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Tiroide

Endocrinologia
Tiroide

Che cos'è la tiroide?

La tiroide è una ghiandola endocrina di origi­ne branchiale, con struttura tipicamente follico­lare, che svolge funzioni di ghiandola a secrezione interna.

La tiroide è situata nella regione anteriore del collo, davanti e lateralmente alla laringe, e ai primi anelli della trachea. Questa ghiandola è formata da due lobi, destro e sinistro, riuniti da una parte trasversale, detta istmo.

La tiroide è circondata da una capsula che, mediante la guaina peritiroidea, è fissata alla laringe e alla trachea, e ai fasci nervosi e vascolari del collo. Anteriormente e lateralmente la tiroide è ricoperta dai muscoli sottoioidei e sternocleidomastoidei.

Il parenchima dell'organo è costituito dall'insieme dei follicoli; ciascun follicolo mostra una cavità ripiena di una sostanza gelatinosa, la colloide, delimitata da un epitelio cubico.
Le dimensioni di questi follicoli sono molto variabili. Nell'uomo, abbondano perlopiù quelli di grande dimensione. 

Qual è la funzione della tiroide?

La tiroide produce gli ormoni tiroidei e la calcitonina. In particolare, gli ormoni tiroidei prodotti sono:

  • Triiodotironina (T3)
  • Tetraiodotironina (T4)
La funzione endocrina della ghiandola consiste nella sintesi e secrezione di ormoni che controllano l'accrescimento corporeo, il metabolismo basale, il metabolismo intermedio.

Nella sintesi degli ormoni, è essenziale lo iodio, normalmente ingerito con gli alimenti. Lo iodio viene poi assorbito e passa nel sangue, per essere captato dalla tiroide e concentrato nella sostanza colloide (sino al 98% di tutto quello ingerito). Nella tiroide, lo iodio viene legato all'aminoacido tirosina, di cui si forma prima monoiodotirosina e poi diiodotirosina.

Due molecole di diiodotirosina si condensano per formare tetraiodotironina o tiroxina, che è il principale ormone della tiroide. Normalmente, l'ormone non si trova libero, ma legato alla tireoglobulina, dalla quale si libera per idrolisi del legame peptico.

Nel sangue circolante, la tiroxina libera si lega a proteine plasmatiche di tipo albuminico e globulinico, che fungono da proteine trasportatrici. L'azione principale della tiroxina è quella di aumentare il consumo di ossigeno di quasi tutti i tessuti. Ne consegue un aumento del metabolismo basale.

Nell'ipotiroidismo, si ha deficienza di sviluppo mentale per la mancata azione regolatrice che l'ormone esercita sul sistema nervoso. Anche l'accrescimento scheletrico risulta insufficiente per un rallentato sviluppo delle ossa. Se l'insufficienza della ghiandola si verifica prima della pubertà, provoca il nanismo.  

La tiroxina regola il metabolismo dei glucidi, aumentando la velocità di assorbimento degli zuccheri a livello intestinale e il metabolismo del colesterolo, aumentandone la sintesi.
Gli effetti della tiroxina sono potenziati dall'adrenalina e noradrenalina.

L'attività della tiroide è controllata dall'ipofisi tramite l'ormone tireotropo (TSH) che, a sua volta, controlla l'attività ipofisaria con un meccanismo di tipo feed-back mediato dall'ipotalamo.

Oltre che a variazioni della concentrazione ematica di TSH, la tiroide è sensibile anche ad altri stimoli, infatti:

  • il freddo e gli stimoli psichici eccitano la funzione della ghiandola; 
  • il caldo, i traumi e gli stress in genere la deprimono. 
Tutti questi stimoli possono agire sia direttamente sulla ghiandola tiroidea, sia indirettamente tramite l'ipotalamo.

La tiroide, infine, elabora anche un altro ormone, la tireocalcitonina, che è attivo sul metabolismo del calcio.

Quali sono i sintomi di una tiroide che funziona male?

La tiroide può avere un impatto drammatico su una grande varietà di funzioni corporee.

Per le donne over 35 anni, le probabilità di un disturbo della tiroide sono alte, oltre il 30%.

La tiroide produce l'ormone tiroideo che regola, tra le altre cose, la temperatura, il metabolismo e il battito cardiaco del corpo.

