Cos'è un'ischemia
Quando si parla di
ischemia, si fa riferimento all'alterazione della circolazione sanguigna caratterizzata da una
riduzione dell'apporto di sangue in un distretto dell'organismo.
Può essere
parziale o
totale, a seconda del mancato apporto di sangue.
Più nello specifico, un'
alterazione ischemica parziale non compromette la vitalità di un tessuto o da determinare solo alterazioni regressive; in questi casi, la condizione dell'ischemia può anche essere perfettamente tollerata in situazioni di riposo funzionali e manifestarsi, invece, quando il tessuto, per particolari momenti fisiologici, necessiti di un apporto di sangue o di ossigeno più elevato.
L'ischemia totale, invece, comporta un completo arresto del flusso di sangue arterioso, cioè la morte della zona colpita.
Ischemia cronica
Le
arterie coronarie possono diventare così strette da limitare il flusso di sangue al cuore, anche quando si è a riposo. Se ciò accade, l'
ischemia può diventare una condizione continua (
cronica) che può indebolire progressivamente il cuore.
Ischemia silenziosa
Per motivi che i medici non comprendono pienamente, alcune persone subiscono un’
ischemia, ma non avvertono dolori al torace o altri sintomi. Questa condizione è chiamata
ischemia silenziosa. Si verifica più spesso nelle donne, nelle persone anziane e nelle persone che hanno il
diabete.
Le persone con ischemia silenziosa scoprono di averla quando il medico le avverte che il loro
elettrocardiogramma o gli altri test da stress mostrano che i loro cuori non ottengono abbastanza sangue. L'ischemia silenziosa è una patologia particolare dopo un attacco di cuore, perché aumenta la possibilità di un altro attacco cardiaco.
Cause dell'ischemia
Le
cause dell'ischemia possono essere molteplici:
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Tachicardia: un'anomalia nella frequenza del battito cardiaco che altera il normale apporto di sangue agli organi.
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Ipotensione: la bassa pressione sanguigna non consente al sangue di raggiungere tutti i distretti corporei.
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Aterosclerosi: la malattia della parete arteriosa che determina un ispessimento della stessa e quindi una riduzione del calibro vasale; gli accumuli di grasso nelle arterie possono provocare il conseguente restringimento del lume vascolare, ostacolando il flusso sanguigno.
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Tromboembolia: i coaguli di sangue nelle arterie possono provocare il conseguente restringimento del lume vascolare, ostacolando il flusso sanguigno.
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Embolia gassosa: i coaguli gassosi nei vasi sanguigni possono ostacolarne il flusso.
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Vasocostrizione: il restringimento vascolare, causato da infiammazioni, ostacola il flusso sanguigno
Alcune delle patologie responsabili dell'insorgere dell'ischemia sono:
Forme di ischemia
Le
forme di ischemia sono diverse a seconda degli organi coinvolti:
Cuore
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Coronaropatia: ostruzione delle arterie coronariche.
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Infarto: mancato apporto di sangue al cuore.
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Ischemia miocardica: mancato apporto di sangue al miocardio.
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Cardiaca silente: il muscolo cardiaco non ottiene abbastanza ossigeno. Avviene solitamente a causa di una carenza di approvvigionamento di sangue e di ossigeno al muscolo cardiaco. Di solito, è provocata da un restringimento o da un blocco di una o più arterie coronarie (che forniscono sangue al muscolo cardiaco). In molti casi, l'ischemia è un problema temporaneo. Il cuore potrebbe essere in grado di ottenere sufficiente quantità di sangue attraverso le arterie coronarie malate mentre si sta riposando, ma può soffrire di ischemia durante uno sforzo o sotto stress.
Cervello
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Ictus: afflusso insufficiente di sangue al cervello.
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Cerebropatia ischemica silente: arteriosclerosi dei vasi cerebrali.
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Ischemia cerebrale: insufficienza dell'irrorazione sanguigna di una parte del parenchima cerebrale. Questo deficit può avvenire, come ogni ischemia, per un'improvvisa occlusione di un'arteria da parte di un processo embolico o trombotico, oppure per una caduta pressoria occasionale in un soggetto il cui circolo cerebrale sia in condizione (arterosclerosi) di fornire un apporto ematico al parenchima cerebrale che è appena sufficiente per il suo fabbisogno energetico. In un paziente di questo tipo, un banale stress emotivo o infettivo, capace di determinare un'ipotensione arteriosa, provoca un'ischemia a livello di quella o di quelle aree di parenchima cerebrale che sono irrorate in maniera appena sufficiente. Le conseguenze sul piano clinico variano a seconda della durata dell'ischemia e della quantità di parenchima cerebrale che va incontro ad un danno irreversibile. La sintomatologia si evidenzia in maniera repentina, quando l'ischemia è dovuta ad un processo embolico che determina l'improvvisa occlusione di un vaso arterioso cerebrale; può essere invece preceduta da segni premonitori nel caso in cui il processo occlusivo si verifichi progressivamente (trombosi, spasmi, ipotensione). Nel primo caso, oltre all'improvvisa cessazione delle funzioni (motilità, sensibilità, linguaggio) regolate dal tessuto colpito, può verificarsi anche una compromissione del livello di coscienza. Nel secondo caso, il quadro clinico si rende manifesto nell'arco di un paio di giorni senza che compaia una compromissione del livello di coscienza.
