È vero che la salsiccia in gravidanza si può mangiare senza incorrere in rischi per lo sviluppo del feto? A cosa occorre stare attenti quando si aspetta un bambino?
Scopriamolo insieme.
Salsiccia in gravidanza: sì o no?
Quando si aspetta un bambino sono molti i dubbi relativi a quali cibi possano essere consumati e quali, invece, presentino dei rischi per la salute del feto.
I salumi e gli insaccati sono da sempre una categoria di cibo molto dibattuta in quanto mentre per alcuni il divieto è assoluto, per altri le raccomandazioni parlano di un consumo moderato ma possibile.
La possibilità o meno di mangiare salumi e insaccati in gestazione dipende dal processo con il quale sono stati realizzati tali cibi: se essi, infatti, nel corso della loro lavorazione sono stati sottoposti a una cottura superiore a 70°, allora sono considerati sicuri, in quanto non presentano più traccia di batteri al loro interno.
Tutti i salumi e gli affettati crudi, invece, sono assolutamente vietati in gravidanza perché vi sono delle possibilità che essi contengano batteri considerati pericolosi per lo sviluppo del bambino.
I batteri più comuni che potrebbero contaminare i salumi sono la Listeria, la Salmonella e il Toxoplasma, responsabili di temibili infezione che, sebbene nella maggior parte degli individui sani non provochino che sintomi piuttosto blandi e solo un lieve malessere, nelle donne incinte si rivelano estremamente pericolosi.
Chiarita questa distinzione fondamentale tra alimenti cotti e crudi, la salsiccia in gravidanza a quale categoria appartiene? È vero che è possibile mangiarla anche se si aspetta un bambino?
La risposta è sì, a patto che prima venga cotta a un temperatura superiore a 65°.
I salumi e le salsicce fresche, quindi, possono essere consumati solo in seguito a un'attenta cottura, ovvero devono essere lasciati sul fuoco finché non scomparirà il colore rosato all'interno.
Come consumare le salsicce in gravidanza
La salsiccia cotta in gravidanza può essere mangiata solo se prima è stata sottoposta a una cottura prolungata, in modo che essa perda tutti i batteri pericolosi per la salute del bambino.
Le indicazioni diramate dai medici consigliano di cuocere questo alimento per almeno 4-5 minuti a una temperatura di circa 70°; generalmente la cottura alla griglia, quella in padella o in forno sono in grado di eliminare ogni pericolo, tuttavia occorre fare attenzione ai pezzi di grandi dimensioni, i quali potrebbero avere delle parti ancora crude al loro interno.
Per questo motivo si consiglia di tagliare le salsicce a metà per verificare il colore della carne all'interno, oppure di dividerla in pezzi piccoli per essere sicuri che la cottura avvenga in modo uniforme.
Queste indicazioni non riguardano solamente la tradizionale salsiccia di maiale, ma anche quella realizzata con altri tipi di carne, come ad esempio il tacchino o il pollo, in quanto i batteri della Listeria, della Salmonella e del Toxoplasma possono essere presenti nella carne cruda di tutti questi animali.
La medesima indicazione vale, inoltre, anche per la salamella in gravidanza, la quale pur essendo una tipologia di salume fresco dalla forma più sottile e allungata, e presentando spesso un quantitativo maggiore di spezie al suo interno, rimane comunque un insaccato considerato "crudo" che necessita di un'attenta e rigorosa cottura preliminare.
Per quanto riguarda la salsiccia aggiunta alla pizza, invece, è possibile mangiarla solo se essa viene cotta (cioè viene messa "in cottura"), mentre quelle affumicate vanno comunque cotte in quanto il processo di affumicatura o di stagionatura non riescono ad eliminare la totalità dei batteri.
Ricette che prevedono l'utilizzo di salsiccia fritta andrebbero altresì evitate, visto la percentuale di grassi eccessivi che le caratterizza.
Salsiccia in gravidanza: a cosa fare attenzione
La presenza di pericolosi batteri all'interno della salsiccia cruda non è l'unico aspetto a cui fare attenzione quando si sceglie di mangiare questo alimento.
Come consigliato anche dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, la salsiccia (anche se cotta) rimane un cibo da consumare in modo limitato, in quanto, proprio come altri salumi e insaccati, presenta un'alta percentuale di grassi saturi e di sale.
Le raccomandazioni parlano di massimo una porzione a settimana, mentre le salsicce andrebbero evitate del tutto (o mangiate sporadicamente) se la donna soffre di bruciori di stomaco e ipertensione.
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Quando si è in gravidanza è importante osservare una dieta sana, ricca di cibi freschi e ben bilanciata, mentre la salsiccia è un cibo da introdurre in modo limitato.
Un suo consumo eccessivo può infatti provocare:
- un aumento della pressione arteriosa, dovuta all'eccesso di sale. Ciò è particolarmente pericoloso soprattutto per le donne a rischio gestosi, in quanto tale patologia può provocare il rischio di parto anticipato e alterazioni nello sviluppo del feto;
- bruciore di stomaco e digestione lenta, a causa sia del sale che dei grassi e delle spezie presenti all'interno delle salsicce;
- aumento di peso: con circa 15 grammi di grasso per porzione standard, la salsiccia è considerata un alimento molto calorico, pertanto va evitata se si hanno problemi di sovrappeso.