Quando la tiroide è poco o troppo attiva possono iniziare a insorgere dei problemi. Se la tiroide è lenta, produce troppo poco TSH; invece, se amplificata, la tiroide produce troppo TSH. Come capire se si soffre di un disturbo alla tiroide?

I sintomi della tiroide che funziona male comprendono:

  • Stanchezza: provare stanchezza e scarsa energia può essere legato a molte condizioni, tuttavia si tratta di sintomi fortemente legati all'ipertiroidismo, il disturbo che è il risultato di una eccessiva produzione di ormone tiroideo. Se si è già stanchi al mattino dopo una notte di sonno, è un indizio che la tiroide potrebbe essere poco attiva, i muscoli, perciò, muscoli non ricevono il segnale di partenza. 
  • Tristezza: sentirsi insolitamente depressi o tristi può essere un sintomo di ipotiroidismo. Si ritiene che la produzione di troppo poco ormone tiroideo possa avere un impatto sui livelli di benessere della serotonina nel cervello. Con una tiroide iperattiva, non sorprende che l'umore possa affondare.
  • Nervosismo e ansia: l'ansia è associata all'ipertiroidismo, quando la ghiandola tiroidea produce troppo ormone tiroideo. Se ci si sente come se non si riuscisse a rilassarsi, la tiroide potrebbe essere "iper".
  • Alterazione dell'appetito o della papille gustative: un aumento dell'appetito può essere un segno di ipertiroidismo. La parte "iper" del disturbo, tipicamente, va a  compensare l'impatto calorico di un aumento dell'appetito, non comportando, quindi, un aumento di peso.
  • Confusione: la privazione del sonno o l'invecchiamento potrebbero causare confusione, tuttavia, il funzionamento cognitivo può perdere colpi quando la tiroide è fuori controllo. Troppo ormone tiroideo (ipertiroidismo) può causare difficoltà di concentrazione, mentre una scarsa produzione (ipotiroidismo) può causare dimenticanza e nebbia nel cervello. Molte donne pensano che sia solo un sintomo che accompagna la menopausa.
  • Calo della libido: avere poco o nessun desiderio nei confronti del sesso, con una libido bassa, potrebbe essere un effetto collaterale di un disturbo della tiroide. 
  • Palpitazioni: può sembrare che il cuore stia saltando dei battiti, oppure battendo troppo forte. I battiti del cuore o le palpitazioni possono essere un segno di troppi ormoni tiroidei che invadono il sistema.
  • Pelle secca: la pelle secca può essere un sintomo di ipotiroidismo; il cambiamento nella sua struttura e nell'aspetto è probabilmente dovuto al rallentamento del metabolismo (causato dal una produzione di ormoni tiroidei troppo esigua), che può ridurre la sudorazione. Senza abbastanza umidità, la pelle può rapidamente diventare secca e friabile. Allo stesso modo, le unghie possono diventare fragili.
E ancora, altri sintomi di possibili malattie della tiroide:

