C’è chi nasce con gli organi invertiti. Lo sapevate?

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 13 Settembre, 2018

situs inversus: cos'è

Immagina se il tuo orecchio destro si trovasse al posto del tuo orecchio sinistro, o viceversa. Oppure che il tuo occhio destro sia nella posizione di quello sinistro. O ancora, di avere le braccia invertite. Un problema non certo da poco.

Ma vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedere se ad essere in posizione inversa fossero gli organi interni?

Cerchiamo di capirne di più su questa condizione, nota come situs inversus.

Situs inversus: quando gli organi sono invertiti


Enrique Iglesias, Catherine O’Hara e Donny Osmond all’apparenza hanno ben poco in comune. Eppure, nel profondo, qualcosa c’è. Sono tutti interessati da una particolare condizione medica nota come situs inversus, una rara anomalia congenita, che colpisce circa 1 individuo su 10.000.

Questa patologia si manifesta a partire dai primissimi stadi dello sviluppo somatico della vita intrauterina, con la collocazione di alcuni, o tutti, organi interni in posizione speculare rispetto a quella fisiologicamente predeterminata, definita per l’appunto situs solitus.

In altre parole, alcune persone nascono con alcuni organi leggermente spostati rispetto alla posizione canonica. Insomma, può capitare che nascano con il cuore leggermente spostato a destra e con le cavità (atri e ventricoli) invertite, oppure con il fegato a sinistra ma sempre orientato con il lobo minore verso l’interno e il lobo maggiore verso l’esterno. Ancora, con lo stomaco a destra, con il colon ascendente a sinistra o con il colon discendente a destra e via dicendo.

Il situs inversus è generalmente compatibile con una normale funzionalità dell’organismo anche quando tutti gli organi interni sono fuori dalla loro sede naturale, tanto che spesso questa anomalia congenita si scopre solo a seguito di indagini specialistiche eseguite per altri motivi di natura medica.

Malgrado tutto ciò, in alcune circostanze, questo difetto congenito può mettere a serio rischio la salute di chi ne è affetto.

Donny Osmond, noto attore e cantante statunitense, ha avuto un serio problema di salute che esemplifica il pericolo principale del situs inversus. Pur soffrendo di appendicite, il medico del pronto soccorso in un primo momento non è riuscito a diagnosticarla perché non si aspettava che l’appendice si trovasse sul lato sinistro del corpo di Donny. Tale ritardo gli è quasi costato la vita, aumentando la probabilità che l’appendice andasse incontro a peritonite.

Al di là di possibili errori diagnostici e di procedure chirurgiche eseguite sul lato opposto del corpo rispetto alla normalità, le persone con situs inversus totalis vivono nella maggior parte dei casi la loro vita in completa salute e benessere.

Non tutte le persone con una diagnosi di situs inversus totalis, sono però così fortunate. Alcune di loro, infatti, oltre a presentare questo disturbo, manifestano anche i sintomi di quella che viene chiamata sindrome di Kartagener, un sottotipo di sindrome delle ciglia immobili nota anche come Discinesia Ciliare Primaria.

Nello specifico, si tratta di un’alterazione dei movimenti delle ciglia presenti a livello delle vie respiratorie, tale da provocare un accumulo di muco che, a sua volta, aumenta il rischio di incorrere in episodi di bronchite, bronchiectasie e sinusite, anche in forma cronica.

Un’altra anomalia ben più pericolosa del situs inversus è quella del situs ambiguus, quella in cui gli organi interni crescono in luoghi imprevedibili, a volte, in posizioni del tutto casuali.

Il situs inversus come espediente narrativo

Il situs inversus, dalla sua scoperta ad oggi, ha contribuito ad arricchire le trame di libri, di racconti e di film. Sembrerebbe quasi che scrittori e sceneggiatori non riescano a fare a meno di includere nei loro romanzi uno o più personaggi affetti da questo misterioso e bizzarro disturbo.

Uno degli esempi più noti al grande pubblico è quello del personaggio del film James Bond – Licenza di uccidere, il temibile “Dr. No”, che sopravvive a un tentativo di omicidio da parte dei suoi nemici proprio grazie a questa particolare anomalia congenita che gli permette di salvarsi da un colpo mortale al cuore.

Lo stesso espediente viene raccontato in anni più recenti in un episodio della serie In Plain Sight – Protezione testimoni e per ben due volte nel film del 2009, Ninja Assassin. Un colpo di scena in grado di catalizzare l’attenzione del pubblico e sconvolgere anche la trama più lineare. Purtroppo, però, questa patologia viene frequentemente utilizzata per trasmettere un messaggio di estraneità: in molti racconti o romanzi il situs inversus viene utilizzato come sinonimo di alieno, come escamotage per distinguere gli esseri umani da esseri provenienti da altri pianeti, per lo più impostori che si appropriano indebitamente delle vite altrui, veicolando messaggi ambigui e negativi a proposito di questa patologia.

In conclusione, ci auguriamo che nel futuro, scrittori e sceneggiatori, indirizzino i loro sforzi creativi a scopo divulgativo, per aiutare e guidare il grande pubblico a comprendere le implicazioni e la severità di una malattia rara come il situs inversus.

Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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