Cos'è il fluoro
Il
fluoro (F) è l’elemento chimico più elettronegativo della tavola periodica degli elementi e appartiene al gruppo degli
alogeni. Allo stato puro si trova in forma gassosa con un peso superiore a quello dell’aria e, in questo stato, è tossico, aggressivo, di colore giallo pallido e dall'odore pungente. In natura lo si trova come
ione fluoruro, in particolare nella
fluorite.
Essendo un elemento molto reattivo, il fluoro non si trova libero in natura, ma combinato con altri elementi, soprattutto silicati.
A cosa serve il fluoro
Questo prezioso elemento
protegge i denti dalle carie perché
preserva lo smalto dagli attacchi degli acidi.
Il fluoro assunto a dosi contenute attraverso l'acqua e l'alimentazione
migliora lo stato di ossa, denti e gengive, mineralizza lo smalto, previene l'
osteoporosi o le fratture ossee, l'
arteriosclerosi o disturbi cardiovascolari. Lo si trova inoltre presente in quasi tutti i dentifrici commercializzati. Tuttavia diversi studi hanno denunciato la possibilità di seri
danni causati dall’assunzione di floro.
Perché è importante il fluoro
Sotto forma di
composti di fluoruro, questo alogeno è presente in piccole quantità nei tessuti del corpo umano quali scheletro e
denti. Facilita l’accumulo del
calcio nelle ossa, rinforzandole, e
riduce la produzione di acidi nel cavo orale, abbassando la possibilità di sviluppare carie che può danneggiare lo smalto dei denti.
Il fluoro per i denti, infatti, viene utilizzato
nei prodotti contro la carie come
collutori, dentifrici e gocce per bambini come
fluoroprofilassi.
Può far male il fluoro
Studi scientifici dimostrerebbero che un
sovradosaggio o un
accumulo di fluoro sia nocivo e possa causare seri danni all'organismo, tra questi:
- distruzione dell'enzima fosfatasi, fondamentale per alcuni processi chimici come il metabolismo delle vitamine;
- possibili effetti negativi sul sistema nervoso centrale e determina alterazioni comportamentali e deficit cognitivi;
- neurotossicità per il feto anche a dosaggi considerati sicuri per la madre;
- disordini legati al sistema immunitario e quello endocrino;
- carenze di minerali;
- fluorosi.
Cos'è la fluorosi
La
fluorosi è una
patologia dentale che si manifesta con uno
scolorimento dello smalto dei denti che si presentano macchiati, puntinati, decolorati e spesso bucherellati.
Lo smalto pieno di fluoro è più fragile e predisposto all’erosione. I danni aumentano nel tempo. Inoltre, in conseguenza di un'eccessiva assunzione di questo elemento nel tempo, questo elemento si accumula nelle ossa e ciò determina un’eccessiva densità ossea che ne riduce la flessibilità rendendole facilmente spezzabili.
Quindi uno scheletro rigido in conseguenza della fluorosi subirà fratture più frequenti rispetto alle ossa sane.
Che cos’è la fluoroprofilassi
La
fluoroprofilassi è la
prevenzione della carie dentaria mediante l'uso di questo elemento, che aiuta la formazione di uno smalto dentale più forte e resistente all'attacco degli acidi e che protegge il dente dalla placca batterica.
Proprio per questo, molti dentifrici contengono questo prezioso elemento: i
dentifrici al fluoro sono comunemente usati e sono spesso ricercati proprio per questa caratteristica; questi dentifrici, infatti, proteggono dall'azione della placca batterica e diminuiscono il rischio di carie dentale.
Infatti, circa il
90% dei dentifrici in commercio contiene
sali di fluoro, anche se c'è chi ricerca
dentifrici senza ifluoro, pensando che questa caratteristica possa nuocergli.
Lo smalto dentario è lo strato più esterno del dente ed è costituito da minerali, sostanze organiche ed acqua. La parte minerale (96%) è rappresentata da idrossiapatite, la cui dissoluzione è detta demineralizzazione, mentre la sua formazione è nota come remineralizzazione.
Quando i denti sono sani, questi due processi sono al 50%, mentre quando la demineralizzazione è superiore alle remineralizzazione il dente si buca e si caria. Questo elemento previene la formazione di carie e favorisce la remineralizzazione dello smalto.
Fluoro e denti
Il fluoro è un ingrediente del dentifricio perché è una sostanza che presenta numerosi benefici per i denti. Il fluoro è utile ai denti perché aiuta a:
- ricostruire (remineralizzare) lo smalto dei denti
- rallentare la perdita di minerali dallo smalto dei denti
- contrastare i primi segni di carie
- prevenire la crescita di batteri orali nocivi
Quando i batteri orali elaborano lo zucchero e i carboidrati, producono gli acidi che erodono i minerali nello smalto dentale. Questa perdita di minerali è chiamata, appunto, demineralizzazione. L'indebolimento dello smalto dei denti li lascia vulnerabili ai batteri che causano carie.
Il fluoro aiuta invece a rimineralizzare lo smalto dei denti, e può quindi prevenire cavità e invertire i primi segni di carie.
Fluoro nei bambini
È possibile somministrare integratori di fluoro per bambini sotto forma di compresse o di gocce per prevenire gli alti rischi di carie. A partire dalla comparsa dei primi denti (verso i 6 mesi), i rischi di carie sono essenzialmente causati da una cattiva igiene orale e da un consumo eccessivo di prodotti zuccherati.
Quali cibi contengono fluoro
Tra le bevande e gli
alimenti ricchi di fluoro si possono trovare:
- Acqua semplice
- Thè
- Vino rosso
- Birra
- Caffè
- Acqua tonica
- Aranciata
- Cereali
- Uva secca
- Patate
- Vino bianco
- Pane
- Gamberetti di mare
- Carote
- Riso
- Spinaci
- Asparagi
- Tonno
- Manzo.
Una dieta corretta fornisce tra gli 0,25 e 0,35mg di fluoro al giorno. L'acqua potabile ne fornisce circa 1 mg, Il corretto consumo giornaliero di fluoro per un individuo adulto va da 1,5 a 4 mg; nel bambino arriva fino a 1,5 mg.
In genere, nel caso dei bambini come per gli adulti, non è richiesta alcuna prescrizione supplementare di questo elemento nell'ambito di un'alimentazione equilibrata e di un corretto stile di vita.
Nuovi studi indicano, tuttavia, che non esiste un dosaggio sicuro per il fluoro e che non bisognerebbe attingere ad alcun supplemento di fluoro. Secondo tali ricerche ogni individuo non dovrebbe assumere integratori di questo elemento senza l'assistenza di un medico e senza la valutazione del dosaggio assunto quotidianamente attraverso alimenti ed acqua.