Arsenico nel riso? Come cucinarlo per ridurlo

Andrea Salvadori | Blogger

Ultimo aggiornamento – 17 Febbraio, 2017

Come eliminare l'arsenico nel riso

È senza dubbio uno dei piatti più amati nella nostra cucina: piace a grandi e bambini e accompagna le nostre tavole sotto forma di risotti, zuppe e minestre, contorni e perfino dolci. Il riso è parte fondamentale della nostra cultura alimentare, ma attenzione: cuocerlo nel modo sbagliato potrebbe essere dannoso per la salute.

Le proprietà del riso

Il riso è un cereale della famiglia delle graminacee alla base della dieta di molte popolazioni. Consumato in modi diversi, il riso possiede numerose proprietà benefiche per la nostra salute.

Non solo è infatti un alimento rinfrescante e disintossicante, ma regola anche la flora intestinale, funzionando come astringete o stimolo per l’evacuazione. Inoltre, grazie al suo elevato contenuto di potassio e basso contenuto di sodio è un buon alleato nella lotta all’ipertensione, negli edemi e nelle cirrosi epatiche. Infine, data lo scarso apporto proteico, è adatto ai nefropatici e ai fenilchetonurici, e non producendo glutine è tollerato dai celiaci.

Contaminazioni del riso

Già da qualche anno si discute sull’arsenico contenuto nel riso. A differenza di altri cereali, infatti, è naturalmente soggetto ad assorbire l’arsenico presente nell’ambiente, per le particolari condizioni nelle quali è coltivato: sott’acqua, in assenza di ossigeno. Il veleno si svilupperebbe a partire dalle tossine industriali e dai residui di pesticidi rimasti nel terreno per decenni.

Secondi gli esperti, la cottura del riso è chiave nel ridurre l’esposizione alle sostanze tossiche. Si può ridurre la quantità di arsenico inorganico da qualsiasi tipo di riso, sciacquandolo prima della cottura in abbondante acqua, lasciandolo a bagno per molte ore e facendolo cuocere in abbondante acqua.

Il prof. Andy Meharg, della Queens University di Belfast, ha testato tre modi di cucinare il riso per il programma della BBC, “Credimi, io sono un medico”.

Il primo prevedeva due parti di acqua e una di riso, il secondo cinque parti di acqua per una di riso e il terzo il lasciare a bagno il riso durante tutta la notte. Questo esperimento ha dimostrato che i livelli di tossicità venivano ridotti nel terzo caso dell’80 per cento.

Come cuocere il riso

Ecco quindi come dovrebbe essere cotto il riso:

  • Misurare il riso a secco in una brocca
  • Mettere a bagno il riso durante la notte
  • Lavare e risciacquare il riso molto bene, fino a quando l’acqua diventa chiara.
  • Scolare molto bene
  • Mettere il riso in una casseruola con cinque parti di acqua per una parte di riso, aggiungere un po’ di sale e mescolare una volta.
  • Portare ad ebollizione, quindi abbassare il fuoco e coprire la pentola con un coperchio
  • Cuocere a fuoco basso per 10-15 minuti senza scoprire la pentola
  • Utilizzare una forchetta per girare il riso cotto

Se puoi riuscite a prediligere il riso integrale, ricco di fibre, avrete un piatto buono e anche molto salutare per il vostro organismo.

Andrea Salvadori | Blogger
Scritto da Andrea Salvadori | Blogger

Amo la musica, i viaggi e scrivere. La prima potrebbe farmi compagnia 24 ore al giorno, i viaggi sono il mio modo per rigenerarmi e imparare, la scrittura il mezzo per esprimermi in modo ordinato e fermare il tempo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Andrea Salvadori | Blogger
Andrea Salvadori | Blogger
in Salute

227 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Un medico
I rimedi da adottare in caso di fecaloma

Cos'è un fecaloma e quali sono i rimedi per eliminarlo? È vero che può essere pericoloso se non si interviene? Ecco come comportarsi in presenza del fecaloma.