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Iodio

Nutrizione
Iodio

Cos'è lo iodio?

Lo iodio è un elemento chimico della tavola periodica. Appartiene al gruppo degli alogeni ed è il meno elettronegativo del gruppo.

Questo elemento è poco solubile in acqua e molto solubile in alcool, etere e cloroformio.

Il corpo ha bisogno di iodio, ma non lo produce, quindi deve essere assunto attraverso l’alimentazione.
Infatti, la carenza di iodio può causare problemi alla tiroide, come ipotiroidismo e gozzo.

Dove si trova lo iodio?

Quasi tutti gli esseri viventi ne hanno in sé tracce ma, seppur in percentuali molto ridotte, è molto diffuso anche in natura.

Lo iodio puro è in forma solida, ed è di colore scuro. Si trova in piccole quantità come ioduro nelle acque marine, ed è più abbondante in alcuni depositi salini dove si trova come iodato di sodio.
Infine, lo iodio si può ritrovare negli alimenti.

L’organismo umano contiene circa 40 mg di tale elemento; il 60% si trova nella tiroide e negli ormoni tiroidei: la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4).
La parte restante di iodio si trova nelle ovaie, nel sangue, nei muscoli.
Lo iodio viene assorbito nell’intestino tenue, per poi essere eliminato attraverso le urine. 

A cosa serve lo iodio?

Lo iodio è un elemento essenziale per la funzionalità degli ormoni tiroidei.
In particolare, lo iodio (con la sua azione) serve a

  • Contribuire al corretto metabolismo di zuccheri, grassi e proteine.
  • A regolare la temperatura corporea. 
  • Al corretto sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro.
Lo iodio, quindi, viene impiegato per le disfunzioni tiroidee dovute a carenza di iodio

Quali sono i sintomi della carenza di iodio?

Nel nostro organismo, lo iodio è concentrato nella tiroide.
Grazie a queste preziose riserve, si può vivere per molto tempo senza assumere questo elemento e senza manifestare, per tale motivo, sintomi clinici di carenza.

I sintomi della carenza di iodio includono:

Quali sono le conseguenze della carenza di iodio?

La carenza di iodio causa:

Durante la gravidanza, una carenza di iodio è grave sia per la madre che per il bambino; infatti, può portare a ipertensione per la madre, e al ritardo mentale per il bambino. Lo  iodio, infatti, come detto, svolge un ruolo importante nello sviluppo del sistema nervoso centrale.

La carenza di iodio nell'organismo è un problema comune di salute mondiale, di cui la forma più riconosciuta di questa condizione è il gozzo. Inoltre, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la carenza di iodio è considerata la causa più comune di ritardo mentale.

Per sopperire a un'insufficienza di iodio, è possibile integrare questo elemento utilizzando sale iodato o, anche, integratori alimentari a base di iodio.

In quali alimenti si trova lo iodio?

Alcuni alimenti sono in grado di inibire l’assorbimento di iodio (le cosiddette sostanze gozzigene). 
Tra questi troviamo: 

  • Cavolo
  • Rapa
  • Manioca
  • Cipolla
  • Noci
Solitamente, lo iodio si trova in scarsa misura negli alimenti, a meno che non sia stato aggiunto durante la loro lavorazione.

Fra gli alimenti più ricchi di iodio si ricordano:

  • Pesce marino (sgombro, merluzzo, cozze, tonno, scampi)
  • Molluschi
  • Alghe marine
  • Latte vaccino
  • Uova
  • Alcune verdure (il contenuto nelle verdure dipende dai terreni di coltivazione)
La cottura riduce il contenuto di iodio nei cibi. In percentuale, la frittura ne fa perdere fino al 20%, la grigliatura circa il 23% e la bollitura circa il 58%.

Quali sono i benefici dello iodio?

