Nei centri estetici, nelle palestre e persino nelle abitazioni private, è sempre più frequente l'uso delle lampade solari, ossia dei dispositivi utilizzati per abbronzarsi artificialmente.
Che si tratti di lettini, docce o lampade facciali, il funzionamento è il medesimo, ossia l’emissione di radiazioni ultraviolette (UVA e UVB).
L'utilizzo delle lampade per abbronzarsi è molto comune nella popolazione, molte persone le impiegano in inverno per mantenere viva la tintarella estiva ed evitare il classico pallore da stagione fredda, oppure all'inizio dell'estate per "preparare la pelle" e prevenire scottature solari.
Saranno davvero utili a questo scopo? Le lampade fanno male? Qual è il rapporto rischi/benefici? Lo scopriamo nelle prossime righe.
Come funziona la lampada abbronzante
Le lampade solarium, tramite l’emissione di radiazioni ultraviolette, imitano gli effetti sulla pelle generati dai raggi emessi dal sole.
Queste radiazioni (che si distinguono in UVA e UVB) stimolano i melanociti a produrre la melanina, un insieme di pigmenti che vanno dal colore rosso al brunastro, responsabili del colore della pelle.
In realtà, l’abbronzatura è un meccanismo che il corpo mette in atto come difesa naturale contro gli effetti dannosi degli ultravioletti. Infatti, i melanociti, che risiedono nello strato superficiale della pelle (l’epidermide), producono la melanina che è deputata ad assorbire le radiazioni UV (quelle più aggressive e dannose) e proteggere il derma sottostante, prevenendone i danni.
Quando la melanina entra in contatto con le radiazioni e le assorbe, va incontro ad una reazione di ossidazione che la porta a degradarsi. A questo punto, a scopo compensativo, i melanociti produrranno altra melanina mantenendo in equilibrio il sistema di protezione del derma e aumentando sempre di più l’abbronzatura.
Si può quindi concludere che la melanina agisce come uno schermo che va ad impedire la penetrazione dei raggi ultravioletti in profondità.
Tuttavia, questo sistema da solo non è in grado di assicurare una completa protezione della pelle: alcuni studi hanno equiparato il livello protettivo naturale, all’utilizzo di un filtro SPF 2.
Proprio per questo motivo è bene non esporsi mai al sole o alle lampade UV abbronzanti senza un adeguato filtro solare.
Le lampade solari fanno male?
Come dimostra un documento pubblicato sul sito della American Academy of Dermatology Association, i raggi ultravioletti emessi dalle lampade abbronzanti, sono intensi quanto il pieno sole naturale e in alcuni casi anche di più.
Da questo ne deriva che i potenziali rischi derivanti dall’eccessiva o non controllata esposizione sono equiparabili, se non maggiori, a quelli del sole e riguardano non solo la pelle ma anche altri distretti corporei, con danni sia a breve, che a lungo termine.
Vediamoli nel dettaglio:
- Invecchiamento prematuro della pelle dovuto ai processi di fotossidazione.
- Eritemi, arrossamenti e irritazioni cutanee.
- Comparsa di macchie e discromie (lentiggini o macchie più estese che possono comparire sul viso, più frequentemente sulla fronte o sulla zona baffetti, ma anche sul resto del corpo come braccia, gambe e tronco).
- Problematiche agli occhi, come irritazione, cheratite (infiammazione alla cornea), congiuntivite da radiazioni, cataratta.
- Riduzione delle difese immunitarie, che aumenta la suscettibilità ai patogeni.
- Cancro alla pelle, tra cui melanoma (la forma più mortale di cancro cutaneo), carcinoma a cellule squamose e carcinoma a cellule basali.
Lampade per abbronzatura e cancro
Come accennato in precedenza, l’esposizione alle lampade (ed anche al sole naturale), può contribuire a sviluppare diversi tipi di tumore, tanto che l’AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), le classifica come “agenti sicuramente cancerogeni”.
In Italia, il melanoma occupa il terzo posto tra i tumori più frequenti al di sotto dei 50 anni di età, con uguale distribuzione tra i due sessi.
Ogni anno, circa il 5% dei nuovi melanomi è strettamente correlato all’utilizzo delle lampade estetiche. Non a caso, sottoporsi a questo tipo di abbronzatura, aumenta del 15% la probabilità di andare incontro a tumore (percentuale che sale vertiginosamente al 75% per chi inizia a sottoporsi con frequenza alle lampade solari prima dei 35 anni).
Questi dati sono correlati proporzionalmente a diversi fattori tra cui:
- La frequenza con cui ci si sottopone alle lampade.
