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Vagotomia

Chirurgia generale Gastroenterologia
Vagotomia

Cos’è la vagotomia?

Vagotomia è il termine utilizzato per indicare l’intervento chirurgico a cui ci si sottopone per eliminare il nervo vago. Il nervo vago corre lungo il nostro corpo dal cervello, passa attraverso il collo e l’esofago, lo stomaco e l’intestino. Questo nervo fa sì che lo stomaco durante la digestione produca acido per darci la sensazione di sazietà.

L’intervento chirurgico viene praticato per curare le ulcere allo stomaco, le ulcere sanguinanti, piaghe o ferite causate da un’infezione da Helicobacter Pylori o dall’acido gastrico che crea delle erosioni all’interno dello stomaco.

La vagotomia è un’operazione chirurgica che è stata largamente utilizzata per curare l’ulcera allo stomaco, mentre ora grazie a nuovi farmaci e a una conoscenza più approfondita dell’intestino e di tutto l’apparato digerente, questa procedura è meno utilizzata. Questo intervento spesso si esegue insieme alla piloroplastica.

Quando si esegue?

La vagotomia è un efficace trattamento in caso di ulcera gastroduodenale, viene praticata per ridurre l’acido prodotto dallo stomaco.

Prima di arrivare all’intervento chirurgico, oggi i medici prescrivono antibiotici e farmaci, mentre fino a qualche anno fa veniva praticata molto più spesso.

Come avviene la procedura?

Esistono varie procedure per eseguire questa tecnica chirurgica, e spesso viene fatta in combinazione con la resezione, nella quale la parte del tratto digestivo danneggiata o malata viene asportata; con il drenaggio addominale con il quale viene appunto drenato il liquido addominale, denominato ascite; con la diversione si modifica il tratto gastrointestinale di modo che la parte malata rimanga isolata e la digestione avvenga escludendo tale tratto; con la piloroplastica, allargando il piloro, per controllare il cibo e i succhi gastrici nell’intestino tenue.

La vagotomia può essere utilizzata anche per trattare l’obesità, il diabete e la fibrosi polmonare.

Vagotomia selettiva

La vagotomia selettiva consiste nel sezionare i nervi all’altezza dello stomaco, più in basso rispetto alla sezione che viene praticata nella vagotomia tronculare, per preservare i fasci nervosi che conducono al fegato, alle vie biliari e agli altri organi addominali innervati dal nervo vago.

La vagotomia può essere anche super-selettiva e viene praticata ancora più in basso per interrompere solo i fasci nervosi responsabili della secrezione acida e di preservare quelli che consentono lo svuotamento gastrico.

Vagotomia gastrica

La vagotomia gastirca onsiste nell'asportazione dei due terzi distali dello stomaco, compreso il piloro, e della prima parte del duodeno dove si trova l'ulcera.

Tecnicamente si tratta di una gastrectomia parziale inferiore, detta tipica per distinguerla da un'altra resezione chiamata escludente perché lascia in sede la lesione ulcerosa, che comunque andrà incontro a guarigione una volta sottratta all'azione corrosiva dell'acido cloridrico.

Complicanze della vagotomia

Dopo essersi sottoposti ad un intervento di vagotomia il decorso sarà monitorato in ospedale per circa una settimana, se tutto andrà secondo le aspettative. Il medico potrebbe trovarsi a dover drenare l’acido gastrico in eccesso.

Terminata la settimana di degenza verranno tolti i punti. Per un completo recupero dovranno passare circa sei settimane. In questo periodo il paziente dovrà seguire una dieta a base di liquidi per far sì che il tratto gastro intestinale non si sia adattato ai cambiamenti della funzione del nervo vago. Chi si sottopone a tale intervento chirurgico dovrà comunque evitare tutti i cibi piccanti e acidi.

La vagotomia presenta gli stessi rischi di altri interventi chirurgici; potrebbero verificarsi alcune conseguenze, tra cui:

Un altro rischio è sviluppare la sindrome da dumping. Il cibo passa rapidamente attraverso lo stomaco senza essere adeguatamente digerito. I sintomi di tale sindrome sono:

Questi sintomi possono presentarsi appena dopo essersi sottoposti a tale procedura e tenderanno ad attenuarsi e a diventare meno gravi quando il sistema digestivo si sarà adattato.

Per alleviare alcuni sintomi che potrebbero comparire dopo l’operazione (quali acidità, bruciore e reflusso), ma anche per dare sollievo dai crampi notturni, dall’ansia, dalla tachicardia e a problemi che in apparenza non sono collegati con la digestione, si può ricorrere ad un rimedio semplice ed immediato: si consiglia di bere un bicchiere di acqua calda. Per essere efficace, l'acqua dovrà essere molto calda, per questo è importante non berla tutta d'un fiato ma a piccoli sorsi, magari con l'aiuto di un cucchiaino. Altro rimedio efficace e benefico per lo stomaco è lo zenzero, in quanto aiuta ad alleviare il dolore e a diminuire l'acidità gastrica.

Il succo di aloe vera è tra i rimedi naturali più efficaci per calmare il bruciore di stomaco. Tra i rimedi casalinghi più utilizzati in caso di acidità di stomaco c'è la camomilla, utile anche a calmare tensioni e ansia, che spesso sono causa di bruciore, reflusso acido e cattiva digestione.

Dr. Enrico Tempèra Medico Chirurgo
Dr. Enrico Tempèra
gastroenterologo

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