Anfetamine: alcune informazioni importanti
L’anfetamina è un farmaco ad azione stimolante psicomotorio ma può anche essere un inibitore dell’appetito. Il suo utilizzo stimola il sistema nervoso centrale, aumentando prima la quantità di alcune sostanze chimiche presenti nell’organismo poi, di conseguenza, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. L’anfetamina è utilizzata per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e per la narcolessia con iperattività.
L’uso di
anfetamine può essere pericoloso se ci si appresta a svolgere attività che richiedono molta attenzione o che comportano rischi, perché questo farmaco può provocare vertigini, disturbi visivi, irrequietezza e nascondere sintomi di stanchezza.
Se si verificano questi effetti, bisogna dunque evitare qualsiasi attività pericolosa. L’anfetamina dà assuefazione, sia fisicamente sia psicologicamente ed è possibile soffrire di crisi da astinenza se si interrompono le cure all’improvviso e non gradualmente.
Le anfetamine rappresentano una categoria di farmaci dalle proprietà farmacologiche simili che agiscono promuovendo il rilascio di monoammine a livello sinaptico. Tutte le anfetamine danno tolleranza e dipendenza e di questa classe di molecole fanno parte le “droghe da strada” (es. ecstasy e MDMA). Solo poche anfetamine sono utilizzate nella pratica clinica e tra queste la principale è il metilfenidrato, utilizzato nel trattamento della sindrome da deficit di attenzione/iperattività” (ADHD).
Anfetamine e controindicazioni
È sconsigliata l’assunzione di anfetamine se già si soffre di:
- malattie cardiache
- alta pressione
- arteriosclerosi
- ipertiroidismo
- glaucoma
- disturbi d’ansia
- sindrome di Tourette
- epilessia
- diabete
- passato con dipendenza da alcol e/o droga
In tutti questi casi l’assunzione di anfetamine va evitata oppure attentamente controllata nel dosaggio. È bene verificare, inoltre, gli effetti dell’anfetamina con l’assunzione contemporanea di altri farmaci.
Anfetamine: come si assumono
È importante seguire tutte le indicazioni mediche e non variare dalle dosi prestabilite, perché questo farmaco può dare assuefazione e causare seri disturbi.
Le capsule di anfetamine vanno ingoiate intere e non schiacciate o masticate. L’anfetamina va conservata a temperatura ambiente, lontano da fonti di umidità e di calore.
È meglio non assumere l’anfetamina di sera perché potrebbe causare insonnia. Effetti fisici e psicologici da astinenza possono verificarsi se si termina improvvisamente una cura che dura da diverse settimane.
Effetti collaterali delle anfetamine
Gli
effetti collaterali dovuti all’assunzione di anfetamine si distinguono in gravi e meno gravi.
Ecco i principali di cui è bene preoccuparsi immediatamente:
- difficoltà respiratorie
- orticaria
- gonfiore del volto
- innalzamento della pressione sanguigna
- battito cardiaco irregolare
- annebbiamento della vista
- allucinazioni e stato confusionale
- spasmi e tic incontrollati
Se si verifica uno di questi effetti collaterali gravi, bisogna interrompere l'assunzione di anfetamine e rivolgersi subito ad un medico.
Ecco, invece, gli effetti collaterali meno gravi e più usuali:
- tremori
- ansia e nervosismo
- mal di testa e vertigini
- insonnia
- secchezza delle fauci
- diarrea
- impotenza o abbassamento del desiderio sessuale
- euforia o insolito stato di benessere
- depressione
Alcuni effetti indesiderati che compaiono con l'assunzione di anfetamine, potrebbero non necessitare di cure mediche: quando l’organismo si abitua al trattamento, infatti, potrebbero andare via da soli.
Anfetamine in gravidanza
Anche se non esistono dati sicuri sugli effetti dell’assunzione di anfetamine durante una
gravidanza (studi approfonditi su casi umani non sono ancora stati compiuti), le donne dipendenti da anfetamine hanno però maggiori probabilità di partorire bimbi prematuri e con un basso peso alla nascita.
Questi neonati, inoltre, potrebbero presentare sintomi da astinenza: disforia, agitazione e debolezza. Un recente studio riferisce che peso corporeo, lunghezza e circonferenza cranica di neonati partoriti da madri che hanno abusato di metanfetamine durante la gravidanza, sono risultati molto minori del normale. Non solo, anche la frequenza di anomalie congenite era aumentata.
Ecco perché l’anfetamina deve essere somministrata in gravidanza solo se i benefici superano i rischi. L’uso di anfetamine è sconsigliato anche durante il periodo di allattamento: queste infatti passano nel latte materno e potrebbero quindi danneggiare il neonato.