Ogni fossa nasale è costituita da tre turbinati formati da una porzione ossea ricoperta da mucosa.
Presentano un epitelio respiratorio cilindrico e vibratile. Nell’epitelio della mucosa, sono presenti delle ghiandole siero mucose che hanno la funzione di produrre il muco all’interno del naso. Il muco ricopre diverse funzioni:
Filtrazione – Trattiene le particelle di polvere che normalmente vengono inalate involontariamente.
Trasporto muco-ciliare – Attraverso il movimento delle cellule cigliari, viene spinto nella parte posteriore delle fosse nasali, per poi scendere attraverso la faringe.
Sintomi
I sintomi di un’ipertrofia dei turbinati sono:
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Occhi secchi
Ostruzione respiratoria nasale
Sensazione di orecchio chiuso
Scolo di muco
Dolori alla radice del naso
Diminuzione della percezione degli odori (iposmia)
Per risolvere o eliminare completamente qualsiasi sintomo e complicanza, è consigliata la terapia chirurgica.
Attraverso questo tipo di interventi, la mucosa nasale viene ripristinata.
Quello che si prefigge un intervento del genere è di diminuire la riduzione volumetrica dei turbinati, riportandoli alla forma originaria, prima che venissero prodotti i vari danni.
Cause
Diversi le cause di una ipertrofia dei turbinati includono:
Allergie nasali
Utilizzo prolungato di spray nasali
Infezioni frequenti
Inalazione di vernici o altri agenti chimici
Fumo
Trattamento
Il trattamento per l'ipertrofia dei turbinati include:
Turbinectomia parziale – Al paziente viene somministrata un’anestesia totale, una parte dei turbinati inferiori viene rimossa, si effettua un tamponamento nasale attraverso l’inserimento di tamponi di spugna all’interno del naso per evitare emorragie; dopo 48/72 ore, i tamponi vengono rimossi
Decongestione sottomucosa – Si svuotano i turbinati attraverso l’inserimento di uno strumento sotto la mucosa del turbinato. Viene asportata una parte del tessuto. Anche in questo caso, l’anestesia sarà totale e il post intervento richiederà un tamponamento nasale.
Laser chirurgia, radiofrequenza, microdebrider – Sono le nuove tecnologie chirurgiche mininvasive. I risultati sono gli stessi, la differenza sta nella quantità di anestesia somministrata, ovvero soltanto a livello locale, e quindi non prevede il ricovero ospedaliero. Nel caso del laser, non è previsto un successivo tamponamento nasale. Grazie a questi interventi di nuova esecuzione, l’incidenza di emorragie è diminuita e i danni alla mucosa nasale sono ridotti.
Elettrobisturi a radiofrequenza – Il bisturi a radiofrequenza è l’elettrobisturi utilizzato per questo tipo di intervento. Viene trattata la mucosa dei turbinati. Se un soggetto è portatore di pacemaker, bisognerà scegliere un’altra tecnica, in quanto l’elettrobisturi potrebbe interferire con la corrente elettrica che accompagna la macchinetta.
Debrider – La mucosa del turbinato viene frantumata e poi aspirata.
Laser per ipertrofia dei turbinati
Molti chirurghi ritengono questa tecnica la migliore, sia per riuscita sia per i postumi chirurgici.
L’anestesia è locale, anche i pazienti portatori di pacemaker possono usufruirne senza complicanze; mentre il laser svuota i turbinati, coagula contemporaneamente i vasi sanguigni, può venir utilizzata quindi anche sui pazienti scoagulati; non viene effettuato il tamponamento nasale.
Attraverso una radiazione luminosa, il laser va a colpire direttamente i tessuti della mucosa.
I tessuti assorbono l’energia del laser e la trasformano in calore, coagulando allo stesso tempo le proteine del tessuto e cicatrizzando i vasi sanguigni.
Il tessuto in questo modo viene distrutto, con delle conseguenze minime rispetto ad un vero e proprio intervento chirurgico.
La cicatrizzazione avviene in tempi ristretti e il decorso post operatorio è di brevissima durata.
La durata dell’intervento è minima, si va dai 5 ai 10 minuti al massimo e avviene nel seguente modo:
Due piccole garze di cotone imbevute di farmaco anestetico vengono inserite all’interno delle narici del paziente;
Passati 20 minuti vengono rimosse;
Al di sotto della mucosa dei turbinati viene inserita la fibra laser;
L’impulso luminoso viene emesso retraendo la fibra;
Viene applicata una medicazione a base di antibiotico, rimossa dopo alcune ore;
Passate circa 3 ore, il paziente è libero di tornarsene a casa;
Una visita di controllo viene effettuata dopo 20 giorni, un mese dall’intervento.
Il paziente non avverte nessun dolore e può riprendere la sua normale vita già il giorno dopo l’intervento, non essendoci bisogno del tamponamento nasale.