Che cos’è l’osteonecrosi?
Per
necrosi si intende il processo di morte patologica di un tessuto.
La perdita cospicua di sangue in un tessuto, normalmente molto vascolarizzato come l’osso, determina la morte delle cellule che lo compongono e, dunque, l’osteonecrosi.
La necrosi avascolare si verifica può verificarsi in qualsiasi osso ma soprattutto in alcune zone del corpo quali:
- testa del femore;
- testa dell'omero;
- ginocchia;
- spalle;
- caviglie;
-
mandibola.
Quali sono le cause della necrosi avascolare?
Per le persone sane il
rischio di osteonecrosi è basso. Più esposti sono i soggetti affetti da patologia croniche che assumono alcuni farmaci quotidianamente e per periodi lunghissimi.
Le cause dell’osteonecrosi possono essere:
- lussazione o frattura del femore (femore);
- impiego cronico di corticosteroidi per via orale o endovenosa. L'utilizzo a lungo termine di corticosteroidi è associato al 35% di tutti i casi di lesione AVN non traumatica. Anche se la ragione di questo non è completamente nota, il sospetto è che questi farmaci possano interferire con la capacità del corpo di degradare le sostanze grasse. Queste sostanze si accumulano nei vasi sanguigni, rendendoli più stretti e riuscendo la quantità di sangue all'osso;
-
uso eccessivo di alcool, proprio come i corticosteroidi, l’alcool può causare determinare l’accumulo di sostanze grasse nei vasi sanguigni e la riduzione dell’afflusso di sangue alle ossa;
-
coaguli di sangue, infiammazioni e danni alle arterie che possono bloccare il flusso di sangue alle ossa.
Altre condizioni associate a lesione AVN di natura non traumatica comprendono:
Quali sono i sintomi della necrosi avascolare?
Nelle sue prime fasi, l’
osteonecrosi, in genere, non causa alcun sintomo; tuttavia, con il progredire della malattia, si avverte dolore a causa della pressione esercitata dal sangue sull’osso.
Se non si interviene, il dolore va ad aumentare fino al collasso dell’osso. Il tempo che intercorre tra i primi sintomi e il collasso delle ossa può variare da alcuni mesi a più di un anno.
Osteonecrosi dell’anca: quali sono i sintomi?
Conosciuta come
necrosi della testa del femore, l’
osteonecrosi dell’anca si verifica quando l'afflusso di sangue all'osso della testa del femore è compromesso.
Poiché le cellule ossee senza l'apporto nutritizio del sangue muoiono, l'osteonecrosi alla fine può portare alla distruzione e quindi al collasso dell'articolazione dell'anca e all'
artrosi.
Il dolore all'anca è di solito il primo sintomo. Questo può portare ad un dolore sordo o lancinante nella zona inguinale o dei glutei. Successivamente, diventa difficile stare in piedi e caricare il peso sull'arto interessato; muovere l'articolazione dell'anca sarà doloroso. Il tempo che questa malattia impiega a progredire attraverso queste fasi, varia da alcuni mesi a oltre un anno.
Il trattamento precoce è associato a migliori risultati.
Osteonecrosi mandibolare: che fare?
Per l’
osteonecrosi della mandibola, sono state proposte terapie sia farmacologiche che chirurgiche.
La terapia conservativa prevede l’uso di terapia antibiotica, associata o meno alla terapia iperbarica.
L’
ozonoterapia ha ottenuto risultati apprezzabili sulle lesioni di osteonecrosi.
La terapia con ozono medicale ha uno scopo antibatterico per favorire la guarigione delle ferite e facilitare il successivo intervento chirurgico se necessario.
Se la terapia funziona, infatti, faciliterà l’espulsione spontanea dell’osso necrotico (asportato con pinze anatomiche) oppure darà la possibilità di eseguire un intervento chirurgico meno invasivo per la bonifica completa della lesione di osteonecrosi.
Osteonecrosi da bifosfonati
Tra i
bifosfonati troviamo:
- alendronato;
- ibandronato;
- pamidronato;
- acido zoledronico.
Nonostante abbiano il compito di ricostruire l’osso osteoporotico, i bifosfonati possono causare l’osteonecrosi della mandibola, dell’anca e di altre porzioni ossee. Vanno, dunque, assunti con cautela e soprattutto sotto sorveglianza medica.
Trattamento per la necrosi avascolare
Il
trattamento dipende dalla causa che ha provocato l’AVN. L’obiettivo è, infatti, agire a monte per arrestare la progressione del danno osseo, e ridurre il dolore.
Il miglior trattamento dipenderà da vari fattori, tra cui:
- età del paziente;
- stadio della malattia;
- posizione e la quantità di danno osseo;
- causa di AVN.
Una volta identificata la causa dell’osteonecrosi, sarà possibile cercare di gestire il problema agendo proprio sul fattore scatenante.
Se, per esempio, l’AVN è causata da coaguli di sangue, il medico prescriverà farmaci per dissolvere i coaguli. Se la causa è l'infiammazione delle arterie, il medico può prescrivere farmaci anti-infiammatori.
Oltre ai farmaci prescritti per trattare la causa che ha determinato l’AVN, il trattamento relativo all’osteonecrosi in generale prevede diverse opzioni tra cui:
- ozonoterapia;
- camera iperbarica;
- assunzione di antibiotici;
- trattamento chirurgico con rimozione e sostituzione dell’osso danneggiato.