- Ladurata di ogni seduta abbronzante.
- Il fototipo del singolo individuo.
- L’età del soggetto.
- La tipologia di lampade utilizzate.
Le lampade solari preparano la pelle al sole?
Soprattutto negli ultimi anni, si è diffusa la convinzione che farsi le lampade abbronzanti sia utile per preparare la pelle alle prime esposizioni solari ed evitare così le scottature.
Tale idea risulta essere smentita dalla comunità scientifica, poiché le lampade mimano la tipologia di radiazioni emesse dal sole nelle ore più calde, perciò, non vi sono evidenze che possano preparare o proteggere la pelle.
Nonostante esistano tipologie di lampade diverse a seconda della componente di UVA o UVB emessi, anche quelle con minor quantità di UVB (i raggi più dannosi) e maggior quantità di UVA (e quindi una composizione più vicina a quella del sole naturale), sono comunque in grado di causare danni multi-sistemici all’organismo.
Lampada bassa pressione e alta pressione
Esistono fondamentalmente due tipologie di lampade, che vengono classificate in base alla loro composizione in UVA e UVB.
1. Le lampade a bassa pressione sono caratterizzate per una più marcata emissione di radiazioni UVB: questa tipologia di raggi,penetra meno in profondità la pelle,
2. Le lampade ad alta pressione, invece, si distinguono per emettere più UVA, che penetrano più in profondità nella cute
Va comunque precisato che entrambi i tipi di lampade, seppur in misura diversa, sono dannosi per la pelle e l’intero organismo motivo per cui, nel caso in cui si decida di sottoporsi a qualche seduta, è bene seguire alcune semplici consigli per salvaguardare la propria salute.
Inoltre, ogni lampada corpo o viso, a prescindere dalla tipologia, deve essere sottoposta periodicamente a controlli e verifiche da parte delle aziende specializzate, al fine di garantire sicurezza per il soggetto e prestazioni elevate della macchina abbronzante.
Pertanto, è consigliato scegliere con cura il centro a cui fare riferimento per le sedute abbronzanti, assicurandosi sempre che siano state seguite tutte le normative di riferimento.
Linee guida per ridurre i rischi da lampade abbronzanti
L’OMS (Organizzazione Mondiale di Sanità) ha stabilito che, nonostante le lampade solari siano sconsigliate a tutta la popolazione, vanno rigorosamente evitate per tutti i soggetti con le seguenti caratteristiche:
- Età inferiore a 18 anni.
- Fototipo 1 o 2.
- Pelle con molte lentiggini.
- Predisposizione alle scottature solari.
- Presenza di uno o più nevi atipici (ossia con un diametro superiore a 6 mm, bordo irregolare e colore non uniforme).
- Presenza di molti nevi (anche non atipici).
- Assunzione di terapie farmacologiche per via orale, parenterale o topica, incompatibili con l’esposizione solare (c.d farmaci fotosensibilizzanti).
- Aver avuto un melanoma o altri tumori alla pelle, o familiarità per questo tipo di problematiche.
- Condizioni di salute che potrebbero peggiorare dopo l’esposizione ai raggi UV (ad esempio la vitiligine o altre malattie autoimmuni).
- Donne in stato di gravidanza.
Come sancisce il decreto interministeriale n. 100 del 12/05/2011 emanato dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro della Salute, spetta alle operatrici/operatori dei centri estetici, osservare queste linee guida, informando i soggetti sui possibili rischi delle lampade abbronzanti e senza menzionare presunti benefici per la salute.
Per minimizzare i rischi, i consigli da seguire sono:
- Evitare di sottoporsi a sedute ravvicinate nel tempo.
- Rispettare sempre le tempistiche della seduta consigliate dal centro estetico di fiducia.
- Fare sempre uso degli appositi occhiali protettivi
- Togliere le lenti a contatto prima della seduta.
- Optare per una crema protettiva dotata di filtri UVA e UVB e SPF alto o altissimo.
- Proteggere tatuaggi e zone sensibili del corpo (cicatrici, nevi, genitali, seno, ecc.)
- Non esporsi al sole prima o dopo la seduta abbronzante.
Seguendo queste linee guida è possibile limitare i rischi derivanti dall’uso di lampade abbronzanti. Tuttavia, va considerato che l’esposizione al sole naturale nelle ore in cui l’irraggiamento è meno intenso (il mattino presto o dopo le 17), a patto che si adottino comunque tutte le protezioni del caso, offre la possibilità di aumentare l’abbronzatura, preservando maggiormente la salute, rispetto all’utilizzo di lampade abbronzanti.