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Bonasol 70 mg soluzione orale 4 flaconi in pet

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:

Bonasol (Acido alendronico) è un medicinale appartenente alla classe dei medicinali non-ormonali chiamati bifosfonati.


A cosa serve

Bonasol è utile per prevenire l'osteoporosi che si verifica nelle donne in post-menopausa e aiuta a ricostruire l'osso; inoltre Bonasol riduce il rischio di fratture vertebrali e dell'anca.


Controindicazioni

Non prendere Bonasol se si è allergici all'Alendronato o a uno degli eccipienti di Bonasol 70 mg in soluzione orale, se si hanno problemi all'esofago, come un restringimento o difficoltà a deglutire liquidi, se il medico ha riscontrato bassi valori di calcio nel sangue, se non si è in grado di rimanere in posizione eretta o seduti per almeno 30 minuti.


E denti

Prima di prendere Bonasol è importante informare il medico se si ha una malattia delle gengive o se si ha programmato un'estrazione dentale. Inoltre, se si assume Bonasol in soluzione orale, durante il trattamento dovranno essere eseguite le cure odontoiatriche preventive, secondo le indicazioni del dentista.


E dolori muscolari

L'uso di Alendronato e, quindi, di Bonasol, può avere, tra i suoi effetti collaterali comuni anche il dolore muscolare.


Prezzo

Il costo di una confezione di Bonasol soluzione orale da 70 mg è di circa 16,00 euro.


Per ogni altra informazione si fa riferimento al bugiardino di Bonasol.

