Cos'è il rame
Il
rame,
che nella tavola periodica ha simbolo chimico
Cu, è un
metallo rossastro, di consistenza duttile e malleabile. Ha una bassa reattività chimica, è un conduttore di calore ed elettricità e resiste alla corrosione. Tale elemento è anche presente all'interno degli organismi viventi, come molti altri elementi chimici.
Con l’umidità, sviluppa una patina verdastra; ne è un esempio la Statua della Libertà, che è fatta completamente di rame e, con il passare del tempo, ha assunto il colore verde che tutti conosciamo.
Questo minerale è presente naturalmente nell’ambiente. Viene impiegato nell’industria e in agricoltura. Mentre il rame puro è molto morbido, le sue leghe (come ottone e bronzo) sono dure e resistenti.
Il rame risulta poi particolarmete utile per la salute; svolge infatti moltissime funzioni biologiche all’interno dell’organismo. Nel corpo, le più alte concentrazioni di questo elemento si trovano nel fegato, nel cuore, nel cervello, nelle ossa e nei muscoli. Svolge anche azione disintossicante. Il rame si lega alla ceruloplasmina, proteina plasmatica adibita al trasporto e all'escrezione dell'elemento stesso.
Proprietà del rame
Il
rame è presente in tutti i tessuti organici e svolge moltissime funzioni biologiche, infatti:
- È in grado di attenuare i crampi e dolori articolari
- Aumenta le difese immunitarie
- È in grado di contrastare infezioni virali e batteriche
- È utile in caso di anemia, arteriosclerosi e malattie cardiopatiche
- Favorisce la crescita e la respirazione cellulare
- Facilita l’assimilazione del ferro da parte dell’intestino
- Funge da catalizzatore enzimatico per la sintesi dell’emoglobina, delle ossa, degli enzimi che proteggono dall’aggressione dei radicali liberi
- Attiva il metabolismo
- Aumenta la produzione di elastina e la formazione del collagene, svolgendo in tal modo un’azione preventiva nei confronti delle rughe e mantenendo la pelle sana
- Sostiene lo sviluppo degli organi sessuali femminili
- Attenua i dolori mestruali e i sintomi della menopausa
Fabbisogno giornaliero di rame
Il
fabbisogno quotidiano di rame varia tra 1,0 e gli 1,5 mg. In particolare:
- 1,2 mg per gli adulti
- 1,0 mg per le donne incinte
- 1,5 mg per le donne in allattamento
Qual è il ruolo del rame nell'Alzheimer
C’è un nesso tra
Alzheimer e
rame assunto con l’alimentazione, è quanto dimostrato da un gruppo di ricercatori che ha mostrato l’esistenza di un legame diretto tra alterazione nel metabolismo di questo elemento e lo sviluppo della
malattia di Alzheimer.
I ricercatori, riunitisi in occasione del Congresso internazionale “Approccio non convenzionale alla malattia di Alzheimer: dalla ricerca alla cura” promosso dall’Istituto di Neurologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e dall’Ospedale Fatebenefratelli, hanno evidenziato come nei soggetti con livelli elevati di rame “libero” (non legato a ceruplasmina) risulti triplicato il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer.
Infatti, il rame non-ceruloplasminico è tossico: si forma da un alterato metabolismo di questo elemento e per l’organismo che non riesce ad eliminarlo è un fattore di rischio serio per il morbo di Alzheimer.
Quindi, è possibile intervenire nei confronti elevati livelli di rame libero con una dieta specifica. Sull’argomento, linee guida anti-Alzheimer sono state pubblicate su Neurobiology of Aging (2014) dalla Physicians Committee for Responsible Medicine (Washington).
Rame e malattia di Wilson
L’
assorbimento del rame assunto con la dieta si verifica a livello intestinale dove si lega all'
albumina e arriva al fegato. Esso, a un certo punto, si stacca dall’albumina e si lega alla ceruloplasmina per essere eliminato.
A favorire il legame tra quest'elemento e ceruloplasmina è il
gene ATP7B. Nei soggetti affetti da
malattia di Wilson il gene ATP7B non è funzionante e quindi il legame tra rame e ceruloplasmina non avviene. Esso rimane legato all'albumina, non viene escreto e si accumula all’interno delle cellule epatiche. Il suo eccesso raggiunge il sangue e i diversi tessuti tra cui
cervello,
reni e
cornea.