Molti di noi hanno sperimentato il mal di stomaco, la nausea e le vertigini durante un attacco di panico, che è capace di colpire una persona quando meno se lo aspetta.
Se vi è capitato di avere attacchi di panico, probabilmente sarete anche consapevoli dei segnali di allarme. Quindi, se siete alla ricerca di nuovi modi per gestirli e riprendere il controllo della vostra vita, leggete i nostri consigli.
Per ridurre l’ansia, un metodo molto efficace può essere quello di concentrarsi sul proprio respiro.
La respirazione è sempre stata una tecnica utile per riportare le persone a uno stato di calma e meditazione, ed è impiegata nei corsi di yoga per aiutare le persone a concentrarsi sull’attimo che stanno vivendo.
Ma cosa succede esattamente nel corpo quando prendiamo respiri profondi per aiutare la nostra salute mentale?
Quando siamo ansiosi, sperimentiamo una stimolazione del sistema nervoso simpatico e la nostra risposta di lotta o fuga, che è l’elemento responsabile della respirazione superficiale e dell’aumento dell’ormone dello stress, il cortisolo. Ma quando prendiamo respiri profondi, il nostro sistema nervoso parasimpatico (PNS), che controlla le funzioni del nostro corpo quando siamo a riposo, si attiva, contrastando la risposta allo stress.
Controllando il nostro respiro, siamo in grado di avere un impatto indiretto sulle altre funzioni del nostro corpo che non possiamo controllare volontariamente, come il sistema cardiovascolare, l’apparato digerente, gli ormoni e il sistema immunitario. Basta inspirare attraverso il naso e respirare per 4-5 secondi, poi espirare lentamente attraverso la bocca per 4-5 secondi.
Una volta imparate le tecniche di respirazione, si imparerà a seguire una dieta sana provando più gusto nel mangiare, si riuscirà ad addormentarsi in meno di un minuto e a calmare qualsiasi tipo di risposta allo stress.
L’esercizio costante, la dieta sana, le interazioni sociali, il sonno e la terapia cognitivo-comportamentale sono tutti necessari per mantenere la salute mentale e combattere lo stress e l’ansia, in modo che, la prossima volta che vi verrà un attacco di panico saprete come comportarvi.
I sintomi di un attacco di panico
I sintomi di un attacco di panico possono essere molto angoscianti e spaventosi. Tendono a verificarsi improvvisamente, senza ragione.
Oltre allo schiacciante sentimento di ansia, un attacco di panico può anche causare una varietà di altri sintomi, tra cui:
- sensazione che il cuore batta in modo irregolare (palpitazioni)
- sudorazione
- tremore
- vampate di calore
- brividi
- fiato corto
- sensazione di soffocamento
- dolore al petto
- nausea
- vertigini
- sensazione di svenimento
- intorpidimento o formicolio
- bocca asciutta
- necessità di andare in bagno
- ronzio nelle orecchie
- sensazione di terrore o paura di morire
- stomaco in subbuglio
I sintomi fisici di un attacco di panico sono davvero sgradevoli e possono anche essere accompagnati da sensazioni di terrore e di paura.
Per questo motivo, le persone che soffrono di attacchi di panico iniziano a temere l’attacco successivo, che crea un ciclo di vita di “paura della paura”. A volte, i sintomi di un attacco di panico possono essere così intensi che possono far sembrare di avere un attacco di cuore.
Tuttavia, è importante essere consapevoli che i sintomi, come il battito cardiaco molto veloce e la mancanza di respiro non si tradurranno in problemi come l’infarto. Anche se gli attacchi di panico possono spesso essere spaventosi, non causano alcun danno fisico.
La maggior parte degli attacchi di panico dura da cinque a venti minuti, ma a volte anche un’ora.
Attacchi di panico ricorrenti
Alcune persone hanno attacchi di panico una o due volte al mese, mentre altre li hanno più volte alla settimana.
Le persone che soffrono di attacchi di panico tendono anche ad avere sentimenti costanti di ansia e preoccupazione. Gli attacchi di panico associati al disturbo possono essere molto imprevedibili.
Depersonalizzazione
Nel corso di un attacco di panico, i sintomi possono essere così intensi e fuori controllo che l’individuo potrebbe anche sentirsi staccato dalla situazione, dal corpo e dall’ambiente circostante, come se fosse un osservatore esterno.
Questo senso di distacco è conosciuto come depersonalizzazione. Essendo distaccato dalla situazione, non riesce a trovare alcun sollievo che gli faccia vivere l’attacco di panico in maniera meno profonda. Anzi, spesso la depersonalizzazione rende l’esperienza ancora più confusa e disorientante.