Cos'è la CPAP
La
CPAP (acronimo dall’inglese
Continuous Positive Airway Pressure, anche detta
CPAP machine) è un dispositivo medico utilizzato come terapia di prima linea per la cura della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) e per l'apnea ostruttiva del sonno (OSA).
Si presenta come un piccolo ventilatore – dotato di apposita maschera – che aumenta la
pressione positiva dell’aria contenuta nelle vie aeree superiori, in tutte le fasi della respirazione (riposo, inspirazione ed espirazione). In questo modo, viene impedito il collasso delle strutture anatomiche responsabili delle
apnee notturne.
Come funziona la CPAP
Come già visto, la CPAP è considerato dalla comunità medica il
trattamento di prima linea per contrastare i sintomi delle apnee ostruttive del sonno. Indossando una maschera, le vie respiratorie del paziente si mantengono sempre aperte durante la notte, facendo sì che non si verifichino pause durante tutte le fasi della respirazione. Grazie all'utilizzo della CPAP, i pazienti avvertono minore sonnolenza e una maggiore concentrazione diurna già dai primi giorni di terapia, con un beneficio anche sul tono dell’umore.
La CPAP (
CPAP machine) è
costituita principalmente da:
- Un corpo centrale, dove si hanno ventilatore ed eventuale umidificatore.
- Una maschera.
- Un tubo flessibile, che collega il corpo centrale alla maschera.
Poi, vi sono diverse tipologie di maschere per la CPAP:
-
Maschera nasale o maschera oronasale - Si indossano esclusivamente sopra al naso e presentano una forma a cupola triangolare arrotondata agli angoli, per adattarsi al meglio alla fisionomia del paziente. In questo caso, l’aria è inalata esclusivamente attraverso il naso. Tendenzialmente, la maschera oronasale è indicata per chi si rigira spesso nel sonno o per i pazienti abituati a dormire di lato. Non è consigliata, invece, per chi soffre di sinusite o di disturbi nasali (raffreddore o allergie), che potrebbe trovare scomoda la maschera nasale.
-
Maschera con olive nasali per CPAP (nasal pillows) o maschera con cuscinetti o olive nasali - La nasal pillows è la più piccola maschera per CPAP presente sul mercato. Non avvolge l'intero naso, ma si appoggia al di sopra del labbro superiore e si inserisce nella parte più esterna delle narici. I due cuscinetti (“olive”) della maschera chiudono il naso e forniscono la pressione d’aria in maniera diretta. Per la sua conformazione, è indicata per i pazienti che si agitano durante il sonno, provocando inoltre una minore sensazione di claustrofobia. Non si presenta, invece, come la maschera ideale per coloro che necessitano di un’alta pressione d’aria o per i pazienti con narici o condotti nasali sensibili, per scongiurare secchezza, sangue dal naso e piaghe da decubito.
-
Maschera facciale - Tra le varie proposte, la maschera facciale per CPAP è quella più ampia: si estende dalla parte superiore del naso fin sotto al labbro inferiore, includendo sia il naso sia la bocca. Nonostante presenti un ingombro maggiore, la maschera facciale viene spesso ritenuta più comoda, perché permette di respirare tramite la bocca senza diminuire l’apporto di aria. Coloro che soffrono di bocca asciutta prediligono la maschera facciale, grazie all’aria umidificata che mantiene umidi i condotti orali e nasali.
La scelta della maschera migliore per la CPAP avverrà in accordo con lo specialista di riferimento: importante è che sia confortevole, aderisca bene al viso e sia adatta alla propria condizione, così da ottenere i massimi risultati.
Infine, è bene ricordare che esistono vari modelli di CPAP, che funzionano in modo diverso:
-
CPAP - Si pone sul mercato medico-sanitario come modello tradizionale: è una apparecchiatura che eroga un flusso d’aria a pressione costante, limitando l'ostruzione delle vie aeree superiori. È utilizzato come trattamento d'elezione per la sindrome delle apnee notturne, quando la gravità del disturbo richiede un intervento immediato, ristabilendo una normale ossigenazione notturna.
-
Auto CPAP - È un modello particolare di CPAP, capace però di modificare in modo autonomo il livello di pressione erogata, in risposta alla variazione di flusso del paziente così come all’intensità del russare notturno. Viene prescritta per coloro che faticano ad adattarsi al trattamento classico con CPAP o per i pazienti con apnee localizzate solo in alcune fasi specifiche del sonno.
-
Ventilatore Bi-level - Questo strumento offre la possibilità di utilizzare due livelli di pressione diversi: uno dedicato all’inspirazione e uno all’espirazione. È utilizzato per coloro che soffrono di apnee del sonno e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Ne beneficiano anche pazienti obesi con ipoventilazione oppure coloro che non tollerano il trattamento in CPAP.
-
Ventilatore servo-assistito - Il ventilatore servo-assistito è un tipo di Bi-level prescritto per problemi di sonno causati dall’insufficienza cardiaca o da altre malattie che colpiscono il centro del respiro (respiro di Cheyne-Stokes).
Come abituarsi alla CPAP
Per abituarsi alla CPAP, è bene seguire alcuni consigli e accorgimenti. Ad esempio:
- Nel periodo di utilizzo iniziale, si consiglia di utilizzare la CPAP anche durante il giorno, secondo le proprie necessità.
- La CPAP deve essere utilizzata con costanza, come da indicazione del medico specialista. In tal modo, sarà possibile godere dei benefici apportati dalla terapia stessa.
- Chiedere la collaborazione di un familiare, per facilitare il posizionamento della maschera e l’utilizzo della CPAP ogni notte.
