Perché utilizzare un sondino rettale per i neonati? A quale funzione assolve questo strumento e come si utilizza? Vediamo se e come impiegare i sondini per neonati.
Cos'è il sondino rettale per i neonati e perché si usa
Il sondino rettale si usa nel neonato per stimolare l'evacuazione delle feci o per diminuire la quantità di aria presente nell'intestino. Si tratta di un tubicino sottile realizzato generalmente in silicone, che viene inserito nello sfintere anale del bambino per aiutarlo a liberarsi.
Spesso il sondino viene usato per le coliche dei neonati, le quali sono a loro volta determinate da un eccesso di gas che infastidisce il piccolo. Non vi sono tuttavia opinioni unanimi circa l'utilizzo di questo strumento, dal momento che esso non è esente da rischi.
Se inserito in modo non appropriato, infatti, il sondino per neonati può provocare delle piccole lesioni oppure dare assuefazione. Alcuni trovano tuttavia che esso sia un valido aiuto in tutti quei casi in cui vi è bisogno di facilitare la fuoriuscita delle feci e l'emissione dell'aria.
Per quanto riguarda l'uso del sondino rettale per l'aria, sembra che esso sia effettivamente in grado di migliorare la situazione e offrire sollievo al bambino.
Le coliche, infatti, sono un disturbo frequente (si stima che possano colpire circa il 10%-30% dei neonati) che, pur essendo una condizione transitoria e assolutamente benigna, è comunque in grado di risultare alquanto fastidiosa, sia per il bimbo che per i genitori.
Le coliche, infatti, che si presentano intorno alla terza settimana di vita e proseguono fino al terzo- quarto mese, provocano intense e prolungate crisi di pianto, le quali si verificano soprattutto nelle ore serali, mettendo a dura prova la sopportazione di mamma e papà.
Come fare il sondino a un neonato
L'utilizzo del sondino per le coliche del neonato e per situazioni di stipsi prolungata, è una pratica molto diffusa, ma come funziona esattamente l'inserimento di questo strumento?
Il procedimento passo per passo consiste prevede nel:
- assicurarsi di acquistare uno specifico sondino rettale per neonati;
- lavare con cure le proprie mani e la zona anale del neonato utilizzando acqua tiepida e sapone;
- far stendere il neonato sul fianco scegliendo una superficie dura e stabile (come ad esempio il fasciatoio), poi piegargli leggermente le gambe verso il petto;
- applicare una piccola quantità di gel lubrificante sulla punta del sondino per evitare di provocare al bambino delle lesioni;
- inserire il tubicino nel retto per 1- 3 cm, prestando molta attenzione a non fare male al bambino;
- una volta che il sondino è inserito, mantenere la posizione ed attendere l'evacuazione dei gas o delle feci;
- estrarre il sondino e pulire la zona con acqua e sapone.
L'utilizzo della sonda rettale per il neonato può essere fatto sia in autonomia, che avvalendosi del supporto del personale medico o infermieristico. Prima di sfruttare questo metodo per la prima volta, è tuttavia consigliabile contattare il pediatra e chiedere consiglio.
Sondino per neonato: sì o no?
L'abitudine di usare sondini per le coliche dei neonati è ampiamente dibattuta e non tutti i professionisti sanitari sono concordi nel suggerire questo metodo, considerandolo troppo invasivo. Tra i rischi del sondino vi è il fatto che, se usato in modo improprio, esso può causare lesioni o danni al retto del piccolo.
Tale strumento andrebbe inoltre considerato un rimedio occasionale e a breve termine, volto a fornire un sollievo immediato ma isolato nel tempo. Qualora il neonato soffrisse spesso di stitichezza, andrebbero infatti indagate le vere cause alla radice del problema, ed eventualmente prendere in considerazione un cambio di abitudini nella dieta del piccolo.
Per questo motivo, prima di intraprendere questa pratica è opportuno chiedere consiglio al pediatra, il quale saprà individuare i fattori alla base della stitichezza e suggerire metodi alternativi. Il sondino anale per neonati, infatti, è uno strumento invasivo che dovrebbe essere limitato (se non evitato) e non vi sono neppure evidenze scientifiche in grado di evidenziarne in modo chiaro i vantaggi.
Occorre tenere presente, inoltre, che l'abitudine di inserire microclismi e sondini nel retto, può irritare la zona anale del bambino e provocare assuefazione. Ne consegue che il neonato potrebbe non imparare ad evacuare le feci in modo naturale e autonomo, ma solo in seguito a una stimolazione manuale come quella effettuata col tubicino, andando di fatto a peggiorare la stitichezza in modo significativo.
Potrebbe interessarti anche:
- Swaddiling: cosa sapere sulla tecnica per fasciare i neonati
- Guida alla tessera sanitaria per neonato
- Come funziona la termoregolazione del neonato
Le alternative ai sondini rettali per il neonato
Esistono diverse alternative meno invasive rispetto al sondino rettale per coliche e stitichezza che viene usato così frequentemente nei bambini di pochi mesi.
Tra i vari metodi che possono essere utilizzati vi sono ad esempio:
- il massaggio. Il massaggio neonatale è un ottimo modo per ridurre stipsi e gas intestinali. Vi sono diverse tecniche, le quali prevedono, ad esempio, l'esecuzione di movimenti circolari sulla pancia;
- il baby wearing. Sembra che usare la fascia per portare il neonato possa contribuire a placare le crisi di pianto causate dalle coliche e a ridurre la quantità di aria nella pancia. Sarebbe, in particolare, la posizione assunta dal bambino (con le gambe piegate verso il basso), a favorire l'eliminazione dell'aria intestinale;
- l'abitudine di tenere il bambino in posizione verticale;
- cullare frequentemente il bimbo e portare con delicatezza le sue gambe verso l'addome;
- un bagnetto caldo;
- cambiamenti nella dieta, da concordare con il pediatra.
Se invece ci fosse la necessità di intervenire con prontezza per stimolare il bambino a evacuare, al posto del classico tubicino per coliche del neonato reperibile nei negozi, è possibile provare un'alternativa più soft.
Ad esempio, si può immergere un batuffolo di cotone nell'olio per bambini e si può andare a tamponare con estrema delicatezza la zona perianale del piccolo, portando allo stesso tempo le sue gambe verso il torace e praticandogli un leggero massaggio sulla zona addominale.