L'ipotiroidismo subclinico è una disfunzione tiroidea caratterizzata da livelli di tiroxina (T4) e triiodotironina (T3) nella norma e concentrazioni sieriche dell’ormone tireostimolante (TSH alte). In tale condizione non si manifestano i sintomi tipici dell’ipotiroidismo conclamato, perché l’aumento dei livelli di TSH riesce a mantenere i valori degli ormoni tiroidei nell’intervallo di normalità.
La causa principale dell'ipotiroidismo subclinico è la tireopatia autoimmune (tiroidite di Hashimoto, malattia di Basedow-Graves, tiroidite post-partum).
Altre cause possono essere:
I soggetti maggiormente a rischio di ipotiroidismo subclinico sono:
L’ipotiroidismo subclinico è, per sua stessa definizione, asintomatico. Tuttavia, alcuni pazienti riferiscono una sintomatologia che può essere associata a quella della ipofunzionalità tiroidea. Solitamente tale sintomatologia compare dopo lungo decorso subclinico:
Alcune persone con ipotiroidismo subclinico possono risultare positive agli anticorpi anti-tiroide. Questi indicano la presenza della tiroidite di Hashimoto, che può causare una graduale perdita della funzionalità della ghiandola tiroidea.
Alcuni studi hanno dimostrato che gli adulti più anziani con ipotiroidismo subclinico possono avere più probabilità di avere anche un’insufficienza cardiaca.
L'ipotiroidismo subclinico si può diagnosticare con un controllo del livello degli ormoni tiroidei e del TSH.
Sono esami di primo livello:
Lo scopo del trattamento per l'ipotiroidismo subclinico è quello di ripristinare una condizione di eutiroidismo con la somministrazione di farmaci a base di ormone tiroideo (terapia sostitutiva con L-T4).