- Assicurarsi che la maschera sia della misura ottimale. Non a caso, i problemi più comuni con la CPAP si verificano quando la maschera non si adatta correttamente al viso.
- Regolare le cinghie e il copricapo, in modo tale da assumere la migliore posizione possibile.
- Acquistare un cuscino conformato per la maschera.
Inoltre, per raggiungere la massima efficacia dalla terapia, si consiglia di effettuare una regolare manutenzione della CPAP, dunque:
- Detergere i cuscinetti della maschera quotidianamente, con un sapone delicato.
- Lavare l'intera maschera ogni due giorni.
- Controllare periodicamente i filtri (ogni quindici giorni circa) e sostituirli all'occorrenza.
- Se le cinghie dovessero allentarsi, valutare la sostituzione del copricapo.
- Sostituire il cuscinetto della maschera, qualora dovesse manifestarsi una perdita di efficacia o venisse a mancare una perfetta tenuta.
Controindicazioni
La terapia con CPAP per le apnee notturne non è assolutamente invasiva ma, anche in questo caso, è possibile emergano
effetti collaterali. Si tratta di inconvenienti per lo più lievi, normalmente risolvibili.
In particolare, tra gli
effetti collaterali della CPAP si hanno:
-
Secchezza della bocca - Per evitare secchezza delle vie aeree superiori, si consiglia di aumentare la temperatura della camera da letto e posizionare il tubo della CPAP sotto le lenzuola. Inoltre, è bene controllare lo stato di integrità del dispositivo in dotazione, per assicurarsi che non vi siano perdite. Se il problema dovesse divenire importante, è possibile installare un umidificatore all’apparecchio CPAP.
-
Congestione nasale - Anche in questo caso, è opportuno controllare prima di tutto che non vi siano difetti nel macchinario (perdite in particolare) e considerare l’utilizzo di un umidificatore. È inoltre possibile ricorrere a decongestionanti nasali, ma per un breve periodo di tempo. L’uso regolare di steroidi nasali, invece, può essere utile a risolvere la congestione nasale, anche per diverse settimane. Ricordate, però, che una rinite, soprattutto in fase acuta, può rendere momentaneamente non utilizzabile la CPAP.
-
Irritazione della pelle - I macchinari moderni, generalmente, non causano questo tipo di problema. In ogni caso, se si soffre di pelle sensibile, è bene proteggersi con garze e creme lenitive. Se dovesse manifestarsi una reazione allergica, si consiglia di valutare con il proprio medico il passaggio a un altro tipo di maschera.
-
Congiuntivite - Tale problema è molto spesso legato a un mal posizionamento del macchinario, come una fuga d’aria dalla maschera, che va a irritare gli occhi provocando congiuntivite. Se la maschera viene indossata opportunamente, infatti, il problema scompare.
-
Mal di testa - Si tratta di un effetto collaterale piuttosto raro, che tende a scomparire con il tempo. L’origine non è del tutto chiara. In ogni caso, se il dolore diventa importante, è possibile assumere un analgesico prima di coricarsi. Qualora il disturbo dovesse protrarsi nel tempo, si consiglia di rivolgersi al proprio medico.
-
Perdita dei benefici iniziali - In questo caso, l’unico rimedio possibile è parlare con uno specialista: la soluzione potrebbe risiedere in un cambiamento della pressione.
Chi prescrive la CPAP
La CPAP è prescritta generalmente da un
medico del sonno oppure da un
pneumologo, così come dal proprio
medico curante.
La
prescrizione della CPAP avviene in seguito a una diagnosi delle apnee notturne del sonno, tramite
polisonnografia.
Costo CPAP
Il costo di una CPAP varia in funzione di diversi parametri:
- Il modello di apparecchiatura prescritto dal medico.
- La marca e il modello scelti dal paziente.
- La tipologia di maschera che meglio risponde alle necessità del paziente.
In linea generale, il prezzo di un CPAP varia tra 700 e i 1000 euro. Prima dell'acquisto, è bene considerare che in alcuni casi non è inclusa l’IVA e la dotazione di parti opzionali (filtri e umidificatore), così come parti necessarie per dar via alla terapia stessa (tubo e maschera).
Si ricorda, infine, che per l’acquisto di dispositivi medici terapeutici (come CPAP e AutoCPAP) è possibile usufruire dell’aliquota IVA agevolata al 4% per le persone disabili (come previsto dall'art. 3 della legge n. 104 del 1992). Per usufruire di tale riduzione, è obbligatorio essere in possesso di una certificazione attestante l’invalidità funzionale permanente, rilasciata dall’azienda ASL competente, così come di una specifica prescrizione autorizzativa rilasciata da un medico specialista dalla quale risulti il collegamento fra l’articolo e la menomazione del soggetto beneficiario dell’agevolazione. Se non si ha diritto all'applicazione dell'IVA agevolata, il fornitore applicherà l’IVA ordinaria al 22%.
Quando la CPAP è mutuabile
Per chi soffre di sindrome delle apnee ostruttive del sonno, l’Asl di riferimento può
riconoscere fino al 40% di invalidità civile.
In tal caso, la
CPAP è mutuabile, e i costi risultano a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Dunque, a chi è riconosciuta l’invalidità per sindrome delle apnee ostruttive del sonno viene garantito il diritto di usufruire della terapia CPAP.
Per capire come
richiedere l’invalidità per OSAS è necessario rivolgersi al proprio medico di base, che avvierà una procedura telematica per la richiesta all’INPS. Dal 2010 in poi, la domanda di invalidità deve essere presentata non più all’Asl, ma all’INPS.