  • Disturbi intestinali: le persone con ipotiroidismo a volte si lamentano di stitichezza. L'interruzione della produzione di ormoni causa un rallentamento dei processi digestivi. Una tiroide iperattiva può causare diarrea o movimenti intestinali più frequenti, motivo per cui sono sintomi di ipertiroidismo.
  • Mestruazioni irregolari: periodi mestruali più lunghi con un flusso più pesante e più crampi possono essere un segno di ipotiroidismo, in cui gli ormoni tiroidei scarseggiano. I periodi possono essere più vicini, registrando quindi mestruazioni irregolari. Con l'ipertiroidismo, alti livelli di TSH causano irregolarità mestruali in un modo diverso, con mestruazioni che possono essere più brevi, più distanti oppure più leggere. 
  • Dolori muscolari: un formicolio o intorpidimento improvviso, oppure dolori muscolari a braccia, gambe, piedi o mani, potrebbe essere un segno di ipotiroidismo. Nel tempo, produrre troppo poco ormone tiroideo può danneggiare i nervi, che inviano segnali dal cervello e dal midollo spinale in tutto il corpo. Il risultato sono quei formicolii.
  • Ipertensione: l'elevata pressione sanguigna può essere un sintomo di una malattia della tiroide, legata sia a ipertiroidismo che ipotiroidismo. Le persone con ipotiroidismo hanno da 2 a 3 volte il rischio di sviluppare ipertensione. Una teoria è che basse quantità di ormone tiroideo possano rallentare il battito cardiaco, ciò può influire sulla forza di pompaggio e sulla flessibilità della parete dei vasi sanguigni. Entrambi possono causare un aumento della pressione sanguigna.
  • Abbassamento della temperatura corporea: la sensazione di freddo è associata all'ipotiroidismo. Il rallentamento del sistema causato da una tiroide iperattiva significa che le cellule bruciano meno energia e ciò equivale a meno calore, dunque ad un abbassamento della temperatura corporea. Le persone con ipertiroidismo a volte si sentono troppo accaldate, o sudano copiosamente.
  • Raucedine: un cambiamento nella voce, raucedine o un groppo in gola potrebbero essere un segno di un disturbo della tiroide. Controllare il collo per vedere se si riescono a rilevare eventuali segni di gonfiore della tiroide, può essere utile. Usando uno specchietto, si può procedere a guardare la gola, mentre si inghiotte un sorso d'acqua, per cercare eventuali rigonfiamenti o protrusioni nell'area della tiroide (sotto il pomo d'Adamo e sopra le clavicole). Se si nota qualcosa di bitorzoluto o sospetto, consultare il medico.
  • Ciclo del sonno irregolare: se si avverte l'esigenza di dormire tutto il giorno, potrebbe essere anche segno di ipotiroidismo. Una tiroide pigra può rallentare le funzioni corporee, fino al punto in cui dormire sembra essere una condizione desiderata. Se non si riesce a dormire, potrebbe trattarsi di ipertiroidismo. Una tiroide iperattiva può causare ansia e polso rapido, che può rendere difficile prendere sonno.
  • Capelli assottigliati: i capelli fragili e secchi, che si rompono o cadono possono essere un segno di ipotiroidismo. Troppo poco ormone tiroideo interrompe il ciclo di crescita dei capelli e mette troppi follicoli in modalità "riposo", con conseguente perdita di capelli. In caso di ipertiroidismo, in genere, i capelli si possono presentare diradati.
  • Problemi a rimanere incinta: se si sta cercando di avere un bambino da un lungo periodo di tempo, una tiroide poco o troppo attiva potrebbe essere un fattore importante da considerare. La difficoltà del concepimento è stata collegata a un rischio più elevato di problemi alla tiroide. Sia l'ipotiroidismo che l'ipertiroidismo possono interferire con l'ovulazione, che compromette la fertilità. I disturbi della tiroide sono anche legati a complicanze della gravidanza.
  • Colesterolo alto: alti livelli di colesterolo, a bassa densità di lipoproteine ​​(LDL) che non hanno risposto a dieta, esercizio fisico o farmaci sono stati collegati all'ipotiroidismo. Livelli elevati di colesterolo "cattivo" possono essere causati da una tiroide iperattiva, divenendo un motivo di preoccupazione. L'ipotiroidismo non trattato può portare a problemi cardiaci, incluso un ingrossamento cardiaco e insufficienza cardiaca.

Quali sono le patologie legate alla tiroide?

Le patologie della tiroide sono molte e sono caratterizzate da diverse cause.

Spesso, per semplificare, si tende a classificare i disturbi della tiroide in ipotiroidismo e ipertiroidismo, ma ciò non è corretto. Infatti, molte patologie della tiroide (più in generale distiroidismo) comprendono anche: 

Il concetto di base è che la funzione della tiroide è diversa dall’aspetto anatomico (che si può rilevare, ad esempio, con ecografia). Infatti, per esempio, si può avere un nodo con una tiroide che può avere una funzione normale (o anche iper o ipo) oppure si può avere un tumore maligno, ma essere eutiroidei (con il normale funzionamento della tiroide).

Cos'è l'ipertiroidismo?

L'ipertiroidismo è un complesso di sintomi, che insorgono quando vengono prodotti ormoni tiroidei in quantità eccessiva rispetto alle esigenze dei tessuti.

Il grave quadro di compromissione generale delle condizioni dell'organismo, che si registra come conseguenza della patologia, prende il nome di tireotossicosi.