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Attacco ischemico transitorio: gli episodi di ischemia transitoria che precedono la comparsa di una trombosi in soggetti arteriosclerotici possono anche essere numerosissimi. A seconda dell'arteria cerebrale colpita, si avranno deficit neurologici a focolaio abbastanza caratteristici.
Occhi
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Retinica transitoria: afflusso insufficiente di sangue al nervo ottico. E' una condizione rara, ma minacciosa per la vista, associata a grave malattia occlusiva dell'arteria carotidea (stenosi o occlusione) che porta all'ipoperfusione oculare. I principali sintomi includono perdita visiva, perdita visiva transitoria indotta dalla luce e dolore oculare ischemico. Si verifica comunemente negli anziani. Ha importanti implicazioni sistemiche, in quanto la malattia delle arterie carotidi comuni o interne può causare segni e sintomi oculari ipsilaterali che a loro volta potrebbero preannunciare un infarto cerebrale. L'occlusione dell'arteria calcarina determina un'emianopsia omonima controlaterale con perdita di metà della visione maculare e, se l'emisfero colpito è quello dominante, un'agnosia visiva.
Intestino
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Colite ischemica: riduzione del flusso di sangue all'intestino. Si verifica quando il flusso di sangue verso una parte dell'intestino crasso (colon) è ridotto, di solito a causa di vasi sanguigni ristretti o bloccati. Il flusso sanguigno diminuito non fornisce abbastanza ossigeno per le cellule del sistema digestivo. Può causare dolore e può danneggiare il colon, soprattutto il lato sinistro dell'area del ventre. La condizione può essere erroneamente diagnosticata, perché può facilmente essere confusa con altri problemi digestivi. La colite ischemica può guarire da sola, ma si potrebbe aver bisogno di farmaci per curarla o prevenire l'infezione, oppure ci potrebbe essere la necessità di un intervento chirurgico se il colon è stato danneggiato.
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Mesenterica: restringimento o blocco di una o più delle tre arterie mesenteriche. E' una sindrome causata da insufficiente flusso sanguigno attraverso i vasi mesenterici, con conseguente ischemia ed eventuale gangrena della parete intestinale. Sebbene relativamente rara, è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita.
Reni
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Renale: riduzione del flusso di sangue ai reni. E' causata da un improvviso deterioramento temporaneo del flusso sanguigno verso l'organo in questione. E' associata ad una robusta risposta allo stress infiammatorio e ossidativo all'ipossia e alla riperfusione che disturba la funzione dell'organo.
Conseguenze di un attacco ischemico
L'
ischemia compromette la normale alterazione della respirazione cellulare con il conseguente rigonfiamento cellulare e la necrosi dei tessuti coinvolti. L'
ischemia totale, quando non possa venire compensata da un circolo collaterale, cioè dalla possibilità che altri vasi, oltre quello occluso, siano in grado di irrorare la zona interessata, porta inevitabilmente alla
necrosi, cioè alla morte del tessuto colpito; la zona necrotica viene definita come
infarto.
Se l'ischemia è, invece, soltanto parziale e, soprattutto, se si instaura lentamente, determina vari disturbi funzionali del tessuto:
- Pallore.
- Diminuzione della temperatura.
- Comparsa di alterazioni regressive, che possono portare ad una sua progressiva atrofia.
Se l'ischemia compare in maniera lenta e progressiva, un intervento rapido, entro 30 minuti, può limitare i danni agli organi. Alcuni tessuti, come il
cervello, il
cuore e i
reni, sono però quasi subito compromessi dal mancato apporto di sangue.
Rimedi per l'ischemia
Il
trattamento dell'ischemia comporta l'assunzione di
farmaci in grado di risolvere l'occlusione del vaso sanguigno; tali medicinali vanno solitamente assunti entro 4 ore e mezza dall'attacco ischemico e includono
antiaggreganti e
anticoagulanti.
Successivamente vanno tenute
sotto controllo la glicemia e la
pressione sanguigna. Bisogna poi occuparsi della
riabilitazione, da pianificare e iniziare quanto prima.