Le cellule di Leydig, anche note con il nome di cellule endocrine interstiziali di Leydig, sono localizzate nello stroma, tra i tubuli seminiferi dei testicoli di tutti i vertebrati e furono scoperte nel 1850 del medico tedesco Franz Leydig, da cui hanno preso il nome.
Le cellule di Leydig hanno una conformazione particolare costituita da un nucleo vescicolare tondo e un citoplasma granulare eosinofilo che contiene gocciole lipidiche, un abbondante reticolo endoplasmatico liscio o REL (coinvolto in maniera attiva nella sintesi e nel rilascio degli ormoni), oltre ad ospitare le lipofuscine (un accumulo granulare di molecole polimeriche) e delle strutture cristalliformi chiamate cristalli di Reinke.
Questo gruppo di cellule costituisce la ghiandola interstiziale del testicolo, dove vengono prodotti gli ormoni sessuali maschili androgeni, infatti sintetizzano gran parte del testosterone (circa il 95% di tutto il testosterone prodotto) e inoltre secernono l’androstenedione e il deidroepiandrosterone (DHEA), grazie alla stimolazione dell'ormone luteinizzante ipofisario (LH).
Le cellule del Sertoli prendono il nome dal fisiologo Enrico Sertoli che le scoprì nella seconda metà dell’Ottocento. Si tratta di cellule di sostegno dell’epitelio spermatogenico, o germinativo, localizzate nei tubuli seminiferi dei testicoli.
Questo gruppo di cellule si estende per tutto lo spessore dell’epitelio spermatogenico e contribuisce a costituire la cosiddetta barriera ematotesticolare. Le cellule del Sertoli sono indispensabili per la realizzazione della spermatogenesi e della spermiazione, ovvero il differenziamento delle cellule germinali maschili (spermatozoi) e la loro successiva liberazione a livello del lume del tubulo seminifero.
Queste cellule inoltre producono:
Questo genere di tumori è una combinazione tra il tumore a cellule di Leydig e il tumore a cellule di Sertoli, che ricordiamo, sono cellule che si trovano in piccola quantità nell’ovaio e in grande quantità nel testicolo normale, e che producono ormoni maschili.
Il tumore a cellule di Sertoli-Leydig è una neoplasia molto rara, formato da cellule di Leydig e cellule del Sertoli in proporzioni variabili.
Questo tumore prende il nome di androblastoma (qualora presente nel sesso maschile) e di arrenoblastoma (se presente nel sesso femminile). Il tumore testicolare alle cellule di Leydig è un tumore raro, che nel maschio rappresenta meno dell'1% dei tumori del testicolo. Il tumore testicolare può manifestarsi a qualunque età, più frequentemente nei giovani adulti, cui solitamente si accompagna anche una iperplasia delle cellule di Leydig.
Il tumore alle cellule di Leydig nel sesso femminile è nella maggioranza dei casi conseguente a mutazioni ereditarie del gene DICER1.
In questi casi la patologia si manifesta in età precoce, per lo più intorno ai 25 anni ed in pazienti con un’anamnesi personale e familiare di tumori rari (come il tumore di Wilms, il tumore a cellule della granulosa, il rabdomiosarcoma cervicale o il blastoma pleuropolmonare), ed è caratterizzato da evidenti segni clinici tipici dell'eccesso di androgeni quali: la presenza di un gozzo multi-nodulare alla tiroide, irsutismo, perdita di capelli, amenorrea o oligomenorrea.
Nel caso di un tumore all'ovaio, solitamente le alterazioni ormonali suggeriscono la diagnosi di tumore a cellule di Leydig, tuttavia le variazioni dei livelli ormonali sono presenti solo nei 2/3 dei pazienti, fattore che rende la diagnosi spesso tardiva.
La diagnosi definitiva per questo tipo di tumori si ottiene attraverso l’esame istologico che viene effettuato come esame estemporaneo o successivamente all'intervento chirurgico di asportazione del tumore.
La terapia più indicata per il trattamento del tumore alle cellule di Sertoli-Leydig è quello chirurgico, che consiste nella orchiectomia monolaterale o ovariectomia monolaterale (con salpingectomia), interventi che hanno lo scopo di rimuovere la massa tumorale mantenendo intatta la funzione riproduttiva del soggetto che si sottopone all’intervento.
Questo genere di tumore è generalmente benigno, si rileva maligno in circa il 10% dei casi. Anche la prognosi è piuttosto favorevole in quanto il tumore alle cellule di Sertoli-Leydig risponde positivamente ai trattamenti chemioterapici o radioterapici eventualmente necessari.
A seguito della terapia chirurgica, sono solitamente previste visite di follow up ogni 6 mesi per i primi anni dall’intervento, visite che attraverso indagini ed esami obiettivi e strumentali di imaging valutano le condizioni del paziente e l’eventuale progressione della malattia.