La ricerca di un collegamento genetico alla depressione, che colpisce 350 milioni di persone in tutto il mondo, è restata su un punto fermo per anni, senza arrivare a nessuna soluzione plausibile.
Mentre alcune persone diventano depresse dopo un evento stressante, altre rimangono resistenti alla catastrofe. Un ricercatore britannico e il suo team hanno trovato due aree del genoma che sembrano essere la chiave per capire meglio questo disturbo.
Per assicurarsi di aver scelto solo i pazienti con uno stadio di depressione più profondo, Jonathan Flint, psichiatra dell’Università di Oxford che ha condotto lo studio, dice di aver esaminato le più vecchie generazioni di donne cinesi Han. Come risultato, le sue pazienti non presentavano i fattori di complicazione della depressione. “Nessuna di loro beve alcolici, nessuna di loro fuma né fa uso di droghe“, dice.
Il team di Flint ha raccolto campioni di DNA da più di 5.000 donne con depressione maggiore e ha svolto un ugual numero di controlli. Il sequenziamento del gene ha rivelato due regioni associate al disturbo depressivo maggiore in una delle 23 coppie di cromosomi. Uno è fondamentale perché si trova vicino al gene SIRT1, che è importante per le parti che producono l’energia delle cellule chiamate mitocondri.
La scoperta sposta l’attenzione della causa della depressione dalla funzione neuronale al metabolismo: questo potrebbe portare a trattamenti più efficaci per la diagnosi e per la cura di questo problema.
Le cause della depressione
Vi siete mai chiesti che cosa sia a causare la depressione? Perché alcune persone soffrono di depressione e altre no?
La depressione è una malattia estremamente complessa. Nessuno sa esattamente da cosa sia provocata, ma può verificarsi per una serie di motivi. Alcune persone sperimentano la depressione nel corso di una grave malattia di salute. Altri possono svilupparla in relazione a dei cambiamenti della vita, come l’abbandono o la morte di una persona cara. Altri ancora hanno una storia familiare di depressione. Chi soffre di questo problema, si sente sopraffatto dalla tristezza e dalla solitudine senza saperne il motivo.
Ci sono comunque dei fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la depressione, vediamone alcuni.
Se in passato la persona ha subito un abuso fisico, sessuale o emotivo, può essere più vulnerabile allo sviluppo della depressione clinica più tardi nella vita.
Alcuni farmaci, come la isotretinoina (usato per trattare l’acne), il farmaco antivirale interferone-alfa, e i corticosteroidi possono aumentare il rischio di depressione.
La depressione può partire anche da un semplice conflitto con una persona. Chi è molto vulnerabile, spesso cade nella malattia per via di semplici conflitti personali o controversie con familiari o amici.
La tristezza o il dolore per la morte o la perdita di una persona cara, anche se naturale, può aumentare il rischio. Ovviamente, bisogna distinguere tra la reazione normale al dolore e quella eccessiva provocata dal disturbo.
Una storia familiare di depressione può aumentarne le probabilità. Si ritiene che la depressione sia un problema complesso: probabilmente ci sono molti geni differenti che esercitano piccoli effetti, piuttosto che un singolo gene che contribuisce al rischio di sviluppare la malattia. La genetica della depressione, come della maggior parte dei disturbi psichiatrici, non è così semplice come nelle malattie puramente genetiche.
“Mal di vivere”: studi sulle cause
Anche lieti eventi come un nuovo lavoro, la laurea, o il matrimonio possono indurre alla depressione. Per questo, è fondamentale trattare adeguatamente la malattia per non rischiare di perdere un lavoro, divorziare, ecc.
Tuttavia, la sindrome di depressione clinica non è mai solo una risposta “normale” agli eventi di una vita stressante. Infatti, rientra nella norma avere delle preoccupazioni per quanto riguarda il lavoro, la famiglia, la gestione delle spese, ecc., ma si esce dalla normalità quando queste situazioni diventano problemi irrisolvibili e fonti di tristezza continua.
Problemi come l’isolamento sociale a causa di altre malattie mentali o il fatto di essere cacciato dalla famiglia o da un gruppo sociale può contribuire a sviluppare la depressione clinica. Non solo, talvolta è proprio la fine di una storia d’amore a dare avvio a questa malattia.
A volte, la depressione coesiste con una grave malattia o può essere innescata da un’altra condizione medica, sia essa fisica o psichica, come ad esempio il disturbo bipolare o altre patologie che comportano l’alternarsi di fasi maniacali e depressive.
Quasi il 30% delle persone con problemi di abuso di sostanze hanno anche la depressione maggiore o clinica. In questi casi, è necessario che la persona esegua un percorso psicologico per la reintegrazione sociale per giungere ad abolire completamente l’uso di sostanze nocive per l’organismo umano, come l’alcol e le droghe.