Il timoma è la forma tumorale più diffusa del timo. Si origina nelle cellule che rivestono l’organo, cresce lentamente e di solito non si espande agli organi circostanti (polmoni e pleura).
Colpisce soprattutto tra i 40 e i 60 anni, senza grandi differenze tra uomini e donne.
Cause e fattori di rischio di questo tumore risultano ancora sconosciuti.
Alcune persone affette da timoma sono anche portatrici di disturbi autoimmuni o di forme di anemia che causano un aumento delle possibilità di infezione dell’organismo.
Esistono tre tipologie di tumori del timo: il timoma, il carcinoma timico e il carcinoide timico.
Questi tumori hanno prognosi differenti e rispondono a terapie differenti. Ecco perché è importante rivolgersi sempre ad un centro di riferimento specializzato.
Il timoma di solito è un tumore asintomatico e viene scoperto in occasione di altri esami.
Quando presenti, invece, i sintomi possono includere:
Ancora oggi non si conoscono i reali fattori che favoriscono lo sviluppo di questa malattia.
Recenti studi hanno escluso dalla lista delle possibili cause: il fumo, l’alcol, l’HIV, disturbi alimentari e altri fattori ambientali. Si è notata soltanto una maggiore incidenza di casi nell’area geografica vicina all’oceano Pacifico.
Molto spesso il timoma viene diagnosticato per caso, mentre si stanno eseguendo altri esami clinici.
Se si sospetta un tumore al timo, una corretta diagnosi può essere eseguita solo attraverso la biopsia di un campione del tessuto tumorale.
Poi, per verificare le dimensioni e la posizione del cancro, così da poterlo combattere nel migliore dei modi, si deve ricorrere ad uno dei seguenti esami strumentali:
Visto la rarità della malattia, il primo consiglio è quello di rivolgersi sempre a specialisti esperti.
In ogni caso, le possibilità di intervento includono:
Molti ricercatori oggi guardano con interesse ad alcune molecole che potrebbero aiutare a combattere efficacemente timomi in fase avanzata o recidivanti:
Queste molecole sono già state sperimentate con un certo successo su altre forme tumorali e sono ora al centro di studi investigativi che ne verifichino l’efficacia anche nel trattamento di casi di timomi.