L’emispasmo facciale di solito colpisce persone di età superiore ai quarant’anni e, nella maggior parte dei casi, le donne. La causa principale è la nascita spontanea e raramente è causato da traumi facciali.
La causa dell’emispasmo è da ricercarsi nella sfera neurovascolare, dove di solito un vaso sanguigno si trova molto vicino ai nervi cranici, soprattutto il nervo facciale. Le pulsazioni del vaso sanguigno creano dei traumi al nervo vicino portando alla nascita degli spasmi.
Altre cause meno frequenti possono essere: un tumore o una qualsiasi massa di si formi all’interno del cranio e in prossimità del nervo facciale.
Lo stress, le emozioni forti, la fatica, le luci troppo intense e la lettura possono peggiorare l’emispasmo facciale.
Esistono due tipi di terapia per curare l’emispasmo facciale: la terapia per via orale e la terapia iniettiva locale.
Terapia orale
La terapia per via orale per il trattamento dell’emispasmo facciale risulta tutt’ora poco efficace per la cura della condizione. Di solito, vengono prescritti la carbamazepina, la fenitoina, il baclofene e il clonazepam. Gli effetti collaterali di questi farmaci sono molto forti e portano di solito a confusione mentale, problemi di memoria e sedazione forte. La carbamazepina può inoltre causare problemi al fegato e può influire sulla composizione chimica del sangue.
Trattamento iniettivo locale
Come per altri problemi di tipo neurologico, il trattamento più efficace per la cura dell’emispasmo facciale è quello a base di iniezioni localizzate di tossina botulinica, più conosciuto come Botox.
La tossina può essere iniettata o direttamente nel muscolo dove avviene lo spasmo oppure sottocute, più in superficie rispetto al muscolo. La tossina paralizza il muscolo e questo porta a una riduzione o addirittura un’eliminazione completa degli spasmi. Questo trattamento ha però una durata dai 3 ai 6 mesi e va ripetuto ciclicamente.
Gli effetti collaterali di questo tipo di trattamento possono essere l’irritazione cutanea dove avviene l’iniezione, l’eccessivo indebolimento del muscolo con la conseguente difficoltà nel chiudere l’occhio e nell’abbassare la palpebra. In alcuni casi, possono comparire macchie scure nel campo visivo o può verificarsi la visione doppia, ma sono tutti effetti collaterali momentanei che vanno via poche ore dopo il trattamento.
La terapia orale e le iniezioni di tossina sono dei trattamenti che controllano i sintomi dell’emispasmo. Un intervento chirurgico può invece andare a eliminare la causa del problema. Di solit,o viene effettuato un intervento di microchirurgia in cui si allontana il vaso sanguigno dal nervo facciale, inserendo un tampone per favorire la decompressione vascolare.
Con questo tipo di intervento, circa l’85% dei casi si sono risolti completamente.
Questo tipo di intervento ha però delle possibili complicazioni, la sordità e l’ipotonia del nervo facciale, ma sono molto rare.
L’età e la gravità dell’emispasmo influiscono sulla possibilità di essere sottoposti all’intervento, per questo è consigliato parlarne approfonditamente con il neurochirurgo.