Come si svolge la visita per verificare eventuali allergie ai farmaci?
La
visita allergologica effettuata per una sospetta reazione allergica a farmaci è il primo passo necessario per giungere ad una diagnosi corretta.
Nel corso della visita, infatti, lo specialista allergologo procede ad una dettagliata raccolta di informazioni sull'episodio allergico. Le domande da porre al paziente sono tante e spesso si adoperano delle schede ad hoc.
Informazioni precise sul principio attivo, nome commerciale, formulazione, via di somministrazione, tempo trascorso tra assunzione e reazione avversa, tipologia dei sintomi e apparati interessati, durata e gravità dei sintomi, coesistenza di altri fattori (ad esempio, altri farmaci o patologie), episodi precedenti sono elementi fondamentali per confermare il sospetto e avviare le indagini allergologiche più idonee.
In molti casi, la prima visita allergologica è sufficiente ad escludere il sospetto e chiudere il caso, risparmiando al paziente inutili e costosi accertamenti.
Quali test vengono effettuati durante una visita allergologica di questo tipo?
L’
indagine allergologica si avvale di test
in vivo e
in vitro. I primi comprendono cutireazioni (
prick test e intradermoreazioni), epicutireazioni (
patch test) e test di esposizione al farmaco (test di tolleranza); in questo modo, vengono studiate le reazioni ad
antibiotici e, in particolare, a betalattamici (
penicilline e cefalosporine), farmaci antinfiammatori non steroidei (
FANS),
mezzi di contrasto usati in radiologia, anestetici generali (
miorilassanti),
anticoagulanti (
eparine), farmaci biologici, anestetici locali.
I
test in vitro consistono nel dosaggio delle IgE specifiche sieriche (ImmunoCAP), in caso di reazioni a penicillina G, penicillina V,
ampicillina,
amoxicillina,
cefaclor, miorilassanti,
insulina, e nel test di attivazione dei
basofili (
Basophil Activation Test - BAT) in citometria a flusso.
Tali test sono utili nella diagnostica delle reazioni immediate a farmaci, quelle che si verificano, cioè, a distanza di meno di un’ora dall’assunzione del medicinale e possono essere particolarmente pericolose.