Lo iodio è indispensabile per un corretto funzionamento dell’organismo, poiché ne apporta numerosi benefici, infatti: 

  • Permette un buon funzionamento della ghiandola tiroidea.
  • Aiuta nello sviluppo degli organi riproduttivi, nonché nello sviluppo di pelle, capelli, unghie e denti sani.
  • Incrementa i livelli di energia del corpo.
  • Assicura una corretta circolazione sanguigna.
  • Elimina le tossine e rafforza il sistema immunitario.
In caso di esposizione a radiazioni, lo iodio va assunto come sostanza chelante.

Quali sono gli effetti dello iodio sulla tiroide?

Gli ormoni tiroidei, indispensabili per regolare il metabolismo dell’organismo, vengono sintetizzati a partire dallo iodio assunto attraverso l’alimentazione.

Una carenza di iodio inibisce il regolare funzionamento della tiroide, ciò può portare a serie patologie della ghiandola tiroidea, anche al cancro della tiroide.

Alcuni disturbi (ipertiroidismo) e neoplasie della tiroide possono essere trattati attraverso la terapia con lo iodio 131, iodio radioattivo usato per agire in maniera mirata sulla tiroide.
La terapia con iodio 131 deve essere opportunamente indicata dallo specialista.

Inoltre, secondo alcuni recenti studi, lo iodio è capace di proteggere il corpo dall'ipercolesterolemia e da altri disturbi cardiovascolari, quali aterosclerosi e ipertensione arteriosa. 
Tali studi vanno ancora approfonditi.

Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?

L’introduzione di sale iodato, nella dieta di soggetti sani, ha diminuito la necessità di utilizzare integratori. 

Per i vegetariani (che non mangiano pesce), per i soggetti vegani o vegetariani che non utilizzano neanche il sale, è consigliata un’aggiunta di circa 200 mcg (microgrammi) di iodio quotidianamente.

Le dosi di assunzione di iodio raccomandate quotidianamente sono di circa 150 mcg

Considerando che una carenza di iodio durante la gravidanza è grave sia per la madre che per il bambino, per via delle conseguenze che può comportare in entrambi soggetti,  le dosi raccomandate durante la gravidanza e l’allattamento vanno dai 175 ai 200 mcg, da assumere sempre e solamente dietro prescrizione, e sotto stretto controllo dello specialista ginecologo o del medico di fiducia.

Pillole di iodio e rischio nucleare: cosa sapere

Le pillole di iodio sono considerate importanti per far fronte a disturbi legati all'esposizione a radiazioni ionizzanti, in caso di un attacco nucleare. 
In realtà, secondo la scienza, tale considerazione nasce dal fatto che lo iodio sia un elemento chiave per il funzionamento della tiroide e, quindi, per il metabolismo, che risulterebbero entrambi danneggiati dalle radiazioni atomiche. 

Per entrare nel dettaglio, ricordiamo che esistono due forme di iodio: 

  • Lo iodio alimentare, che assumiamo regolarmente, attraverso la dieta. 
  • Lo iodio radioattivo (iodio 131), che può essere emanato in altissime quantità, in seguito allo scoppio di un ordigno nucleare. 
Come esplicitato nei paragrafi precedenti, l'organismo umano, da solo, non è in grado di sintetizzare lo iodio.
Siccome le radiazioni nucleari potrebbero essere causa di una modificazione nel DNA, con la comparsa conseguente di tumori, come quello della ghiandola tiroidea, per una sovraesposizione allo iodio radioattivo (iodio 131), l’idea generale delle persone è quella di assumere integratori, per garantire alla tiroide l'apporto in maggior misura dell’elemento "buono" (come quello alimentare), a sfavore dell'elemento radioattivo, che sarebbe così man mano trasformato in un elemento di scarto.
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Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast "Pillole di Iodio e rischio nucleare: facciamo chiarezza con il CNR": clicca QUI.
Dr.ssa Tania Catalano Biologo
Dr.ssa Tania Catalano
specialista in Medicina molecolare

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