Daniele Bollero, chirurgo plastico.
Il vostro medico vi ha appena consigliato di asportare un neo? Niente paura, probabilmente è una scelta necessaria per scongiurare delle complicazioni.
Abbiamo chiesto al dr. Daniele Bollero, specialista in chirurgia plastica, cosa ci si deve aspettare da questo tipo di intervento.
Come avviene l’operazione di asportazione di un neo?
Normalmente, l’asportazione di un nevo avviene in anestesia locale con una piccola iniezione di anestetico locale. È importante informare il proprio medico su eventuali allergie.
In seguito, la cute viene incisa disegnando una losanga di cute ellittica per permettere la chiusura della breccia residua, in maniera morbida e piacevole. In casi particolari, ma rari, può capitare di dover adottare tecniche di chirurgia plastica, come lembi (cioè trasferimento di tessuti vicini) per l’impossibilità di sutura diretta.
Per ottenere il massimo in termini di esiti, diventa anche fondamentale il tipo di sutura. Sono da preferire suture estetiche come le suture intradermiche rispetto a quelle con punti staccati.
Quali misure sono necessarie per il post-operazione?
Sicuramente, il ghiaccio nelle prime ore del post-operatorio permette di ridurre dolore e infiammazione. La medicazione non va rimossa sino al controllo a distanza di qualche giorno. Per la doccia, si possono utilizzare cerotti impermeabili da applicare sulla medicazione.
L’intervento non è doloroso e quindi difficilmente ci sarà necessità di antidolorifici. Una copertura antibiotica potrebbe invece essere utile per ridurre al massimo il rischio di complicanze.
Dopo alcune settimane dall’intervento, dopo la rimozione dei punti, può essere utile un trattamento della cicatrice residua per ridurne l’impaccio estetico. Su indicazione del proprio chirurgo si potranno adottare strategie non invasive a tale scopo, come ad esempio l’utilizzo di silicone topico.
Quando è possibile tornare a fare sport dopo l’asportazione di un neo?
Dopo un intervento chirurgico, anche se minimo, si consiglia di astenersi dallo sport per 3-4 settimane. Inizialmente, il rischio è il sanguinamento mentre nei giorni successivi occorre evitare traumi accidentali che possono provocare la riapertura della ferita chirurgica.