1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’osteoporosi delle donne in età post–menopausale. L’alendronato riduce il rischio di fratture delle vertebre e dell’anca.
2. Posologia
Posologia Per somministrazione orale. Il dosaggio raccomandato è di una unità–dose da 70 mg (100 ml) una volta a settimana. Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l’osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata periodicamente in ogni singolo paziente in funzione dei benefici e dei rischi potenziali di Bonasol 70 mg Soluzione Orale settimanale, in particolare dopo 5 o più anni d’uso. Modo di somministrazione Per consentire l’assorbimento adeguato di alendronato. Bonasol 70 mg soluzione orale settimanale deve essere assunta almeno 30 minuti prima di ingerire qualsiasi alimento, bevanda o medicinale della giornata, accompagnata esclusivamente da acqua di rubinetto. È probabile che altre bevande (inclusa l’acqua minerale), cibi e medicinali riducano l’assorbimento dell’alendronato (vedere paragrafo 4.5). Per facilitare il transito nello stomaco, riducendo così la possibilità di irritazione locale e dell’esofago ed eventuali effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4)• Le pazienti non dovrebbero distendersi fintanto che non abbiano mangiato qualcosa, il che deve avvenire almeno 30 minuti dopo l’assunzione della soluzione. • Le pazienti non dovrebbero distendersi per almeno 30 minuti dopo l’assunzione di Bonasol 70 mg soluzione orale settimanale.Bonasol 70 mg soluzione orale settimanale deve essere ingerita soltanto al mattino al momento di alzarsi dal letto, sotto forma di una dose singola da 100 ml (intero contenuto del flaconcino) seguita da almeno 30 ml di acqua di rubinetto. È consentito assumere una quantità maggiore di acqua di rubinetto. • Bonasol 70 mg soluzione orale settimanale non deve essere assunta al momento di coricarsi o prima di alzarsi al mattino. Le pazienti devono assumere integratori di calcio e vitamina D se l’apporto dietetico non è adeguato (vedere paragrafo 4.4). Uso in pazienti anziane: Dagli studi clinici non è emersa alcuna differenza età–correlata nei profili di efficacia o di sicurezza dell’alendronato. Pertanto non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nelle pazienti anziane. Uso in presenza di danno renale: Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nelle pazienti con velocità di filtrazione glomerulare (VFG) superiore a 35 ml/min. La somministrazione di alendronato non è raccomandata in pazienti con danno renale quando la VFG è inferiore a 35 ml/min per la mancanza di esperienze in proposito. Uso nei bambini e negli adolescenti: L’uso di alendronato non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza e sull’efficacia nelle condizioni associate con l’osteoporosi pediatrica (vedere anche paragrafo 5.1). L’alendronato non è stato studiato in relazione al trattamento dell’osteoporosi indotta dai glucocorticoidi.
3. Controindicazioni
• Patologie dell’esofago ed altri fattori che ritardano lo svuotamento dell’esofago quali stenosi ed acalasia • Incapacità di mantenersi con il busto eretto in piedi o sedute per almeno 30 minuti • Ipersensibilità all’alendronato o ad uno qualsiasi dei suoi eccipienti • Ipocalcemia • Pazienti che presentano difficoltà nel deglutire liquidi • Pazienti a rischio di aspirazione Vedere anche il paragrafo 4.4 ’Avvertenze speciali e precauzioni di impiego’.
4. Avvertenze
Reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale superiore Bonasol soluzione orale settimanale può provocare irritazione locale a carico della mucosa gastrointestinale superiore. Poiché esiste la possibilità di aggravamento della patologia di base, si deve usare cautela durante la somministrazione di Bonasol settimanale a pazienti con problemi del tratto digerente superiore, quali disfagia, malattie esofagee, gastrite, duodenite o ulcere, oppure a pazienti con un’anamnesi recente (entro l’ultimo anno) di una malattia importante dell’apparato digerente quali ulcera peptica, o sanguinamento gastro–intestinale attivo, o che sono state sottoposte a chirurgia del tratto digerente superiore (fatta eccezione per la piloroplastica) (vedere paragrafo 4.3). Per le pazienti con esofago di Barrett, i medici prescrittori devono valutare i benefici ed i rischi potenziali dell’alendronato su base individuale. In pazienti che assumevano alendronato sono state segnalate reazioni a livello esofageo (talvolta gravi e tali da richiedere un ricovero ospedaliero) quali esofagite, ulcere ed erosioni esofagee, raramente seguite da stenosi esofagea. Pertanto, il medico deve fare particolare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea ed avvisare la paziente di interrompere il trattamento con l’alendronato e di rivolgersi al medico nel caso in cui si verifichino sintomi da irritazione esofagea quali disfagia, dolore durante la deglutizione o dolore