I meccanismi che portano al presentarsi della splenomegalia sono legati ad un funzionamento esagerato della milza stessa. Ci sono però anche malattie che ne portano all’allargamento delle dimensioni. Cause di splenomegalia primaria sono:
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Nimesulide
Soluzione di Dakin-Carrel
Antinausea
Endocardite batterica subacuta o mononucleosi infettiva
Sferocitosi ereditaria o talassemia major
Congestizie, come trombosi venosa della milza, ipertensione portale o malattia di Banti
Mieloproliferative, come la metaplasia mieloide cronica o mielofibrosi
Infiltrative, come nella sarcoidosi ed in alcune neoplasie
Neuroplastiche, come nella leucemia linfatica cronica e linfomi
Splenomegalia infiammatoria, derivante da infezioni o infiammazioni che portano ad un aumento delle attività di difesa dell’organismo
Splenomegalia iperplastica: può essere provocata da malattie mieloproliferative
Splenomegalia congestizia, che è provocata da ipertensione portale, trombosi o insufficienza cardiaca congestizia
Splenomegalia infiltrativa che è il risultato di ingestione di macrofagi con materiali non digeribili (malattia di Gaucher). Può portare a epatomegalia
Splenomegalia infettiva, legata alla presenza di ascessi splenici
Quale è la prognosi per chi è affetto da splenomegalia?
Di solito la prognosi è eccellente, ma è comunque influenzata dalla malattia che ne è alla causa.
Come si diagnostica la splenomegalia?
Non sempre è possibile controllare le dimensioni della milza attraverso una palpazione dell’addome ed in più non sempre le milze palpabili sono anomale. Per questo motivo nella corretta diagnosi è bene tenere in considerazione alcuni segni:
Cirrosi, che si presenta con ittero, teleangectasie, ginecomastia e ascite