Fino a pochi anni fa, la disortografia era inesistente e non veniva diagnosticata. Viene considerata una disabilità di apprendimento specifica per la scrittura, dove si ha una difficoltà a riconoscere, comprendere e riprodurre i simboli scritti. Spesso è associata a una diagnosi di dislessia.
La disortografia può nascere da un utilizzo particolarmente smodato di tastiere PC e smartphone, che determina la disabitudine alla scrittura con la penna e, quindi la incapacità di elaborare un testo scritto.
I sintomi della malattia sono stati identificati in una serie di errori di scrittura.
Errori come omissioni, inversione di lettere (PLA / PAL), la sostituzione di lettere che sono simili sul piano visivo (b / g, p / q) o che hanno un suono simile (f / v, s / z) sono i sintomi più comuni della disortografia.
Sono considerati sintomi della malattia anche gli errori grammaticali, errori nella coniugazione di verbi e nell'utilizzo di punteggiatura e gli errori di sintassi.
A scuola il bambino che ne soffre può avere difficoltà a copiare la lavagna e può risultare più lento dei compiti che richiedono l’utilizzo della scrittura.
Per quanto riguarda la disortografia, così come per la dislessia, viene utilizzata la terapia riabilitativa che include esenzioni e strumenti compensativi: prove orali invece di prove scritte, l'utilizzo di un registratore audio al posto di prendere appunti durante le lezioni, l'uso di un computer per controllo ortografico, l'esenzione dai dettati e più in particolare l’assenza di giudizio e votazione del lavoro svolto dal bambino.
Inoltre, è consigliato intraprendere un percorso di riabilitazione mirato al miglioramento del linguaggio e della scrittura.
La diffusione di quella che viene chiamata dislessia e della disortografia è avvenuta negli Stati Uniti dal 1930 con l’introduzione del metodo globale per insegnare ai bambini a leggere e scrivere. Il metodo poi si è diffuso in Europa e in Italia.
Fino a quel momento i bambini avevano imparato a scrivere con il metodo tradizionale, che consisteva con il graduale e ordinato apprendimento, dove si partiva dai più piccoli elementi del linguaggio per poi passare a strutture più complesse.
Il metodo tradizionale però non è necessariamente un processo divertente. Richiede impegno, dedizione, pratica, una capacità di attenzione considerevole. Quindi, si è passati al metodo globale che è più rapido e viene considerato più divertente.
Col metodo globale si impara a leggere e scrivere cominciando proprio con le parole intere unendo il suono e il simbolo per il significato. Il metodo globale salta direttamente alla frase intera e non prende considera le parti di base come le lettere e le sillabe, che i bambini considerano "noiosi".