retrosternale, oppure insorgenza o peggioramento di pirosi. Il rischio di eventi indesiderati gravi a livello esofageo è maggiore nelle pazienti che non assumono l’alendronato in maniera appropriata e/o che continuano ad assumere l’alendronato dopo lo sviluppo di sintomi riferibili ad irritazione esofagea. È molto importante che la paziente conosca bene e comprenda le modalità di assunzione del medicinale (vedere paragrafo 4.2 ’Posologia e modo di somministrazionÈ). Le pazienti devono essere informate che la mancata osservazione di queste istruzioni può aumentare il rischio di problemi esofagei. Sebbene nel corso di ampi studi clinici non sia stato osservato un aumento di rischio, sono stati segnalati (dopo la commercializzazione) rari casi di ulcere gastriche e duodenali, alcuni dei quali gravi ed associati a complicanze. Osteonecrosi della mandibola/mascella In pazienti oncologiche, trattate con regimi terapeutici che comprendevano bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa, sono stati osservati casi di osteonecrosi della mandibola/mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o infezione locale (osteomielite inclusa). Molte di queste pazienti erano trattate anche con chemioterapia e corticosteroidi. Osteonecrosi della mandibola/mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con bifosfonati orali. I seguenti fattori di rischio devono essere presi in considerazione in fase di valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mandibola/mascella: • potenza del bifosfonato (massima per l’acido zoledronico), via di somministrazione (vedere sopra) e dose cumulativa• cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo • anamnesi di malattia odontoiatrica, scarsa igiene orale, malattia periodontale, procedure odontoiatriche invasive e protesi dentarie con scarsa aderenza Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati orali in pazienti in condizioni di salute dentale scadente deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive. Durante il trattamento, queste pazienti devono evitare, per quanto possibile, procedure odontoiatriche invasive. Nelle pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella durante la terapia con bifosfonati, la chirurgia odontoiatrica può aggravare la loro condizione. Per le pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non esistono dati tali da suggerire che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati possa ridurre il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascuna paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio. Durante il trattamento con bifosfonati tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a periodici controlli odontoiatrici e a segnalare qualsiasi tipo di sintomo orale, come mobilità, dolore o gonfiore dentale. Dolore muscoloscheletrico Nelle pazienti trattate con bifosfonati sono stati segnalati dolore a carico delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli. Nell’esperienza dopo la commercializzazione tali sintomi sono stati raramente di grado severo e/o invalidanti (vedere paragrafo ’4.8). I tempi di esordio dei sintomi sono risultati variabili da un giorno a vari mesi dall’inizio del trattamento. La maggior parte delle pazienti ha riportato un sollievo dai sintomi dopo la sospensione del medicinale. Un sottogruppo di pazienti ha presentato una recidiva dei sintomi dopo aver ripreso il medesimo medicinale oppure un bifosfonato diverso. Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Reazioni cutanee Nell’esperienza post–commercializzazione sono stati riportati rari casi di gravi reazioni cutanee, tra cui sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica. Dose saltata I pazienti devono essere informati che, se dimenticano una dose di Bonasol 70 mg Soluzione Orale, devono assumere una singola dose unitaria (100 ml) il mattino successivo al giorno in cui si sono accorti della dimenticanza. Non devono assumere due dosi nello stesso giorno ma devono riprendere l’assunzione di una singola dose unitaria alla settimana, come inizialmente stabilito nel giorno prescelto. Danno renale L’uso dell’alendronato non è raccomandato nelle pazienti con danno renale con VFG inferiore a 35 ml/min, (vedere paragrafo 4.2). Metabolismo osseo e minerale Si devono considerare altre cause di osteoporosi oltre alla carenza di estrogeni e all’età. L’ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con alendronato (vedere paragrafo 4.3). Vanno trattati efficacemente anche altri disordini del metabolismo minerale (come una carenza di vitamina D ed ipoparatiroidismo). Nelle pazienti con queste condizioni cliniche deve essere effettuato il monitoraggio del calcio sierico e dei sintomi di ipocalcemia nel corso del trattamento con Bonasol settimanale. A causa degli effetti positivi dell’alendronato sull’incremento della mineralizzazione dell’osso, può verificarsi una riduzione dei livelli sierici del