La crioelettroforesi è una tecnica che consente la veicolazione transcutanea di farmaci o principi attivi naturali opportunamente congelati tramite una specifica apparecchiatura.
Lo scopo di tale tecnica è quello di veicolare un farmaco nel tessuto e farlo permanere in zona il più a lungo possibile. In particolare essa si dimostra molto efficace in medicina fisica e sportiva nel trattamento delle patologie articolari e tendinee, in medicina estetica (varici, cellulite, lifting del viso).
La crioelettroforesi consiste nell'introdurre nei tessuti, a basse temperature, in modo mirato e profondo sostanze medicamentose od omeopatiche idrosolubili tramite una specifica apparecchiatura che ne consente la penetrazione e l'assorbimento a livelli profondi (6-8 cm). Una speciale apparecchiatura, dopo il congelamento della soluzione impiegata, fa passare una corrente pulsata attraverso le zone di incipiente fusione, con trascinamento del farmaco che, in tali condizioni, penetra in profondità nella zona da curare.La frequenza deve essere rapportata al peso molecolare della sostanza da introdurre e alla profondità da raggiungere. La soluzione, congelata a temperatura tra -5 e 0 gradi centigradi, veicola gli ioni del principio attivo; non incontrando nel loro percorso elettricamente guidato ostacoli o superfici che ne possano rallentare o bloccare il flusso, gli ioni raggiungono in alta concentrazione gli strati profondi sottofasciali.
I benefici compaiono dopo 4-5 sedute e, per mantenere i risultati raggiunti, è necessario perseverare in qualche seduta di mantenimento (almeno 1/mese). Un ciclo completo di trattamenti va dalle quattro alle dodici sedute, con una frequenza di due volte a settimana.
La crioelettroforesi risulta utile per:
Tale tecnica trova un'ottima collocazione in traumatologia poiché rimuove molto rapidamente l’evento sintomatologico principale di queste affezioni: il dolore; presenta indubbi vantaggi anche in patologie frequenti nella popolazione: