Cos’è la carcinosi peritoneale?
I
tumori peritoneali primari, alcuni dei quali sono implicati in molti casi di
carcinomi di origine primaria sconosciuta, includono il
cancro ovarico nelle donne che hanno subito un’
ovariectomia bilaterale parecchi anni prima.
Altri tumori peritoneali primari includono:
- Il mesotelioma maligno;
- Il mesotelioma papillare benigno;
- Piccoli tumori alle cellule desmoplastiche;
- L’angiosarcoma peritoneale;
- La leiomiomatosi disseminata;
- L’emangiomatosi peritoneale.
Quali sono i segni e i sintomi di una carcinosi peritoneale?
La
carcinosi peritoneale si manifesta, di solito, con una distensione addominale e un diffuso dolore addominale, non specifico. Questo tumore è frequente soprattutto tra le donne.
I pazienti affetti da mesotelioma peritoneale di solito manifestano i sintomi e i segni di una malattia avanzata, tra cui:
- Dolore addominale;
- Ascite;
- Perdita di peso;
- Massa addominale.
Qual è la diagnosi per la carcinosi peritoneale?
L’approfondimento delle
lesioni peritoneali comprendono il lavaggio citologico peritoneale, che viene svolto in questi modi:
- Lavaggio peritoneale eseguito utilizzando una tecnica percutanea o una laparoscopica o una laparotomia;
- La sensibilità dei risultati del test dipende dalla capacità di lavare completamente tutte le regioni della cavità peritoneale e la capacità di rilevare le cellule tumorali che vengono versate nella cavità peritoneale del tumore.
In cosa consistono la laparoscopia e la laparotomia per una carcinosi peritoneale?
La visualizzazione diretta delle superfici peritoneali, insieme alla palpazione del contenuto addominale, è di gran lunga la modalità più sensibile per la rilevazione del cancro peritoneale.
La laparoscopia è minimamente invasiva e permette un lavaggio peritoneale sicuro e diretto.
Un’esplorazione addominale e una palpazione sono estremamente sensibili per i noduli peritoneali che vanno da 1 a 2 mm di grandezza.
Gli esami da fare per capire se si tratta di
mesotelioma peritoneale sono i seguenti:
- Esame citologico di ascite, che può suggerire la diagnosi;
- Biopsia percutanea dell’omento.
L’ecografia e il TC elicoidale sono particolarmente insensibili nell’individuazione dei tumori peritoneali. I risultati dell’ecografia che possono suggerire la presenza di lesioni peritoneali sono i seguenti:
- Ascite;
- Fissaggio di anse intestinali;
- Ispessimento del mesentere.
I risultati della scansione TC che suggeriscono il carcinoma papillare sieroso primario del peritoneo sono i seguenti:
- Ascite;
- Agglomerazione omentale;
- Valorizzazione diffusa con ispessimento nodulare del peritoneo parietale del bacino;
- Ovaie di dimensioni normali, con o senza una superficie nodulare.
I reperti della TC nei pazienti con mesoteliomi peritoneali maligni variano da masse peritoneali di base per ascite, ad ispessimento peritoneale irregolare o nodulare, o masse omentali. Si possono anche vedere le invasioni dirette degli organi addominali adiacenti.
Gli studi scintigrafici possono aiutare a confermare la diagnosi di emangiomi peritoneali; l’isotopo si concentra nella zona in cui sono raggruppate le piastrine. Una TAC ed un’ecografia possono anche rilevare emangiomi più grandi. La valutazione angiografica è una più precisa, anche se più invasiva, procedura, che può venir considerata quando le scansioni di radionuclidi, TAC e i risultati dell’ultrasuoni dovessero rivelarsi negativi.
Come si gestisce la carcinosi peritoneale?
La terapia multimodale attualmente è l’approccio terapeutico più comunemente accettato per il mesotelioma peritoneale. Ciò include l’utilizzo della combinazione dei seguenti elementi:
- Citoriduzione chirurgica;
- Chemioterapia intraperitoneale perioperatoria;
- Ipertermia.
I farmaci chemioterapici riscaldati utilizzati durante l’intervento sono i seguenti:
- Cisplatino;
- Mitomicina;
- Doxorubicina.
Per i pazienti con mesotelioma maligno non resecabile o ricorrente, la chemioterapia sistemica palliativa dovrebbe venir presa in considerazione. I regimi palliativi possono comprendere i seguenti:
- Cisplatino più pemetrexed;
- Cisplatino più paclitaxel o mitomicina, doxorubicina e irinotecan;
- Instillazione intraperitoneale di oro colloidale radioattivo.
La carcinosi peritoneale è trattata anche da chemioterapia con fluoro uracile, doxorubicina e cisplatino. Gli approcci più recenti sono i seguenti:
- Taxani, inibitori della topo isomerasi II, gemcitabina e vinorelbina, da soli o combinati;
- Farmaci antiangiogenici adiuvanti come il bevacizumab e il erlotinib.