La capacità della pelle di abbronzarsi è influenzata principalmente dal fototipo, una classificazione che descrive la reazione della pelle all'esposizione solare.
Tuttavia, altri fattori, tra cui la genetica, l'età, le condizioni di salute e le abitudini di esposizione al sole, possono influenzare significativamente il processo di abbronzatura.
Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla pelle che non si abbronza.
Pelle che non si abbronza: dipende dal fototipo?
Il fototipo è una classificazione dermatologica che indica come la pelle reagisce ai raggi ultravioletti (UV). Esistono sei fototipi principali, identificati in base al colore della pelle, dei capelli, degli occhi e alla reazione della pelle all'esposizione al sole. Conoscere il proprio fototipo è essenziale per comprendere perché la pelle si abbronza o, al contrario, non si abbronza facilmente, scopriamoli nel dettaglio:
- fototipo I: pelle molto chiara, spesso con lentiggini, capelli rossi o biondi. Tende a scottarsi facilmente e non si abbronza praticamente mai;
- fototipo II: pelle chiara, capelli biondi o castani. Si scotta facilmente e si abbronza con difficoltà;
- fototipo III: pelle chiara o leggermente scura, capelli castani. Si scotta moderatamente e si abbronza gradualmente;
- fototipo IV: pelle olivastra o marrone chiaro, capelli scuri. Si scotta raramente e si abbronza facilmente;
- fototipo V: pelle marrone scuro, capelli scuri. Si scotta molto raramente e si abbronza molto facilmente;
- fototipo VI: pelle nera, capelli neri. Non si scotta praticamente mai e si abbronza sempre in modo evidente.
Possiamo quindi dire che la pelle meno predisposta all’abbronzatura è quella delle persone appartenenti al fototipo I ed in parte anche al fototipo II.
Altri fattori che influenzano l'abbronzatura
Oltre al fototipo, che rappresenta il principale fattore determinante della capacità di abbronzarsi, esistono numerosi altri elementi che possono influenzare il modo in cui la pelle risponde all'esposizione solare.
Questi fattori possono variare da caratteristiche genetiche a condizioni di salute, passando per l'età e le abitudini di esposizione al sole. Capire come ciascuno di questi aspetti influisce sull'abbronzatura può aiutare a ridurre al minimo i rischi di scottature, eritemi e danni cutanei a lungo termine.
Ecco un approfondimento sui principali fattori che, insieme al fototipo, giocano un ruolo fondamentale nell'abbronzatura della pelle:
- genetica: l’ereditarietà gioca un ruolo fondamentale nella determinazione del fototipo e, di conseguenza, nella capacità di abbronzarsi;
- esposizione al sole: l'intensità e la durata dell'esposizione ai raggi UV possono determinare quanto la pelle si abbronza;
- età: con l'avanzare dell'età, la pelle tende a perdere la sua capacità di abbronzarsi a causa della diminuzione della produzione di melanina;
- condizioni di salute: alcune condizioni mediche e farmaci possono influenzare la capacità della pelle di abbronzarsi.
Pelle che non si abbronza: come proteggerla
Proteggere la pelle sensibile al sole è essenziale per prevenire scottature, invecchiamento precoce e altre problematiche cutanee. Ecco alcune strategie efficaci per proteggere la pelle più delicata:
- utilizzare creme solari ad alto SPF: per la pelle sensibile, scegliere una crema solare con un fattore di protezione (SPF) di 50. Optare per prodotti che offrano una protezione ad ampio spettro, in grado di schermare sia i raggi UVA che UVB;
- applicare la protezione solare correttamente: applicare la crema solare in modo uniforme su tutte le aree esposte del corpo almeno 15-30 minuti prima dell'esposizione al sole. Riapplicare ogni due ore e immediatamente dopo aver nuotato o sudato;
- indossare abbigliamento protettivo: utilizzare indumenti a maniche lunghe, cappelli a tesa larga e occhiali da sole con protezione UV per ridurre l'esposizione diretta al sole. Esistono anche tessuti specifici con protezione UV incorporata;
- evitare le ore di punta: limitare l'esposizione al sole durante le ore di massima intensità dei raggi UV, solitamente tra le 10:00 e le 16:00. Cercare l'ombra durante queste ore per ridurre il rischio di scottature;
- usare prodotti specifici per pelli sensibili: optare per creme solari e lozioni doposole formulate per pelli sensibili, prive di profumi e sostanze chimiche aggressive che possono causare irritazioni;
- mantenere la pelle idratata: l'idratazione è fondamentale per la salute della pelle. Bere molta acqua durante il giorno e utilizzare creme idratanti dopo l'esposizione al sole per mantenere la pelle morbida e prevenire la disidratazione;
- prestare attenzione a segnali di allarme: monitorare la pelle per eventuali segni di scottature o irritazioni. In caso di rossore, prurito o bruciore, evitare ulteriori esposizioni al sole e applicare prodotti lenitivi come l'aloe vera.
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Pelle che non si abbronza: cosa fare in caso si scottatura
Quando la pelle che non si abbronza si scotta, è importante agire rapidamente per minimizzare il disagio e prevenire ulteriori danni. Ecco alcuni passaggi da seguire:
- rinfrescare la pelle: applicare impacchi freddi o fare un bagno in acqua fresca per ridurre il calore e alleviare il dolore, evitare però l'acqua ghiacciata, che può causare ulteriori danni;
- idratare abbondantemente: bere molta acqua per mantenere il corpo idratato e applicare generosamente lozioni o gel all'aloe vera, che hanno proprietà lenitive e idratanti;
- utilizzare prodotti lenitivi: applicare creme o lozioni contenenti ingredienti come aloe vera, calendula o camomilla, che aiutano a ridurre l'infiammazione e accelerano il processo di guarigione;
- evitare ulteriori esposizioni al sole: proteggere la pelle scottata dall'ulteriore esposizione ai raggi UV, indossando abbigliamento protettivo e rimanendo all'ombra finché la pelle non è completamente guarita;
- consultare un medico: Se la scottatura è grave, copre una vasta area del corpo o è accompagnata da sintomi come febbre, brividi o malessere generale, è importante consultare un medico per un trattamento adeguato. Fare riferimento ad un medico anche per la prescrizione di analgesici/antinfiammatori (es. paracetamolo, ibuprofene) se dolore o fastidio significativi.