Gli osteofiti sono piccole sporgenze ossee, anche indicati come speroni ossei, simili ad un artiglio. Di solito, si sviluppano lentamente nel corso degli anni in corrispondenza delle vertebre della colonna vertebrale, o anche a livello delle articolazioni in altri distretti corporei, come il ginocchio.
Molto spesso, neanche ci si rende conto della presenza di queste piccole formazioni perché non causano alcun tipo di fastidio. Tuttavia, se raggiungono dimensioni rilevanti possono interessare formazioni circostanti e limitare i movimenti delle articolazioni, causando dolore.
Per quanto riguarda gli elementi morfologici e strutturali, un osteofita si presenza come una formazione fibrocartilaginea, originata dalle cellule del periostio, la porzione di tessuto osseo che contiene i precursori delle cellule ossee mature.
Sebbene nella maggior parte dei casi non provochino alcun tipo di sintomo, possono però comprimere i nervi e provocare dolore o rigidità alla schiena.
Se gli osteofiti si formano in corrispondenza dell’articolazione del ginocchio, è possibile che alcuni movimenti di estensione e flessione della gamba risultino ostacolati, provocando ancora una volta dolore.
Ad oggi non sono ancora chiare le esatte cause della formazione degli osteofiti. Diversi studi correlano il loro sviluppo ai processi di degenerazione della cartilagine articolare.
Quando la cartilagine si assottiglia e appare usurata, si verifica l’apposizione di nuovo tessuto osseo a livello dell’articolazione, con la conseguente formazione di speroni ossei.
Tra i fattori di rischio associati allo sviluppo di osteofiti troviamo:
La colonna vertebrale risulta piuttosto sensibile alla formazione di queste parti ossee. Nello specifico, con il passare del tempo le vertebre che compongono la colonna tendono ad usurarsi, e le faccette articolari tra le vertebre perdere il normale strato cartilagineo.
Pertanto, i margini delle vertebre in corrispondenza delle faccette articolari possono entrare in contatto ad ogni movimento. A lungo termine, questo può portare allo sviluppo di osteofiti marginali, che rappresentano il tentativo del corpo di stabilizzare i movimenti ed evitare lo sfregamento delle superfici ossee.
La formazione di osteofiti in una delle sette vertebre cervicali, è una condizione abbastanza comune. Questi speroni ossei alterano il profilo delle vertebre e limitano l’ampiezza dei movimenti del collo. Le nostre ossa sono soggette ad un continuo rimaneggiamento, tuttavia, nel caso degli osteofiti cervicali, il processo di formazione è accelerato in conseguenza a fenomeni infiammatori che interessano i legamenti delle vertebre cervicali.
A loro volta, i fenomeni infiammatori sono legati all’invecchiamento fisiologico delle vertebre, che porta ad usura delle cartilagini articolari (uncoartrosi).
Le vertebre cervicali non sono le uniche ossa della colonna vertebrali ad essere soggette allo sviluppo di osteofiti.
Sicuramente la porzione cervicale risulta particolarmente sensibile perché sottoposta a continui movimenti, e perché può andare incontro a processi degenerativi delle sue cartilagini articolari (cervicoartrosi).
In realtà, gli osteofiti possono formarsi anche a livello delle vertebre lombari. La porzione lombare della colonna consente lo svolgimento di numerosi movimenti, oltre a contribuire a sostenere il peso corporeo, pertanto le persone in sovrappeso e anziane vanno incontro a fenomeni degenerativi a carico delle vertebre lombari.
La risposta del corpo alla degenerazione delle vertebre, è proprio la formazione di osteofiti. A livello lombare, queste formazioni possono contribuire ad una condizione nota come stenosi spinale, caratterizzata dal restringimento del canale spinale, con conseguente fastidioso dolore alla schiena.
Molto spesso è possibile osservare la presenza di osteofiti in corrispondenza di articolazioni che mostrano i segni di un progressivo processo degenerativo. Nello specifico, gli osteofiti risultano associati ad una delle forme più comuni di artrosi, l’osteoartrosi.
Gli osteofiti rappresentano infatti un elemento peculiare che contribuisce a differenziare l’osteoartrosi dalle altre tipologie di artrosi. L’osteoartrosi infatti non si caratterizza unicamente per la degenerazione della cartilagine, ma anche per il rimodellamento dell’osso subcondrale a livello dell’articolazione, che può portare alla formazione si speroni ossei.
Gli osteofiti cervicali molto spesso non provocano alcun dolore, pertanto non è richiesto alcun trattamento. Se tuttavia diventano sintomatici, è possibile ricorrere a diversi trattamenti.
Per il dolore, sono disponibili numerosi antidolorifici, come paracetamolo e ibuprofene che possono aiutare ad alleviare il dolore.
Può essere utile rivolgersi ad un fisioterapista, in grado di stilare un programma volto a rafforzare i muscoli cervicali e aumentare l’ampiezza dei movimenti del collo. È inoltre importante riuscire a modificare alcune cattive abitudini, come ad esempio mantenere una postura scorretta troppo a lungo.
Si tratta di piccoli accorgimenti, che però possono essere molto utili per ridurre il dolore legato alla presenza di osteofiti.