Che cos’è l’allergia alle punture d’insetti?
Per
allergia alle punture d’insetti, si intende una
reazione immunitaria esagerata rispetto al normale causata da una puntura. Questa si verifica quando l’individuo viene sensibilizzato nei confronti di alcune
sostanze presenti nel veleno dell’insetto.
Normalmente, gli effetti di una puntura normale prevedono che questa rimanga localizzata intorno al punto della puntura e che non ecceda in gravità dei sintomi e in durata.
Quando invece questo non avviene e c'è l’interessamento di altri distretti corporei o addirittura un coinvolgimento sistemico con una
durata dei sintomi anche di diversi giorni, si parla di
reazione allergica. Quindi, la puntura d’insetto può provocare
crisi asmatiche,
shock pressori o
eritemi in zone anche distanti.
Le allergie in questione sono generalmente provocate dal veleno di imenotteri, cioè di api, vespe e calabroni.
Qual è la differenza tra una reazione normale e una reazione allergica alla puntura di insetti?
Nella maggior parte dei casi, si può confondere una normale reazione ad una
puntura con una
reazione allergica. Conoscere la differenza, può contribuire ad evitare inutili preoccupazioni.
Esistono tre tipi di reazioni, ovvero normale, localizzata e allergica:
- una reazione normale causa dolore, gonfiore e arrossamento nella zona circostante la parte punta;
- la reazione localizzata estesa è caratterizzata da gonfiore che si estende oltre la zona circostante la parte punta. Anche se spesso sembra allarmante, questo tipo di reazione è generalmente non più grave di una reazione normale;
- si parla di reazione allergica quando la risposta locale è troppo estesa, grave e duratura.
Quali sono i principali sintomi delle allergie alle punture d’insetti?
Ricapitolando, le
allergie alle punture di insetti provocano:
- lieve dolore nella zona interessata dalla puntura
- gonfiore nella zona interessata dalla puntura
- arrossamento della zona interessata dalla puntura
- prurito
- formicolii
-
nausea e vomito
I sintomi principali sono:
- Eruzioni cutanee pruriginose (orticaria)
-
Angioedemi (gonfiore sottocutaneo delle labbra e del volto principalmente)
- Rigonfiamento della gola, che può anche impedire il passaggio dell’aria (edema della glottide)
- Asma
- Shock anafilattico
È particolarmente importante prestare attenzione a quei sintomi che indicano un’
ostruzione delle vie aeree, come la difficoltà a respirare, a
parlare,
tosse persistente e la sensazione di avere la gola chiusa.
L’edema della glottide, insieme allo shock anafilattico, è infatti la causa principale di morte in seguito ad una reazione allergica. Ogni anno in Italia si stima che muoiano circa 5-20 persone per punture di imenotteri.
Possono verificarsi anche gravi reazioni allergiche che possono portare alla morte se non bloccate in tempo. Gli insetti responsabili di queste allergie sono:
- api
- calabroni
- vespe
- formiche rosse
Chi è a rischio di allergie alle punture di insetti?
I
soggetti più colpiti dalle allergie alle punture di insetti sono i maschi di età inferiore ai 20 anni, probabilmente perché più esposti alle punture.
Le allergie alle punture di insetti sono molto comuni anche nelle donne e nei bambini.
Quali sono le complicazioni delle allergie alle punture di insetti?
La
più grave complicazione causata dalle
allergie alle punture di insetti è l'
anafilassi, che, talvolta, può essere fatale.
L'anafilassi provoca:
Questi tipi di allergie alle punture di insetti si verificano di solito a pochi minuti dalla puntura. Importante, in questi casi, è il trattamento immediato.
Come evitare le allergie alle punture di insetti?
Alcune
misure cautelari diminuiscono le possibilità di allergie alle punture di insetti. Tra queste:
- evitare di camminare a piedi nudi sui prati
- evitare di avvicinarsi a cespugli dove spesso nidificano gli insetti
- evitare di indossare indumenti dai colori accesi che attirano gli insetti
- evitare profumi che attirano gli insetti
- evitare pic-nic all'aperto
- coprirsi se si trascorre molto tempo all'aperto
I pazienti soggetti ad
allergie alle punture di insetti possono sottoporsi ad
immunoterapia. Questo tipo di trattamento di solito comporta l'iniezione di una dose gradualmente crescente del veleno per 10 o 20 settimane. Poi una dose di mantenimento ogni 4-8 settimane. La terapia conferisce
protezione a lungo termine nella maggior parte delle persone.
Come comportarsi in seguito ad una puntura?
Nei casi di allergie alle punture di insetti, è importante
rimuovere il pungiglione con delicatezza. Subito dopo aver eliminato il pungiglione, è opportuno trattare localmente la zona interessata, disinfettandola e applicando del ghiaccio per limitare il gonfiore.
Creme di
corticosteroidi topici sono a volte utilizzate per diminuire l'infiammazione, mentre gli
antistaminici possono aiutare a
controllare il prurito. Se le allergie alle punture di insetti risultano gravi, il paziente è trattato con
epinefrina (
adrenalina). Le allergie alle punture di insetti non durano, solitamente, più di 48 ore.
Quando si viene punti da un insetto, è molto importante cercare di levare immediatamente il pungiglione dalla pelle così da evitare che tutto il veleno venga rilasciato. Tuttavia, questa operazione deve essere svolta tempestivamente (entro 20 secondi), altrimenti risulta inutile. È importante applicare del freddo nella zona in modo da diminuire la diffusione del veleno. Rivolgersi immediatamente ad un medico o al pronto soccorso, avendo possibilmente identificato l’insetto responsabile.
Se la reazione alla puntura è stata classificata come allergica, è bene rivolgersi ad un medico allergologo specialista. Questi sarà in grado di verificare, attraverso degli specifici dosaggi anticorpali, la presenza di una sensibilizzazione nei confronti del veleno di un particolare insetto.
In questo modo, potrà fornire dei farmaci di pronto utilizzo da utilizzare nel caso che si verifichi un’altra puntura.
Quali farmaci vengono utilizzati?
In caso di una reazione localizzata, somministrare:
- Impacchi freddi
- Antistaminico per bocca
- Pomata cortisonica topica
- Eventuale analgesico
In caso di una reazione allergica grave, procedere con:
- Adrenalina per via intramuscolare
- Successivamente, antistaminici e cortisone
In cosa consiste l’immunoterapia?
In quei
bambini ad alto rischio, che hanno avuto reazioni allergiche anafilattiche gravi e si trovano ripetutamente esposti al pericolo, è possibile effettuare un’
immunoterapia desensibilizzante.
Questa prevede che venga somministrata al bambino una dose crescente di veleno. Solitamente, questa procedura dura 3-5 anni e l’effetto è visibile solo dopo molti anni dal termine della cura.