Il cranio è connesso al tronco per mezzo del collo. Nel cranio si distinguono:
neurocranio, è la parte che circonda e protegge l’encefalo;
splancnocranio (o massiccio facciale), è la porzione anteriore dove sono situate le ossa facciali.
Tra le ossa che costituiscono il massiccio facciale, ci sono l’osso mascellare e la mandibola.
La mandibola è un osso impari mediano, che si articola con i denti dell’arcata inferiore e, attraverso due prolungamenti ossei, detti condili, forma l’articolazionetemporo-mandibolare (ATM) assieme all’osso temporale.
La mandibola ha una forma a ferro di cavallo, la cui porzione arrotondata anteriore corrisponde al mento.
Mandibola e mascella: qual è la differenza?
La mandibola è l’unica porzione ossea della faccia dotata di movimento; si estende dal mento fino a dietro l'orecchio e costituisce l’intelaiatura inferiore della bocca e accoglie, nell'arcata alveolare, i denti inferiori.
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La mascella è, invece, un osso fisso e costituisce l'intelaiatura superiore della bocca dove si trova l'arcata dentaria superiore.
Frattura della mandibola
Così come le altre ossa, l’articolazione temporo-mandibolare è esposta a lesioni, fratture e lussazioni.
Fratture o slogature della mandibola possono creare problemi con la masticazione e con la respirazione.
Un trauma facciale è la causa primaria di frattura o slogatura della mandibola. I tipi più comuni di lesioni che possono causare fratture o lussazioni della mandibola sono:
traumi facciali;
aggressioni fisiche direttamente al volto;
lesioni;
incidenti stradali;
cadute accidentali in casa;
infortuni sul lavoro.
Quali sono i sintomi della mandibola rotta?
I sintomi della frattura della mandibola sono:
dolore;
gonfiore;
sanguinamento della bocca;
rigidità;
difficoltà nella masticazione e nell’articolazione delle parole;
intorpidimento e lividi sul volto e alle gengive.
Come si diagnostica una frattura della mandibola?
Oltre all’esame obiettivo, potrebbe essere necessario eseguire un esame strumentale, come una radiografia (RX), per comprendere tipologia e punti di frattura.
Come vengono trattate le fratture alla mandibola?
Se la mandibola è dislocata (fuori sede), va rimessa in posizione corretta e il medico potrebbe rimetterla a posto manualmente. In alcuni casi, la chirurgia può essere necessaria per riportare l'articolazione temporo-mandibolare nella posizione normale.
Una mandibola rotta potrebbe richiedere un intervento chirurgico, a seconda della entità del danno. Nella maggior parte dei casi l’immobilizzazione – o nei casi più lievi cautela e riposo – sono trattamenti sufficienti.
Farmaci antidolorifici e antinfiammatori non steroidei possono aiutare a lenire dolore e infiammazione.
In alcuni casi sia per la dislocazione sia per la frattura, si opta per l’immobilizzazione dell’articolazione, avvolgendo una benda intorno alla testa e sotto il mento, per impedire i movimenti. Potrebbe essere necessario seguire una dieta liquida, per evitare di muovere la mandibola attraverso la masticazione.
Quando la mandibola è bloccata?
È frequente sentir dire “ho la mandibola bloccata”: il blocco della mandibola in posizione aperta accade quando i condili (le sporgenze che legano mandibola e osso temporale) restano incastrati in una posizione sbagliata.
Solitamente, aiutandosi con le dita e spingendo in basso la mandibola, si riassetta l’articolazione.
Il blocco della mandibola si può evitare cercando non aprire eccessivamente la bocca (ad esempio sbadigliando).
Mandibola storta: le cause
Un disallineamento della mandibola può portare a malocclusione dentale, ovvero i denti dell'arcata superiore non risultano correttamente allineati con quelli dell'arcata inferiore, quindi mascella e mandibola non si trovano più in asse.
Le cause possono essere di natura traumatica, congenite o causate da apparecchi ortodontici.
Che fare in caso di dolore alla mandibola?
Il dolore all’ATM può avere origini diverse.
Più frequentemente è dovuto a un’infiammazione dell’articolazione, e la causa può essere un trauma acuto alla mandibola, oppure un trauma di minore intensità, ma protratto nel tempo, legato a bruxismo (abitudine di digrignare i denti), oppure a una scorretta occlusione dentale o, infine, a una dislocazione del disco articolare.