Si tratta di una metodologia ormai sostituita dalla cisterno RM.
La cisternografia veniva eseguita con l'iniezione di un liquido di contrasto (3-10 ml di liquido agente iodato non ionico e a bassa osmolarità viene instillato tramite una sacca da flebo, dopo una puntura lombare).
Il paziente veniva quindi fatto inclinare tramite un pedale elevatore e viene eseguita una TAC; le manovre potevano provocare una fuoriuscita di liquido, per esempio attraverso diversi starnuti; venivano fatte per visualizzare perdite occulte o intermittenti.
Le immagini che si rilevavano dopo il contrasto venivano poi confrontate con le immagini scansionate prima dell’iniezione, proprio per constatare se c’era fuoriuscita del liquido.
La cisternografia radionuclide è più sensibile, ma ha una risoluzione anatomica più scarsa rispetto alla TAC cisternografica.