calcio e del fosfato, specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l’assorbimento di calcio può essere ridotto. Di solito, tali riduzioni sono modeste ed asintomatiche. Tuttavia vi sono state alcune rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica, qualche volta gravi, che si sono verificate in soggetti con condizioni predisponenti (quali ipoparatiroidismo, carenza di vitamina D e malassorbimento del calcio). È particolarmente importante assicurare un adeguato apporto di calcio e vitamina D in pazienti in terapia con glucocorticoidi. Eccipienti Questo medicinale contiene lo 0,15 % del volume in etanolo (alcol), ovvero fino a 115 mg per dose, pari a 3 ml di birra o a 1,3 ml di vino per ogni dose. È dannoso per i soggetti alcolisti. Questo dev’essere tenuto presente per i gruppi ad alto rischio come le pazienti che soffrono di malattie epatiche o epilessia. Bonasol 70 mg soluzione orale settimanale contiene il colorante Giallo Tramonto (E110), metil paraidrossibenzoato (E218) e propil paraidrossibenzoato (E216) che possono provocare reazioni allergiche.
5. Interazioni
Se assunti contemporaneamente, è probabile che alimenti e bevande (compresa l’acqua minerale), integratori di calcio, antiacidi ed altri medicinali per uso orale interferiscano con l’assorbimento dell’alendronato. Pertanto, le pazienti devono lasciare trascorrere almeno 30 minuti dopo aver preso l’alendronato prima dell’assunzione orale di qualsiasi altro medicinale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Non sono prevedibili altre interazioni con medicinali di importanza clinica. Negli studi clinici alcune pazienti sono state trattate con estrogeni (per via intravaginale, transdermica o orale) mentre ricevevano alendronato. Non sono stati osservati effetti indesiderati attribuibili all’uso concomitante di questi medicinali. Poiché l’uso di FANS è associato ad irritazione gastrointestinale, è opportuno prestare particolare attenzione quando questi medicinali vengono assunti contemporaneamente all’alendronato. Sebbene non siano stati eseguiti studi specifici di interazione, l’alendronato è stato utilizzato negli studi clinici in associazione con una vasta gamma di medicinali di uso comune senza dare luogo ad evidenze di effetti avversi di rilevanza clinica.
6. Effetti indesiderati
In uno studio della durata di un anno che ha coinvolto donne in post–menopausa e con osteoporosi, i profili generali di sicurezza delle compresse di alendronato con somministrazione settimanale (n=519) ed alendronato 10 mg/die (n=370) sono risultati simili. In due studi della durata di tre anni, con schema virtualmente identico, eseguiti su donne in post–menopausa (alendronato 10 mg: n=196; placebo: n= 397), i profili generali di sicurezza per l’alendronato 10 mg/die e per placebo sono risultati simili. Gli eventi avversi segnalati dai ricercatori come possibilmente, probabilmente o sicuramente correlabili al medicinale sono riportati nella tabella seguente quando, nello studio della durata di un anno, si sono verificati in una percentuale ≥ 1% in uno qualsiasi dei due gruppi di trattamento, oppure quando, negli studi della durata di tre anni, si sono verificati in una percentuale ≥ 1% nei pazienti trattati con alendronato 10 mg/die e con una frequenza maggiore di quanto osservato per le pazienti trattate con placebo:
  Studio durato un anno Studi durati tre anni
  Alendronato compressa settimanale (n=519) % Alendronato 10 mg/die (n=370) % Alendronato 10 mg/die (n=196) % Placebo (n=397) %
Effetti gastrointestinali        
Dolore addominale 3,7 3,0 6,6 4,8
Dispepsia 2,7 2,2 3,6 3,5
Rigurgito acido 1,9 2,4 2,0 4,3
Nausea 1,9 2,4 3,6 4,0
Distensione addominale 1,0 1,4 1,0 0,8
Stipsi 0,8 1,6 3,1 1,8
Diarrea 0,6 0,5 3,1 1,8
Disfagia 0,4 0,5 1,0 0,0
Flatulenza 0,4 1,6 2,6 0,5
Gastrite 0,2 1,1 0,5 1,3
Ulcera gastrica 0,0 1,1 0,0 0,0
Ulcera esofagea 0,0 0,0 1,5 0,0
Effetti muscoloscheletrici        
Dolori muscoloscheletrici (ossei, muscolari o articolari) 2,9 3,2 4,1 2,5
Crampi muscolari 0,2 1,1 0,0 1,0
Effetti neurologici        
Cefalea 0,4 0,3 2,6 1,5
Durante gli studi clinici e/o l’uso post marketing sono stati segnalati anche i seguenti effetti indesiderati: Le frequenze sono definite come segue: [Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, < 1/10), Non comune (≥1/1000, < 1/100), Raro (≥1/10.000, < 1/1000), Molto raro (< 1/10.000 comprese le segnalazioni isolate)] Disturbi del sistema immunitario: Raro: reazioni di ipersensibilità inclusi orticaria ed angioedema Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Raro: ipocalcemia sintomatica, spesso associata a condizioni predisponenti (vedere paragrafo 4.4) Patologie del sistema nervoso: Comune: cefalea, capogiri Non comune: disgeusia Patologie dell’occhio: Non comune: infiammazioni dell’occhio (uveite, sclerite, episclerite) Patologie dell’orecchio e del labirinto: Comune: vertigini