Dr.ssa Valentina Fratoni, nutrizionista
“Anemia di primavera”, spesso ne sentiamo parlare ma non tutti sanno davvero riconoscerla. È certo, però, che la stagione primaverile porta con sé un senso di stanchezza o spossatezza, dovuto, in alcuni casa, ad una lieve carenza di ferro, vitamina B12 o acido folico.
Una volta esclusa la presenza di un problema patologico, mancanza di ferro e anemia transitoria – di primavera, appunto – si possono combattere con l’alimentazione. Essendo un problema molto comune ma poco conosciuto, abbiamo deciso di rivolgere alcune domande al Dr.ssa Valentina Fratoni, per chiarirci le idee in merito.
Quali sono i sintomi dell’anemia?
Quando si parla di anemia si indica uno stato patologico in cui si assiste a una riduzione dell’emoglobina (Hb), al di sotto dei livelli di normalità. Ciò determina una ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno ai vari distretti corporei.
Le possibili cause dell’anemia potrebbero essere molteplici: da una carenza di ferro o di vitamina B12 fino ad arrivare a patologie quali talassemia, neoplasie a carico del midollo osseo, anemia falciforme e malattie autoimmuni.
I sintomi dell’anemia possono essere molteplici. Ecco i più comuni, conseguenti principalmente a carenze alimentari:
- Senso di affaticamento e letargia, nonostante si riposi un numero corretto di ore
- Tachicardia, anche a seguito di uno sforzo minimo
- Unghie e capelli fragili
- Pallore prolungato con associati problemi circolatori
- Secchezza delle fauci con l’instaurarsi di micro tagli soprattutto agli angoli della bocca
- Formicolio agli arti inferiori e superiori associate a leggere parestesie.
Perché si parla di “anemia di primavera”?
Con l’arrivo della primavera è molto comune avvertire senso di spossatezza e stanchezza inspiegabili, spesso associate a malinconia, calo della concentrazione e dell’energia. E’ facile che nel periodo primaverile l’organismo fatichi a sincronizzarsi con i ritmi dell’ambiente esterno: in questo caso, si parla di “mal di primavera”.
Esiste uno stretto legame tra condizioni meteorologiche e processi fisiologici, tanto che ogni volta che il nostro organismo si trova a fare i conti con brusche variazioni di temperatura, pressione o luce, deve fare un grande sforzo di adattamento che per alcuni soggetti può rivelarsi molto faticoso.
Non è però detto che la causa del malessere sia unicamente da imputare ai cambiamenti climatici. Infatti, potrebbe anche essere legata a cicli mestruali lunghi e/o abbondanti, ad un ridotto assorbimento intestinale o ad un’alimentazione povera di carne e legumi: fattori responsabili di carenze di ferro, vitamina B12 e acido folico.
Quali alimenti aiutano a reintegrare il ferro in primavera?
In primavera, come in qualsiasi altra stagione. l’anemia si può contrastare assumendo una sana alimentazione.
Il ferro è presente principalmente nella carne, nel pesce, nel tuorlo delle uova, nei legumi, nella frutta secca, nei cereali e nelle verdure a foglia verde.
E’ importante tenere presente che il ferro di origine vegetale viene assorbito in minima quantità a livello intestinale. Pertanto è consigliabile prediligere, in questi casi, il ferro eme – quello contenuto negli alimenti di origine animale – in quanto maggiormente utilizzabile dall’organismo umano. E’ possibile migliorare l’assimilazione del ferro associando vitamina C agli alimenti che per loro natura contengono il prezioso minerale.
Quindi per fare il pieno di ferro, si consiglia di iniziare la giornata con una bella colazione a base fiocchi d’avena (4,72 mg di ferro per 100 g di prodotto); consumare un piccolo spuntino a base di cioccolato fondente amaro (17,4 mg per 100 g di prodotto) e un pranzo con del pollo (6,25 mg per 100 g di prodotto ) e verdure a foglia verde, condite con olio e limone. Durante il pomeriggio, si consiglia di consumare 2 o 3 nocciole (4,70 mg per 100 g di prodotto). Per la cena, invece, prediligete un abbondante piatto di legumi: ceci (6,24 mg per 100 g di prodotto), lenticchie (7,54 mg per 100 g di prodotto ), fagioli cannellini (5,49 mg per 100 g di prodotto), fagioli borlotti (5,00 mg per 100 g di prodotto).
E voi avete mai sofferto di anemia di primavera? Raccontateci la vostra esperienza!