Cos'è
Le persone affette da
ecolalia ripetono suoni e frasi che sentono, potrebbero non essere capaci di comunicare in modo efficace, in quanto hanno difficoltà ad esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni.
Ad esempio, l’individuo potrebbe non rispondere alla domanda posta ma piuttosto ripeterla.
In molti casi, l’ecolalia esprime il
tentativo di comunicare, imparare la lingua o fare pratica di una lingua.
L’
ecolalia è diversa dalla
sindrome di Tourette, ereditata per componente genetica come l’acondroplasia, per cui la persona affetta grida o dice frasi a caso improvvisamente. In questo caso, il parlante non ha controllo delle sue azioni.
La ripetizione del linguaggio è una parte estremamente comune dello sviluppo di quest’ultimo ed è comune in bambini che stanno imparando a comunicare.
Dall’età di due anni, la maggior parte dei bambini iniziano a mescolare le loro frasi con quello che sentono dire dalle altre persone e dall’età di tre anni l’ecolalia sarà quasi scomparsa.
È importante identificare perché e come il bambino utilizza l’ecolalia, così da identificare il tipo di trattamento da seguire, se necessario, e consultare, quando appropriato, uno specialista in logopedia.
Tipi
Ci sono due principali tipi di ecolalia: ecolalia funzionale (o interattiva), ed ecolalia non interattiva, dove i suoni o le parole possono essere solo per uso personale invece di comunicazione. Nello specifico queste tipologie comportano:
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Ecolalia interattiva– L'ecolalia interattiva o funzionale è un tentativo di comunicazione che mira all'interazione, ossia per comunicare con un'altra persona. Per esempio, la persona affetta da questo tipo di ecolalia potrebbe chiedere: "Vuoi pranzare?" quando sono loro stessi a voler pranzare. Oppure, le frasi ripetute sono utilizzate per completare delle routine verbali iniziate da altri, come ad esempio dirsi da soli "Buon lavoro!" mentre stanno completando un compito, imitando ciò che sono soliti sentirsi dire dagli altri. Le persone affette da ecolalia interattiva possono anche essere in grado di fornire nuove informazioni su di sé, ma in una maniera non sempre intuitiva. Ad esempio, se gli viene chiesto cosa vogliono per pranzo, questi pazienti potrebbero rispondere con una canzone di uno spot pubblicitario di una marca di biscotti per dire che vogliono fare merenda.
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Ecolalia non interattiva – L'ecolalia non interattiva non è tipicamente intesa a scopi comunicativi bensì per scopi personali, come coscienza personale o auto-stimolazione. Ad esempio, il soggetto con ecolalia non interattiva potrebbe dire qualcosa che non ha alcuna rilevanza con il contesto in cui si trova, come recitare citazioni di una serie TV mentre camminano in classe. Oppure l'ecolalia non interattiva può servire per autofornirsi delle indicazioni per svolgere delle operazioni nella vita quotidiana, come ripetersi una serie di indicazioni prima di farsi un panino come: "accendere il rubinetto, usare il sapone, lavare le mani, chiudere l'acqua, asciugarsi le mani, prendere un panino, tagliarlo" eccetera fino a che non hanno ultimato le operazioni.
Sintomi
Il
sintomo principale dell’ecolalia è la ripetizione delle frasi e dei rumori percepiti. La ripetizione di questi può essere immediata o tardiva.
Altri sintomi di ecolalia includono:
L’ecolalia può anche costituire di per sé un sintomo di altre condizioni caratterizzate dalla lesione del lobo frontale. L’ecolalia si accompagna, in questi casi ad altri disturbi quali:
Cause
Tutti i bambini sperimentano l’ecolalia quando imparano a parlare. La maggior parte di essi sviluppa un pensiero indipendente con la crescita, ma alcuni continuano a ripetere quello che sentono.
I bambini affetti da
deficit comunicativi e da
autismo continuano a utilizzare l’ecolalia per un periodo più lungo di altri bambini.
Alcune persone sperimentano questo problema quando si trovano sotto
stress o quando si sentono ansiosi, altri lo sperimentano sempre, cosa che può portare al mutismo.
Anche gli adulti con amnesia grave o
trauma cerebrale sperimentano l’ecolalia.
