La colangite è un'infezione delle vie biliari, se l'infiammazione interessa anche il tessuto epatico si parla epatocolangite. Qualsiasi condizione che determina stasi o ostruzione della bile nel dotto biliare comune può causare infezioni batteriche. L'età media di esordio è a 50-60 anni. La causa più comune è la coledocolitiasi, seguita da manipolazione endoscopica del dotto biliare comune (vedi ERCP), da interventi sulle vie biliari e da tumori ostruttivi: cancro del pancreas, colangiocarcinoma, cancro ampollare ed inoltre da infezione parassitaria da Ascaris Lumbricoides. Nei bambini e nei giovani adulti, causa di colangite sono le cisti del coledoco; nei neonati è l'atresia extraepatica delle vie biliari
L'epatocolangite è causata da alcuni germi che si insinuano nel fegato e nelle vie biliari.
Negli adulti si presenta principalmente, con febbre, ittero e dolore al quadrante superiore destro. La forma più grave della malattia include shock settico e confusione mentale. Molti pazienti con colangite acuta rispondono alla terapia antibiotica; tuttavia, i pazienti con colangite grave o tossiche potrebbero non rispondere e possono richiedere drenaggio biliare d'emergenza.
Questa infiammazione presenta una serie di sintomi, quali:
Nel caso in cui la malattia muti allo stato cronico, i sintomi tendono ad attenuarsi.
L'epatocolangite si diagnostica con un'accurata analisi dei sintomi e con gli esami del sangue.
Essendo un'infiammazione, l'epatocolangite si tratta con una cura farmacologica a base di antibiotici e antisettici specifici per le vie biliari.
E' di solito riservata e dipende da diversi fattori, tra cui il riconoscimento e il trattamento precoce della colangite, dalla risposta alla terapia e dalle condizioni mediche di base del paziente. Fattori associati ad una prognosi infausta includono l'età avanzata, il sesso femminile, l'insufficienza renale acuta, la cirrosi preesistente e l'ostruzione biliare di natura tumorale. Il tasso di mortalità varia dal 5-10%, con un tasso di mortalità più elevato nei pazienti che necessitano di decompressione di emergenza o di intervento chirurgico. Nei pazienti che rispondono alla terapia antibiotica, la prognosi è buona.