Patologie gastrointestinali: Comune: dolore addominale, dispepsia, stipsi, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea*, disfagia*, distensione addominale, rigurgito acido Non comune: nausea, vomito, gastrite, esofagite*, erosioni esofagee*, melena Raro: stenosi esofagea*, ulcerazione orofaringea*, perforazione, ulcerazione, sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore (vedere paragrafo 4.4) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Comune: Alopecia, prurito Non comune: eruzione cutanea, eritema Raro: eruzione cutanea con fotosensibilità, gravi reazioni cutanee tra cui sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica Patologie del sistema muscoloscheletrico: Molto comune: dolori muscoloscheletrici (ossei, muscolari o articolari)(vedere paragrafo 4.4) Comune: gonfiore delle articolazioni Raro: Nei pazienti trattati con bifosfonati sono stati segnalati casi di osteonecrosidella mandibola/mascella. La maggior parte di queste segnalazioni riguarda pazienti oncologiche, ma si sono verificati casi anche in pazienti trattati per osteoporosi. Solitamente, l’osteonecrosi della mandibola/mascella è associata con estrazione dentaria e/o infezione locale (inclusa l’osteomielite). Sono considerati fattori di rischio anche diagnosi di tumore, chemioterapia, radioterapia, terapia con corticosteroidi e scarsa igiene orale; dolori muscoloscheletrici gravi (ossei, muscolari o articolari) (vedere paragrafo 4.4);Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati)|| e fratture da stress della diafisi prossimale del femore (vedere paragrafo 4.4). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Comune: astenia, edema periferico Non comune: sintomi transitori come da risposta di fase acuta (mialgia, malessere e raramente, febbre), tipicamente in associazione con l’inizio della terapia. La frequenza negli Studi Clinici è stata simile sia nel gruppo trattato con il farmaco che in quello trattato con placebo. *Vedere paragrafi 4.2 e 4.4 Questa reazione avversa è stata identificata tramite il monitoraggio post–commercializzazione. La frequenza di "raro" è stata stimata in base a studi clinici rilevanti. || Riportate durante l’esperienza post–commercializzazione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza I dati relativi all’uso dell’alendronato in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva. L’alendronato somministrato a ratte in gravidanza ha provocato distocia associata a ipocalcemia nelle madri (vedere paragrafo 5.3). Bonasol 70mg Soluzione Orale settimanale non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento Non è noto se nella specie umana l’alendronato sia escreto nel latte materno. Un rischio per il neonato/lattante non può essere escluso. L’alendronato non deve essere utilizzato in donne che allattano. Fertilità I bisfosfonati sono incorporati nella matrice dell’osso, dalla quale sono gradualmente rilasciati nell’arco di anni. Il quantitativo di bisfosfonati incorporati nell’osso dell’adulto, e quindi, il quantitativo disponibile per il rilascio nella circolazione sistemica, è direttamente correlato alla dose e alla durata dell’uso di bisfosfonati (vedere paragrafo 5.2). Non ci sono dati sul rischio fetale nell’uomo. Tuttavia, vi è un rischio teorico di danno fetale, principalmente scheletrico, se una donna rimane incinta dopo aver completato un ciclo di terapia con bisfosfonati. Non è stato studiato l’impatto sul rischio di variabili quali il tempo che intercorre tra la cessazione della terapia con bisfosfonati e il concepimento, il tipo di bisfosfonato usato e la via di somministrazione (via endovenosa contro via orale).
8. Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25° C.
9. Principio attivo
Ogni dose singola da 100 ml contiene 70 mg di alendronato (sotto forma di 91,35 mg di alendronato sodico triidrato). Eccipienti: Ogni dose (100 ml) contiene 80 mg di metil paraidrossibenzoato (E218), 20 mg di propil paraidrossibenzoato (E216) e 6 mg di Giallo Tramonto (E110). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Gomma xanthan (E415), ciclamato di sodio (E952), sucralosio (E955), giallo tramonto FCF (E110), metil paraidrossibenzoato (E218), propil paraidrossibenzoato (E216), aroma di arancia contenente etanolo e idrossianisolo butilato, acqua depurata.
11. Sovradosaggio
Sintomi Un sovradosaggio orale può determinare ipocalcemia, ipofosfatemia ed effetti indesiderati a carico del tratto gastrointestinale superiore quali disturbi gastrici, pirosi, esofagite, gastrite o ulcere. Trattamento Non sono disponibili dati specifici sul trattamento del sovradosaggio con alendronato. In caso di sovradosaggio somministrare latte o antiacidi che si legano all’alendronato. A causa del rischio di irritazione dell’esofago, non si deve indurre il vomito e la paziente va mantenuta con il busto in posizione eretta.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).