Ecolalia nei bambini
L'
ecolalia nei bambini in realtà costituisce una componente normale dello sviluppo infantile: i bambini imparano a parlare, e a imitare i suoni che sentono.
Nel corso del tempo, tuttavia, un bambino tipicamente in via di sviluppo inizierà a utilizzare il suo specifico linguaggio per comunicare desideri, bisogni e idee, mettendo insieme suoni e parole in modi nuovi.
Entro i tre anni, la maggior parte dei bambini impara a comunicare con gli altri selezionando parole o componendo frasi utilizzando il proprio vocabolario e la propria intonazione.
A quattro o cinque anni, i bambini sono solitamente in grado di porre domande e rispondere a quelle che gli vengono poste, a portare avanti le conversazioni, e infine di utilizzare il linguaggio nel proprio specifico modo di comunicare con gli altri.
La presenza di ecolalia nella fascia dei tre-cinque anni, ma soprattutto negli anni successivi è pertanto indice di un comportamento anomalo di cui vanno indagate le cause sottostanti.
Ecolalia e autismo
L'
ecolalia nei bambini autistici è piuttosto frequente. L’autismo è un
disturbo dello neurosviluppo associato a deficit comunicativi verbali e non, che può essere causato dall’
eclampsia, una condizione che si manifesta durante la
gravidanza, caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna.
Anche persone affette dalla
sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico, utilizzano la ripetizione di frasi e parole e spesso il loro comportamento viene interpretato male, come risultato di egoismo o come un comportamento narcisista o anedonico.
I bambini affetti da
autismo o con un ritardo nello sviluppo manifestano l’ecolalia più a lungo rispetto al solito.
I bambini che soffrono di autismo utilizzano infatti parole, a volte anche molto complesse e utilizzate dagli adulti, ma le loro parole risultano dette nello stesso ordine, e di solito nello stesso tono, così come quelle sentite in uno show televisivo, in un libro, da un loro insegnante, o da qualche altra fonte.
L
'ecolalia nell'autismo può avere uno dei
vari scopi, e tale scopo può cambiare nel tempo. È anche possibile per una persona di utilizzare l'ecolalia per scopi multipli allo stesso tempo, come:
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Sfogo sensoriale – Alcuni bambini (e anche gli adulti) imitano i suoni della parola umana senza afferrare il significato di quei suoni. Possono usare l'ecolalia come sfogo sensoriale: un modo per calmarsi quando sono ansiosi o per affrontare sfide sensoriali travolgenti.
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Transizione – Altre persone dello spettro usano frasi e copioni "prefabbricati" per comunicare le idee quando è troppo difficile per loro formulare i propri modelli di discorso. Per molti bambini autistici, l'ecolalia è un primo passo importante verso forme più tipiche di comunicazione parlata. Per esempio, un bambino autistico può ripetere la frase di un insegnante ("dite grazie," per esempio), esattamente nello stesso modo in cui lo dice l'insegnante, piuttosto che dire semplicemente "grazie."
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Monologo interiore – Alcune frasi memorizzate possono anche essere uno strumento per parlare a se stessi. Per esempio, un bambino potrebbe parlare a sé durante un momento difficile utilizzando frasi sentite da genitori, maestri di scuola o sentiti in televisione.
Ecolalia negli adulti
L'ecolalia negli adulti si verifica in individui con forme gravi di amnesia o trauma cranico: l'ecolalia è però una fase intermedia prima che riacquisiscano le loro competenze linguistiche.
Cosa fare
L’ecolalia può venire trattata attraverso una combinazione di metodi, quali:
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Terapia del linguaggio – Attraverso questo tipo di trattamento, il paziente impara ad esprimere quello che pensano;
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Farmaci – Il proprio medico potrebbe prescrivere antidepressivi o farmaci contro l’ansia per combattere gli effetti collaterali dell’ecolalia. Questa terapia non cura l’ecolalia ma aiuta il paziente a rilassarsi;
- Comunicazione con i familiari.
L’ecolalia è una fase naturale dello sviluppo del linguaggio e non è sempre buona idea cercare di evitarla completamente.
Per evitare che l’ecolalia diventi permanente nei bambini, bisogna stimolare l’utilizzo di altri metodi espressivi, esporre il bambino a una varietà di parole e frasi.