Cosa si intende per MOC
MOC è l’acronimo di
Mineralometria Ossea Computerizzata. Si tratta di un
esame diagnostico utilizzato nella pratica clinica per valutare la
densitometria ossea, ovvero quanto i minerali (
calcio, fosfato, carbonato,
magnesio e, in misura minore,
sodio) siano fissati nella matrice ossea.
In Italia, secondo recenti stime, circa 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini sono oggi affetti da
osteoporosi. Si tratta di numeri impressionanti e purtroppo destinati ad aumentare nei prossimi anni, a causa del progressivo
invecchiamento della popolazione del nostro paese. Per valutare la
salute delle ossa, è possibile sottoporsi alla
MOC, un esame utile a valutare lo
stato della mineralizzazione ossea e quindi l’eventuale presenza di
osteoporosi.
MOC e osteoporosi
La MOC permette dunque di conoscere il
grado di mineralizzazione delle ossa dello
scheletro e, quindi, di valutare se questi valori siano nella norma, se la densità sia ridotta oppure se sia già comparsa l’
osteoporosi.
L’
osteoporosi è una
malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da un’alterazione della
mineralizzazione ossea, che provoca l’
indebolimento delle ossa e ne aumenta il rischio di
fratture.
Si distinguono due tipologie principali di osteoporosi:
-
osteoporosi primitiva: questa compare a seguito di un processo naturale di demineralizzazione delle ossa che si verifica per lo più dopo la menopausa o con l’avanzare dell’età;
-
osteoporosi secondaria: questa condizione è la conseguenza di altre malattie o condizioni (come l’assunzione di determinate terapie farmacologiche, l’aver subito un trapianto d’organo o la malnutrizione) che predispongono un individuo alla perdita di densità ossea.
MOC: come si fa
La
MOC può essere effettuata con diverse metodiche, servendosi degli
ultrasuoni, attraverso la
TAC alle
vertebre lombari oppure per mezzo di apparecchiature altamente tecnologiche come la
DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry), macchinario che unisce la precisione di una TAC alla mancanza di radiazioni degli ultrasuoni.
Qualsiasi sia la
tipologia di MOC a cui ci si deve sottoporre, si tratta di un
esame poco invasivo e del tutto
indolore della durata di circa
3 minuti, che utilizza i
raggi X per valutare la quantità di minerali presente nelle ossa.
L’obiettivo di questo esame è quello di misurare la densità minerale delle ossa in un’area ben delimitata dello scheletro.
Solitamente, ci si sottopone alla densitometria lombare o femorale, più raramente viene effettuata una MOC total body volta ad esaminare l’intero corpo.
Durante l’indagine, il paziente viene fatto sdraiare supino su un lettino dove lo strumento di emissione dei raggi X si congiunge ad un braccio mobile che scorre sulla parte del corpo che si intende campionare, indicandone la Bone Mineral Density (BMD), ossia la densità minerale in grammi per centimetro cubo.
A seguire, il computer fornirà due risultati, il T-score e lo Z-score, valori che indicano la densità minerale relativa ossea su cui verterà la diagnosi di osteoporosi.
A seconda dei risultati ottenuti al test, il paziente apparterrà ad uno dei seguenti gruppi:
- Normalità;
- Osteopenia (che rappresenta uno stato di impoverimento minerale del tessuto osseo);
- Osteoporosi (ulteriore impoverimento che comporta un aumento significativo del rischio di fratture).
Costo dell'esame moc
Il
costo di una MOC in Italia è molto variabile. Dipende dalla tipologia di apparecchio utilizzato, dalle zone che l’esame vuole valutare e dalla struttura nella quale si effettua l’esame.
Se si effettua in convenzione con il sistema sanitario nazionale, le cifre variano da circa 60 € fino a superare le 250 € per svolgere l’esame in centri privati con dispositivi diagnostici di ultima generazione (che rappresentano anche quelli con un grado di affidabilità più elevato).
Altri esami per l'osteoporosi
Oltre alla
densitometria ossea, la
diagnosi dell’osteoporosi può avvalersi di altri esami strumentali, che hanno lo scopo di confermare la presenza della malattia e di comprenderne l’origine.
Per indagare la presenza di osteoporosi, il medico può decidere di prescrivere un
esame radiografico della colonna vertebrale, utile a diagnosticare e datare le
fratture vertebrali, quindi la presenza di lesioni recenti o pregresse.
A queste indagini, sono spesso affiancati i risultati degli
esami di laboratorio. Le
analisi del sangue e delle
urine, infatti, permettono di valutare lo stato del
metabolismo osseo e possono aiutare i medici ad individuare i possibili fattori causali della malattia, in particolare quando ci sono trova davanti ad un caso di
osteoporosi secondaria.
Altri parametri che necessitano di un approfondimento nel corso del processo diagnostico per l’osteoporosi sono i cosiddetti
marcatori di rimodellamento osseo, ovvero fosfatemia, calcemia,
calciuria e
fosfaturia delle 24 ore,
fosfatasi alcalina ossea,
paratormone e i livelli di
vitamina D metabolicamente attiva, utili a fornire un’indicazione sullo stato del tessuto osseo.
Per prevenire i rischi legati all'osteoporosi, è sufficiente effettuare con regolarità dei semplici esami diagnostici. Valutate con il medico curante l’eventualità di sottoporsi alla MOC, un esame non invasivo, ma che può aiutare a diagnosticare, rallentare o controllare l’evoluzione dell’osteoporosi.