Gli antibiotici della classe dei chinoloni possono interagire con la caffeina, causando potenziali effetti collaterali.

  • la Ciprofloxacina può aumentare i livelli di caffeina nel sangue, intensificando gli effetti stimolanti e potenzialmente causando nervosismo, ansia e insonnia.
  • l'Enoxacina può aumentare la concentrazione di caffeina nel sangue, amplificando notevolmente i suoi effetti.
  • la Norfloxacina può rallentare l'eliminazione della caffeina dall'organismo, prolungandone gli effetti.
  • Levofloxacina e Grepafloxacina possono aumentare i livelli di caffeina nel sangue e intensificare i suoi effetti stimolanti.

Inoltre, la caffeina può influenzare l'assorbimento di alcuni antibiotici. Il consumo di caffè può ridurre l'assorbimento della tetraciclina. L'acidità del caffè può interferire con l'assorbimento della penicillina.

Un medico tiene in mano le confezioni di alcuni medicinali

Tutti questi sono principi attivi che fanno parte della classe antibiotica dei chinoloni vanno a bloccare il metabolismo della caffeina inibendo l'enzima CYP1A2. Questo enzima è un membro della superfamiglia degli enzimi del citocromo P450, responsabile del metabolismo di circa il 5-10% dei farmaci in uso clinico.
 
Il blocco del metabolismo fa sì che la caffeina non venga eliminata, accumulandosi nell'organismo e causando i tipici effetti da sovradosaggio, come ansia, vomito, nervosismo e, nei casi più gravi, convulsioni.

Come premesso, l'interazione tra caffeina e antibiotici non è sempre negativa. In alcuni casi, gli effetti possono essere anche benefici (sinergici).

Caffè e antibiotico: effetti della caffeina sul microbioma durante la terapia antibiotica

L'uso di antibiotici come l'amoxicillina può causare disbiosi nel microbioma intestinale, alterando l'equilibrio della flora batterica e portando alla riduzione dell'abbondanza di quasi tutte le specie batteriche, ad eccezione dei Bacteroides. Questa condizione diminuisce la diversità microbica intestinale con un impatto negativo sulla salute dell'intestino.

La diminuzione della diversità microbica intestinale può compromettere le funzioni del microbioma. L'aumento del Proteobacteria, rispetto a Bacteroidetes o Firmicutes, è spesso associato a uno stato di disbiosi e infiammazione intestinale.

Ciò detto, alcuni studi, come questa ricerca, suggeriscono che in merito alla relazione tra antibiotico e caffè, quest'ultimo potrebbe avere effetti benefici sul microbioma:

  • il caffè sembra favorire la proliferazione di batteri benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium;
  • alcuni composti presenti nel caffè, come gli acidi clorogenici e la caffeina, sembrano influenzare positivamente la crescita di specifici batteri intestinali;
  • è stata osservata una riduzione di batteri potenzialmente patogeni come Escherichia coli, Enterococcus, Bacteroides e Clostridium in associazione al consumo di caffè.

Nonostante questi risultati promettenti, sono necessarie ulteriore ricerche per confermare gli effetti positivi del caffè durante l'uso di antibiotici.

Alterazione dell'attività antibatterica degli antibiotici

Come premesso, gli effetti dell'interazione caffeina-antibiotici possono essere diversi, sinergici o antagonistici.

  • effetti sinergici / positivi: secondo uno studio, la caffeina può potenziare l'efficacia di alcuni antibiotici come cefepime e azitromicina contro patogeni gram-negativi, riducendo le concentrazioni minime inibitorie necessarie. Questo effetto sinergico potrebbe migliorare l'efficacia del trattamento in alcuni casi.
  • effetti antagonistici / negativi: in altre situazioni, la combinazione di caffeina con antibiotici può risultare in interazioni antagonistiche. Una ricerca del 2017 ha evidenziato che la combinazione diretta di caffeina e antibiotici ha portato a interazioni antagonistiche6. Questo studio suggerisce che la caffeina non dovrebbe essere combinata con gli antibiotici perché potrebbe annullare gli effetti terapeutici e causare possibile tossicità.

Come limitare i rischi della interazione tra caffè e farmaci antibiotici

La moderazione nel consumo di caffè può aiutare a ridurre il rischio di interazioni in alcuni casi, ma potrebbe non essere sufficiente in tutti i casi.
 
Alcuni studi hanno dimostrato che anche basse concentrazioni di caffeina possono influenzare l'efficacia di certi antibiotici. Come ormai assodato, infatti, l'interazione può variare a seconda del tipo di antibiotico, della dose, e del patogeno (batterio) da debellare.

Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare un medico o un farmacista prima di consumare caffè o altre fonti di caffeina durante un trattamento antibiotico.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario evitare del tutto il consumo di caffeina durante il trattamento o modificare la dose o il tipo di antibiotico. Ognuno è diverso e le reazioni possono variare.

Consigli pratici per l’assunzione di antibiotici

Questi consigli sono in linea con le raccomandazioni mediche generali in merito all'interazione tra antibiotici e caffeina:

  • assumere gli antibiotici almeno due ore prima o due ore dopo il consumo di caffè per ridurre il rischio di interazioni;
  • bere molta acqua durante il trattamento antibiotico per supportare la funzione renale e l'eliminazione dei farmaci;
  • prestare attenzione a eventuali cambiamenti nell'efficacia del farmaco o all'insorgenza di effetti collaterali dopo il consumo di caffeina;
  • se si decide di ridurre il consumo di caffeina durante il trattamento antibiotico, è preferibile farlo gradualmente per evitare sintomi da astinenza.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Valentina Montagna | Editor
Valentina Montagna | Editor
in Salute

810 articoli pubblicati

a cura di Dr. Christian Raddato
Contenuti correlati
Il primo piano di uno stetoscopio
Nuove cure gratuite: dalla celiachia all'endometriosi. Cosa cambia?

Dal prossimo 30 dicembre saranno disponibili nuovi Lea, ovvero cure gratuite e benefici a carico proprio del Servizio Sanitario Nazionale. Scopri quali sono.