L'acinesia è la diminuzione o la perdita dei movimenti automatici, come:
L’acinesia non è una malattia a sè stante, ma un segno che indica la presenza di una patologia sottostante che, se sconosciuta, deve essere diagnosticata e, se possibile, curata.
L’acinesia consiste in una perdita della capacità di muoversi in modo autonomo, che può manifestarsi sotto forma di bradicinesia, ovvero di rallentamento motorio, di discinesia, cioè di anomalia dei movimenti e rigidità (in questi casi è usato anche il termine ipocinesia, ovvero movimento limitato), oppure di completa immobilità, simile alla paralisi.
L’acinesia viene spesso associata ad altre patologie che hanno come sintomi la presenza di tremore e la rigidità muscolare: essi sono la bradicinesia e il morbo di Parkinson.
Bradicinesia
La bradicinesia è un forte rallentamento dei movimenti volontari ed è associata all’acinesia. Nei pazienti con morbo di Parkinson e simili, questa malattia si caratterizza per l’affaticamento progressivo nei movimenti ripetitivi. L’acinesia, quando si è in presenza della malattia di Parkinson, mostra delle caratteristiche cliniche rilevanti, come l’impoverimento e la riduzione dei movimenti automatici che provocano una limitazione dei movimenti della parte superiore del corpo mentre si cammina.
Quali disturbi provoca la Malattia di Parkinson?
Nella malattia di Parkinson, si riscontra un calo di dopamina conseguente alla degenerazione dei neuroni contenuti nella “sostanza nera”. Ciò causa accumulo di una proteina chiamata alfa-sinucleina. Forse, proprio questa proteina è responsabile del diffondersi della patologia a tutto l’encefalo.
Tra i sintomi principali del morbo di Parkinson, tremore a riposo (non sempre presente), rigidità (sintomo predominante nel cosiddetto Parkinson acinetico), bradicinesia e perdita di equilibrio che, di solito, si manifestano in modo asimmetrico.
Malattia di Parkinson e parkinsonismi
Tra le sindromi legate all’acinesia, troviamo i parkinsonismi atipici e il morbo di Parkinson: i primi sono malattie neurodegenerative che presentano vari sintomi presenti nel Parkinson associati ad altre patologie neurologiche. Le tre forme di parkinsonismi più conosciute sono: la degenerazione corticobasale, l’atrofia multisistemica e la paralisi sopranucleare.
La degenerazione corticobasale è molto rara nei pazienti e si riconosce dai seguenti sintomi: alterazioni di tipo sensoriale, fenomeno dell’arto alieno, mioclonie, tremori agli arti superiori quando si sta eseguendo un movimento volontario, instabilità posturale, rigidità, bradicinesia.
L’atrofia multisistemica associa dei sintomi presenti nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson ad alcuni cambiamenti del sistema nervoso vegetativo (impotenza sessuale negli uomini, incontinenza urinaria, sincopi, ipotensione ortostatica), delle funzioni del cervello (poca coordinazione nei movimenti, difficoltà nell’articolare le parole, andatura atassica) e del sistema piramidale (spasticità, aumento dei riflessi profondi).
La paralisi sopranucleare progressiva manifesta sintomi simili al Parkinson che vanno dall’instabilità posturale ai disturbi dell’equilibrio o della motilità oculare volontaria (spesso i pazienti non riescono a guardare verso il basso).
Quali condizioni danno luogo a parkinsonismi?
L’elenco comprende varie possibili cause scatenanti:
Con l’espressione acinesia cardiaca, si fa riferimento ad una perdita della capacità contrattile di alcune aree specifiche del muscolo cardiaco, in corrispondenza, ad esempio, di lesioni pregresse derivate da infarto del miocardio o cardiopatia ischemica.
I suoi sintomi si manifestano con la riduzione o con la totale perdita delle capacità di eseguire i movimenti automatici. Tale disturbo può colpire:
L'acinesia può essere osservata in alcune affezioni neurologiche come il morbo di Parkinson e psichiatriche, come la schizofrenia catatonica.
La possibilità di trattare l’acinesia dipende dalla possibilità di curarne la causa scatenante.
I pazienti affetti da acinesia progressiva, in genere, sono già consapevoli del fatto che il disordine è incluso nella lista delle possibili complicazioni di una patologia già diagnosticata. In questo caso, come negli altri, è, comunque, sempre necessario rivolgersi ad un medico.
In alcuni casi, l’acinesia può essere trattata in modo simile al Parkinson.
Anche la fisioterapia può essere d’aiuto, ad esempio, quando l’acinesia è conseguenza di una condizione di prolungata immobilità (es. paziente confinato a letto), la quale causa perdita della capacita di muovere, in particolare, le estremità inferiori del corpo.
Se si soffre di acinesia, è sempre necessario rivolgersi ad un medico specializzato in disordini o patologie che interessano il movimento.
Dato che l’acinesia, spesso, è sintomo di problemi a livello del sistema nervoso, potrebbe essere consigliabile, ad esempio, effettuare una visita neurologica.
Se la causa del disturbo è, invece, vascolare, potrebbe essere opportuno rivolgersi ad un cardiologo.