Il sangue nelle feci si può notare a occhio nudo, vedendolo appunto sulla carta igienica o sul water, oppure attraverso degli esami di laboratorio: in quest’ultimo caso si parla di sangue occulto nelle feci.
Le modalità e le caratteristiche del sangue nelle feci sono diverse e indice di patologie più o meno gravi; non sempre però la presenza di sangue durante o a seguito della defecazione è sintomo di un serio problema di salute (come, ad esempio, il tumore).
Eccole elencate:
Tracce di sangue sulla carta igienica –Il sangue si può notare solo in fase di pulizia e non nelle feci stesse o sulle pareti del water. Se anche le feci hanno una consistenza e un olfatto nella norma, è possibile che la causa del sanguinamento sia dovuto alle emorroidi o ragadi anali.
Sangue a gocce – Il sangue si può notare alla fine della defecazione sulle pareti del water. Anche in questo caso se le feci hanno un olfatto e una consistenza nella norma, è possibile che la causa del sanguinamento sia dovuto alle emorroidi o a ragadi anali.
Sangue rosso vivo commisto a feci – Se l’emissione di feci si accompagna con un moderato passaggio di sangue si è probabilmente in presenza di ematochezia.
Sangue occulto –Se il sangue non è visibile a occhio nudo ma si trova contenuto nelle feci, è possibile individuarlo solo tramite un apposito esame da laboratorio (test del sangue occulto fecale) che costituisce un importante screening di controllo per il tumore del colon-retto.
Sangue nero/catramoso – Se il sangue è di colore scuro e le feci si presentano picee alla vista e oltremodo maleodoranti all’olfatto (fetide e nauseanti) si è molto probabilmente in presenza di una melena.
Sangue misto a muco e/o coaguli – Il sangue è emesso insieme a muco e in presenza di scariche diarroiche, frequenti e dolorose; si è molto probabilmente in presenza di retto-colite ulcerosa (RCU).
Cause del sangue nelle feci
Le cause del sangue nelle feci derivano da molteplici patologie del tratto gastroenterico.
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Melena
Il termine melena indica l’emissione di feci scure, catramose (picee) e maleodoranti, il cui colore è dovuto all’ossidazione del ferro contenuto nell’emoglobina da parte degli agenti chimici (acido cloridrico presente nel succo gastrico) e dai batteri intestinali.
La melena è il risultato di un sanguinamento nella sede alta del tratto gastroenterico, ovvero presente nel cavo orofaringeo oppure nell'esofago, nello stomaco o nel duodeno.
Tuttavia anche in caso di sanguinamento lento a partire da un sede bassa del tratto gastrointestinale, con permanenza del sangue a tale livello per più di 15 ore, i batteri intestinali sono in grado di ossidare il ferro dell’emoglobina dando al sangue il tipico colore piceo della melena.
Bisogna inoltre tenere a mente che le terapie medicinali o una dieta ad alto contenuto di ferro possono determinare una pseudomelena, colorando le feci di nero.
Proctorragia
La proctorragia, ovvero la presenza di sangue rosso nelle feci, proveniente dall’intestino e non dalle parti più alte del tubo digerente.
In medicina l’ematochezia o sangue rettale nelle feci si riferisce al passaggio di sangue rosso vivo dall’ano, spesso mescolato con feci e/o coaguli di sangue. La maggior parte del sangue rettale proviene da colon, retto e ano. Le sua presenza può essere dovuta a:
Il sanguerosso vivo nelle feci potrebbe essere causato da emorroidi (interne o esterne) o ragadi anali, le cause più comuni di sangue dall’ano.
Emorroidi – Diventano una patologia quando le vene emorroidarie, normalmente presenti nel retto, si ingrandiscono per lo sfiancamento valvolare, causando problemi. La sintomatologia è molto varia ma certamente il sangue dall’ano, insieme al dolore durante la defecazione, è il segno più evidente della loro presenza. Sono causate spesso da irregolarità intestinale, diarrea o stitichezza, gravidanza, tumori del bacino o dall'età avanzata.
Ragadi – Si tratta di lacerazioni anali esterne o interne, generate da feci troppo dure e stitichezza. Anche i sintomi più comuni della ragade anale comprendono sanguinamento e dolore, insieme a una sensazione di bruciore quando si va di corpo.
Sangue nelle feci: esami
Innanzitutto, il medico curante procederà con un controllo della zona anale, in presenza di emorroidi oragadi esterne la diagnosi sarà molto semplice: il sanguinamento è dovuto alla loro concomitanza.
Dopodiché, procederà con un’esplorazione rettale manuale e, grazie a un guanto coperto da lubrificante, ricercherà anomalie nella zona anale o inferiore al retto.
Se fossero necessari ulteriori accertamenti il medico effettuerà:
Colonscopia – Nel caso in cui ci fossero dei sospetti, o la zona fosse troppo infiammata per capire a una prima visita di cosa si potrebbe trattare, il medico curante potrà suggerire al paziente di fare una colonscopia, attraverso la quale, con un piccolo tubicino flessibile, si potranno esaminare le parti interne del colon. Il colonscopio è dotato di una lucetta in grado di illuminare gli antri dell’intestino. L’intera procedura viene effettuata sotto un blando sedativo, quindi il paziente non avvertirà alcun dolore.
Sigmoidoscopia – Un’altra procedura consigliata è, appunto, la sigmoidoscopia durante la quale si utilizza un tubicino più corto del colonscopio, dotato di telecamera al posto della luce.
Anoscopia – Se la parte da analizzare è solo il canale anale o la parte inferiore del retto può venir utilizzato l’anoscopio, consigliabile in caso di sospetto tumore all’ano, emorroidi o ragadi anali.
Prevenzione
In base alla causa che provoca il sanguinamento, ci sono degli accorgimenti indicati per prevenire le perdite di sangue nelle feci.
In generale la migliore forma di prevenzione del disturbo sono una alimentazionecorretta e a base di fibre (per contrastare la costipazione che aggrava emorroidi e ragadi) e sottoporsi a controlli periodici, in caso di disturbi gastro-intestinali.
Cosa fare in caso di sangue nelle feci
In caso di presenza di sangue nelle feci è importante non minimizzare il disturbo, soprattutto se tende a protrarsi nel tempo, né autodiagnosticarsi emorroidi o ragadi, sottovalutando i potenziali rischi di disturbi ben più gravi (meno probabili ma pur sempre presenti).
Il consiglio è quindi quello dirivolgersi subito al medicospecialista in colonproctologia, che analizzerà la situazione e prescriverà gli esami necessari ad accertare la situazione (colonscopia, sigmoidoscopia, anoscopia).
Le cure per il sangue nelle feci dipendono dalla diagnosi e potranno prevedere il contenimento immediato del sanguinamento, durante la endoscopia o angiografia, oppure la somministrazione di antibiotici o antinfiammatori.
Per rimuovere parti di colon danneggiate da cellule tumorali o diverticolite sarà ovviamente necessaria una operazione chirurgica.