L'attore James Van Der Beek, noto per il ruolo di protagonista nella serie televisiva Dawson's Creek, ha rivelato di aver ricevuto una diagnosi di tumore al colon-retto.
Tuttavia, Van Der Beek ha voluto rassicurare i fan e ha affermato di essere ottimista e di sentirsi bene.
Cerchiamo di conoscere meglio questo tipo di tumore.
Tumore al colon retto: cos’è
Il tumore al colon retto, solitamente, si forma nella parte più lunga dell’intestino crasso e in quella più vicina all’ano (più raro). Come tutti i tipi di cancro, anche questo è la conseguenza della crescita di cellule – in questo caso delle epiteliali della mucosa che riveste la parte interna dell’intestino.
Il cancro al colon è quasi tre volte più frequente di quello al retto e si manifesta con modalità diverse, sia a livello clinico che molecolare, condizionando il tipo di trattamento locale (chirurgia e/o radioterapia) e sistemico (chemioterapia, terapia biologiche e molecolari, immunoterapia).
Secondo le stime GLOBOCAN 2020 fornite dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il tumore del colon-retto rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è terzo per incidenza dopo il cancro del seno femminile e del polmone.
Questa malattia è maggiormente diffusa in persone fra i 60 e i 75 anni (ed è raro prima dei 40) e non fa distinzioni fra uomini e donne.
In Italia, le stime più recenti parlano di oltre 43.700 nuovi casi all’anno: circa 20.282 nelle donne e 23.420 negli uomini – ma nell’ultimo ventennio, grazie principalmente allo screening di popolazione, l'incidenza è in diminuzione.
I sintomi del cancro al colon-retto
I sintomi del cancro al colon retto possono variare in base alla sede del tumore, all’estensione o dalla presenza (o assenza) di ostruzioni o emorragie; all’inizio, la sintomatologia potrebbe anche essere lieve o assente.
I segnali più comuni da tenere sotto controllo:
- cambiamenti nelle abitudini intestinali, come stitichezza, diarrea o sensazione di non riuscire a svuotare completamente l’intestino;
- perdita di peso non intenzionale e improvvisa;
- feci sottili o di forma diversa dal solito, talvolta accompagnate da muco;
- dolore o crampi addominali persistenti;
- sensazione di stanchezza o affaticamento inspiegabile, spesso legata a una possibile anemia da perdita di sangue;
- sanguinamento rettale o sangue nelle feci, che può variare dal rosso vivo al colore più scuro;
- sensazione di urgenza nello svuotare l'intestino senza che si verifichi realmente un'evacuazione.
In caso si verifichino questi sintomi, soprattutto se dovessero essere persistenti nel tempo, è importante rivolgersi a un medico.
Cause e fattori di rischio del tumore al colon retto
I fattori di rischio per il tumore del colon-retto includono vari aspetti legati alla dieta, alla genetica e ad altre cause non ereditarie.
Ad esempio, un regime alimentare ricco di grassi e proteine di origine animale e povero di fibre è associato a un maggior rischio di tumori intestinali; al contrario, una dieta ricca di fibre, con abbondanza di frutta e verdura, sembra svolgere un effetto protettivo.
Sul fronte genetico, esistono condizioni ereditarie che possono aumentare la predisposizione al tumore del colon-retto, specialmente se in famiglia ci sono stati casi di poliposi adenomatose ereditarie (come la FAP, la sindrome di Gardner e la sindrome di Turcot) o di carcinoma colon-rettale non poliposico ereditario (HNPCC o sindrome di Lynch).
La probabilità di trasmettere queste mutazioni alla discendenza è del 50%, indipendentemente dal sesso, e rappresentano circa il 10% dei tumori del colon-retto. Inoltre, avere un parente di primo grado con tumore o polipi al colon aumenta il rischio di sviluppare la malattia, anche in assenza di sindromi ereditarie.
Tra i fattori non ereditari, poi, vi sono:
- la sedentarietà;
- una storia clinica di polipi o di tumore al colon.
- la presenza di malattie infiammatorie croniche intestinali (come la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn);
- l’età (con incidenza maggiore tra le persone anziane);
- il fumo.
Prevenzione del cancro al colon retto
Per chi ha un rischio elevato di tumore al colon-retto, è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base, il quale potrà suggerire un piano di prevenzione personalizzato basato sulla storia familiare e esami genetici.
In generale, prevenire il tumore del colon-retto significa agire sui fattori di rischio modificabili, come adottare una dieta povera di grassi e carne e ricca di fibre, frutta e verdura, mantenersi attivi, evitare il sovrappeso, non fumare e adottare abitudini salutari.
In Italia, è disponibile un programma nazionale di screening per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto, che facilita il monitoraggio della salute intestinale e aumenta significativamente le possibilità di identificare il tumore in fase iniziale.
Il programma è gratuito e le modalità variano a seconda della Regione: generalmente, prevede l’esame del sangue occulto nelle feci (SOF) per le persone tra i 50 e i 70 (o 74) anni ogni due anni. Se il test risulta positivo, si procede con una colonscopia, un esame che permette di osservare e rimuovere eventuali polipi o piccoli tumori. In alcune Regioni, si combina la ricerca del sangue occulto con una rettosigmoidoscopia, un esame meno invasivo della colonscopia, da eseguire una volta tra i 58 e i 60 anni e ripetere ogni 10 anni, se necessario.