Quali sono le cause?
L’
infezione di solito è
secondaria a ferite della pelle che non vengono correttamente trattate e suturate. Inoltre, i
funghi che causano questa patologia possono entrare nel nostro organismo tramite schegge del legno.
I funghi maggiormente interessati sono: P verrucosa, C carrionii, F pedrosoi che si trovano nelle aree tropicali. Pertanto, tale patologia è una malattia di origine tropicale. Dopo l’infezione, il fungo si ancora nella parte sottostante la pelle e formano noduli verrucosi biancastri o bianco-rosacei non dolorosi ma pruriginosi.
L’infezione, con il passare del tempo si allarga e si propaga anche ai tessuti vicini, aumentando così la sua attività infettiva. Può anche accadere che i funghi penetrino nel circolo sanguigno e/o linfatico con la conseguenza che possono successivamente impiantarsi in luoghi differenti.
Epidemiologia
La
patologia, come accennato, ha origine nelle zone rurali della terra, tuttavia, è descritta a livello globale in quanto si è diffusa con la globalizzazione. Si hanno casi in Canada, ma anche nell’est europeo.
Nelle zone tropicali e dell’Africa centro meridionale, si ha un’incidenza superiore al 20%. I Paesi con maggior incidenza a livello globale sono Madagascar e Brasile. Inoltre, vari studi hanno notato che la maggior parte dei colpiti da tale infezione di lavoro si occupano di fattorie.
La mortalità da cromomicosi è un evento assai raro. Naturalmente la gravità delle conseguenze dipende molto dalla gravità dell’infezione: si è notato che delle volte i funghi possono intaccare anche gli organi interni con la loro conseguente diminuzione di funzionalità.
Non sono note razze particolarmente predisposte a contrarre tale patologia, anche se uno studi brasiliano ha affermato che sono colpiti maggiormente i bianchi al di sopra dei 60 anni. In particolare, il sesso più colpito sembra essere quello maschile.
Questo sembra essere provato dal fatto che alcuni ormoni femminile fungono da inibitori per questi funghi.