Depressione e pulizia della casa: quale legame? Ecco cosa dice la scienza

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 23 Agosto, 2024

Ragazza pulisce con uno spray la sua stanza

Il disordine in casa non è sempre sintomo di depressione. A volte, la vita frenetica ci porta ad avere meno tempo per le faccende domestiche.

Tuttavia, la ricerca scientifica ha evidenziato una correlazione tra ambienti disordinati e stati d'animo negativi, compresa la depressione.

Vediamo di seguito un approfondimento.

Quando il disordine della casa riflette il disordine mentale

È normale avere periodi in cui la casa è un po' in disordine, soprattutto durante settimane impegnative.

Un ambiente caotico, però, può influenzare negativamente il nostro benessere mentale e studi recenti hanno evidenziato come il disordine possa compromettere significativamente la capacità di concentrarsi su un compito specifico. 

In particolare, il sovraccarico visivo causato da oggetti irrilevanti sovrasta la corteccia visiva, interferendo con l'attenzione selettiva e rallentando l'esecuzione dei compiti.

È interessante notare come il disordine e la confusione siano spesso associati a un'ampia gamma di emozioni negative, tra cui ansia, frustrazione e irritabilità; al contrario un ambiente ordinato e pulito favorisce uno stato di calma e benessere psicologico.

Se si nota un cambiamento significativo nelle abitudini di pulizia, dunque, con l’emergere di una sensazione di sopraffazione, potrebbe essere utile parlarne con un professionista.

Infatti, la mancanza di energia e l'apatia tipiche della depressione possono rendere difficile mantenere un ambiente ordinato, anche per chi è abituato a farlo, e viceversa: un ambiente disordinato può peggiorare i sintomi depressivi.

Su TikTok, ad esempio, è emerso un vero e proprio trend che potrebbe essere d'aiuto sia per chi crea i contenuti che per le persone che ne fruiscono: viene realizzato un video in cui, soprattutto ragazze molto giovani, puliscono la propria casa (spesso focalizzandosi in particolare sulla propria camera da letto) per cercare di "resettare" lo stato depressivo.

Questa tipologia di contenuti, infatti, hanno dei tag come #cleaningmotivation oppure #cleaningmydepressionroom, perché si tratta di video in cui non la pulizia e riordino non vengono effettuati in stanze ordinarie, ma in ambienti estremamente caotici, con tanti oggetti per terra o accumulati su tutta la superficie della stanza. 

In questo modo, chi pulisce per riprendersi e cercare di stare meglio ha una motivazione in più per pulire e riprendersi i propri spazi mentali e fisici, mentre chi guarda il video nel momento in cui sta passando un momento di difficoltà o depressione potrebbe trovare la forza di farlo a sua volta. 

Pulire ha davvero un effetto benefico? 

La relazione tra disordine e salute mentale è complessa: un ambiente disordinato può influenzare negativamente il nostro umore e aumentare lo stress, mentre uno stato d'animo negativo può rendere più difficile mantenere un ambiente ordinato.

Un'analisi del 2021 ha evidenziato come il grado di disordine in casa sia un predittore significativo del benessere mentale. Inoltre, ricerche precedenti hanno collegato ambienti disordinati a livelli elevati di cortisolo, l'ormone dello stress, aumentando il rischio di depressione, soprattutto nelle donne.

Come suggeriscono diverse ricerche, tra cui uno studio del 2015, le attività routinarie come le pulizie domestiche possono favorire un senso di controllo sull'ambiente circostante e benessere psicologico: il decluttering e le attività fisiche associate alle pulizie, come lavare i pavimenti o spolverare, possono contribuire a ridurre i sintomi depressivi grazie al rilascio di endorfine, gli ormoni del buon umore; pulire degli oggetti o degli spazi domestici stimola la mente attraverso movimenti ripetitivi e focalizzati, promuovendo uno stato di rilassamento e concentrazione.

Inoltre, il conseguimento di un ambiente ordinato e pulito genera un senso di realizzazione e soddisfazione, contribuendo a migliorare l'umore e l'autostima.

Inoltre, un ambiente ben curato, caratterizzato da lenzuola pulite e un letto ordinato, contribuisce a migliorare la qualità del sonno, con ripercussioni positive sull'umore e sulle capacità cognitive.

L'attività fisica legata alle pulizie, unita al senso di realizzazione che ne deriva, rappresenta un valido strumento per contrastare stress, ansia e depressione, migliorando la concentrazione e la capacità di affrontare le sfide quotidiane.

Alcuni consigli su come gestire il momento delle pulizie

A volte, anche piccoli passi possono fare una grande differenza. 

Ecco alcune semplici strategie consigliate in un articolo di Greatist volte a ritrovare un po' di motivazione per pulire:

  • impostare un timer per un breve periodo (come 5-10 minuti), cercando di pulire più spazi possibili;
  • scegliere un sottofondo, che sia della musica ritmata o un podcast motivante da ascoltare;
  • cercare di renderlo un gioco di squadra, coinvolgendo eventuali coinquilini, amici o membri del nucleo familiare;
  • creare una routine: quando il momento della pulizia viene inserita nella routine, in un momento specifico ricorrente, riesce a diventare un’abitudine;
  • concedersi una ricompensa dopo la fatica: dopo aver finito di pulire una stanza o alla fine delle pulizie, è utile prendersi del tempo per riposarsi e dedicarsi a qualcosa che ci piace e ci fa stare bene, come guardare una serie tv, rilassarsi sul divano oppure uscire per una passeggiata.
Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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