Questa lesione deriva dal distacco della parte anteriore del labbro glenoideo (o cercine glenoideo) come risultato del dislocamento anteriore della testa omerale che comprime sul labbro stesso.
Questa condizione è una tra le più comuni cause di lussazioni ricorrenti, soprattutto nei soggetti più giovani. Proprio questi sono solitamente trattati chirurgicamente.
Se riguarda solo il labbro è di tipo “soft”, se coinvolge anche il margine osseo della glena è detto bony Bankart (o Bankart ossea). Le lesioni di tipo “soft” sono più comuni delle altre.
Lo stesso meccanismo di compressione può provocare una lesione di Hill-Sachs, che .che consiste nella depressione della testa dell'omero, la quale è spinta violentemente contro il margine anteriore della cavità glenoidea.
Anche questa frattura incrementa il rischio di lussazioni ricorrenti. È però più ricorrente negli anziani rispetto ai giovani.
Recenti studi hanno evidenziato che la probabilità che le lesioni di Bankart e Hill Sachs si verifichino simultaneamente sono circa 11 volte maggiori che non singolarmente.
Esistono un paio di varianti della lesione di Bankart:
La diagnosi di questa lesione può avvenire grazie a tecniche radiografiche.
Un certo numero di lesioni sono strettamente connesse alla lesione di Bankart e si presentano in modo analogo. Bisogna quindi prestare una grande attenzione durante la diagnosi.
Sono utilizzate diverse tecniche radiografiche per evidenziare tale lesione; tuttavia la risonanza magnetica rimane il gold standard per la diagnosi, poichè mostra con miglior definizione per i tessuti molli la lesione del labbro glenoideo.
Radiografia semplice: la lesione di Bankart di tipo “bony” potrebbe presentarsi come una frattura del glenoide antero-interiore.
Tomografia computerizzata (Computed Tomography, CT)
Risonanza magnetica (Magnetic Resonance Imaging, MRI)
Le lesioni di Bankart guariscono e pertanto non è sempre richiesto un intervento chirurgico precoce.
Se dovesse rivelarsi necessario questo intervento, il frammento del labbro viene legato stabilmente al bordo della glenoide grazie a suture.