Il riflesso di Babinski nei neonati, cos'è e come si manifesta

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Gennaio, 2024

piedini neonato

Il mondo dei neonati è ricco di scoperte e cambiamenti continui, alcuni dei quali possono sorprendere i neo genitori. I riflessi sono tra questi. Si tratta di reazioni che si verificano dietro stimolazione. 

Il riflesso di Babinski è uno di questi. Si verifica quando la pianta del piede viene solleticata si osserva che  l'alluce  si muove verso l'alto e le altre dita che si allargano. Può persistere nei bambini fino a 2 anni, per scomparire con la crescita ( di solito con i primi passi piano piano diventa sempre meno visibile). 

Se il riflesso di Babinski persiste oltre i 2 anni di età o si manifesta in età adulta, potrebbe rappresentare il segnale di un disturbo del sistema nervoso centrale. 

I pediatri usano questa risposta durante le visite per indagare la salute del sistema nervoso del bambino.

Cos'è il riflesso di Babinski o riflesso plantare

Il riflesso di Babinski è stato descritto dal neurologo Joseph Babinski nel 1899, il cui lavoro ha portato all'identificazione della sclerosi laterale amiotrofica. Nonostante i suoi 100 anni di età, il test del riflesso di Babinski è ancora un test neurologico utilizzato dai medici sin dalla nascita.

Da allora, è stato introdotto come parte dell'esame neurologico standard. Può aiutare a valutare un problema neurologico in persone di età superiore ai 2 anni. 

Nel dettaglio, questo riflesso – chiamato anche riflesso plantare – nel neonato si manifesta quando alla stimolazione della pianta del piede (dal bordo esterno al tallone fino al fondo dell'alluce) l'alluce si muove verso l'alto mentre le altre dita si aprono a ventaglio.

Nei bambini più grandi e negli adulti senza problemi neurologici, il riflesso è assente dunque il piede stimolato rimane fermo, oppure le dita potrebbero piegarsi verso il basso. Se non c'è movimento, la risposta viene considerata neutra e non assume alcun significato clinico.

Cosa rappresenta la presenza del riflesso di Babinski

La presenza del riflesso di Babinski nei primi mesi di vita del bambino è considerata una risposta fisiologica, una normale fase dello sviluppo del neonato che scompare, in genere, tra i 9 e i 12 mesi. Dunque, in assenza di altri sintomi di eventuali problemi neurologici, non c'è ragione di preoccuparsi.

Questa risposta involontaria si manifesta come un tipo di riflesso nervoso che rivela informazioni sullo sviluppo neurologico del bambino, dunque agisce come un indicatore dello stato del sistema nervoso centrale che comprende il cervello e il midollo spinale.

Nel neonato, il riflesso di Babinski è dovuto al fatto che le fibre nervose che trasmettono questa particolare informazione sensoriale al cervello non sono ancora completamente mielinizzate.

Con il passare del tempo, le fibre nervose maturano e il riflesso scompare. Di solito, questo avviene entro il primo anno di vita.

Nella pratica clinica questo semplice test permette al neurologo di fare una prima valutazione dello sviluppo del sistema neurologico e del midollo spinale. Se il riflesso persiste oltre questo periodo, o se appare in un adulto, può essere un segno di un problema a carico del sistema nervoso centrale.

Tuttavia, è importante notare che il riflesso di Babinski è solo uno dei tanti indicatori che i medici utilizzano per valutare lo sviluppo neurologico, ma non è l'unico parametro.


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Cosa indica il riflesso di Babinski quando persiste oltre i due anni di età

Il riflesso di Babinski è un segnale che rivela se il "canale di comunicazione" tra il cervello e le parti del corpo come le braccia e le gambe, sta funzionando in modo corretto.

Questo canale di comunicazione è chiamato tratto spinale corticale ed è molto importante perché ci aiuta a muoverci. Quando funziona bene, il nostro cervello può dire al nostro corpo come e quando muoversi.

Quando persiste in un bambino di oltre due anni o in un adulto, il riflesso di Babinski può indicare un problema nel tratto corticospinale (CST), ovvero un disturbo del sistema nervoso centrale o del cervello.

Per rilevare un eventuale problema, viene eseguito il test di Babinski: un test positivo può significare la presenza di un problema neurologico.

I principali riflessi primitivi nei neonati

I riflessi primitivi nei neonati sono risposte automatiche e involontarie a specifici stimoli. Questi riflessi aiutano a proteggere il bambino nei suoi primi giorni di vita, fanno sì che i suoi bisogni primari vengano soddisfatti e lo gli fanno prendere confidenza con l'ambiente circostante. Inoltre, i riflessi primitivi possono aiutare i medici a valutarne lo sviluppo neurologico.

Ecco quali sono i riflessi primari o anche detti arcaici. 

  • Riflesso di suzione: quando si stimola la guancia del neonato con un dito o un oggetto, la bocca si apre cercando il seno della mamma per alimentarsi. E infatti, questo riflesso è essenziale per l'alimentazione.
  • Riflesso di Grasp o riflesso di presa o prensione (Palmar Grasp Reflex): quando si tocca il palmo della mano, il neonato la chiude per istinto come per afferrare qualcosa. Questo riflesso è fondamentale per lo sviluppo motorio.
  • Riflesso di Galant o riflesso spinale: si manifesta quando toccando la pelle lungo un lato della schiena del neonato, la colonna vertebrale si incurva verso il lato che è stato toccato.
  • Riflesso di Moro: quando il neonato percepisce un senso di caduta, estende e poi piega le braccia come se stesse cercando di aggrapparsi a qualcuno.
  • Riflesso cervicale o tonico del collo: un riflesso primitivo che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo motorio, ovvero nella capacità di muovere gli arti in modo indipendente l'uno dall'altro. Questa abilità è essenziale per i futuri movimenti di gattonamento del bambino.
  • Riflesso di marcia: questo riflesso è una risposta involontaria del neonato che imita l'atto del camminare. Se si solleva un neonato in posizione verticale, sostenendolo sotto le ascelle e ponendo i piedi a terra, inizierà a muovere le gambe come se stesse cercando di camminare. Dunque evidenzia l'istinto naturale del movimento, nonostante la capacità di camminare in autonomia si sviluppi solo intorno al primo anno di vita. 
  • Riflesso palmo-mentoniero (o di Babkin): . Quando si stimolano entrambi i  palmi delle mani, il neonato tende ad aprire la bocca e ad alzare il capo verso avanti come per ricercare l’alimentazione in quel momento.
  • Diving-reflex (o riflesso di immersione): questo riflesso permette al neonato di andare in apnea se immerso in acqua. 
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
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