Il termine ipertiroidismo è generico e comprende quadri morbosi che presentano caratteristiche diverse, soprattutto per quanto riguarda le cause e i meccanismi con cui si producono. Fondamentalmente, si hanno 2 quadri morbosi: il morbo di Basedow e il morbo di Plummer.

Il morbo di Basedow colpisce soprattutto donne tra i 20 e i 50 anni. In esso, si ha un disordine nei meccanismi che di norma regolano la secrezione dell'ormone tiroideo, in rapporto al fabbisogno dei tessuti. Non di rado, la malattia insorge in rapporto con dei fattori scatenanti, rappresentati spesso da: malattie infettive acute, traumi psichici, intense stimolazioni emotive protratte nel tempo.

Meno frequente del morbo di Basedow è il morbo di Plummer. Anch'esso colpisce più frequentemente le donne, specialmente tra i 40-50 anni. Il morbo di Plummer è dovuto all'insorgenza nella tiroide di un adenoma, cioè di un tumore benigno, che produce ormoni tiroidei e che funziona in modo autonomo, completamente svincolato dai meccanismi di regolazione ipofisari della tiroide.

La terapia degli ipertiroidismi si avvale di molteplici possibilità, la cui scelta varia da caso a caso: 

  • Trattamento con farmaci antitiroidei
  • Sedativi del sistema nervoso centrale o periferico
  • Farmaci ad attività antitiroxinica periferica (ad esempio, Cortisone)
  • Irradiazione della tiroide
  • Terapia chirurgica

Quando si parla di tiroide ingrossata?

La causa principale della tiroide ingrossata è sconosciuta, ma i noduli tiroidei e l'ingrossamento della tiroide sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini, e aumentano di frequenza con l'età. Le donne spesso sviluppano l' ingrossamento della tiroide durante la gravidanza e la menopausa.

Se si nota la presenza di un nodulo o un gonfiore al collo, si dovrebbe consultare il medico, il quale valuterà il sintomo e, se necessario, indirizzerà verso una clinica specialistica. La maggior parte dei noduli e dei gonfiori sono innocui, ma è sempre meglio controllarli tempestivamente, nel caso in cui siano tra i pochi cancerogeni.

Se tutte le indagini sono rassicuranti e il nodulo o gonfiore della tiroide non causa problemi, non è richiesto alcun trattamento. A volte, la dimensione del nodulo può essere monitorata da scansioni di follow-up. In alcune situazioni, il medico può raccomandare uno o più dei seguenti trattamenti:

  • Chirurgia 
  • Iodio radioattivo (attraverso la terapia con iodio 131
  • Farmaci antitiroidei  
  • Compresse di Levotiroxina

Che cos'è il gozzo tiroideo?

Si parla di gozzo quando si è di fronte a un aumento di volume circoscritto o diffuso della tiroide, a lento sviluppo, che non regredisce spontaneamente, con caratteristiche istologiche e biologiche benigne. 

Il gozzo si manifesta con un ingrossamento della regione anteriore del collo di vario volume, tale, a volte, da provocare compressione della trachea e dell'esofago, e quindi difficoltà alla respirazione (dispnea) e di deglutizione (disfagia). La funzionalità della tiroide può risultare normale oppure aumentata.

Nell'insorgenza di questa patologia, gioca un ruolo importante l'eccessiva stimolazione della tiroide da parte dell'ormone tireotropo ipofisario, che può essere una conseguenza di una carenza di iodio nella dieta, o di altri fattori capaci di interferire nella sintesi dell'ormone tiroideo.

La terapia si avvale di somministrazioni di iodio nelle zone endemiche, e dell'enucleazione chirurgica (tiroidectomia subtotale) nelle forme sporadiche.

Cosa sono i noduli tiroidei?

I noduli tiroidei sono masse solide o piene di liquido che si formano nella tiroide.  La stragrande maggioranza dei noduli tiroidei non è grave, e non causa sintomi.

Il cancro della tiroide rappresenta solo una piccola percentuale di noduli tiroidei. Alcuni di essi, tuttavia, possono diventare abbastanza grandi da essere visibili, oppure rendere difficile deglutire o respirare.

Le opzioni di trattamento dipendono dal tipo di nodulo tiroideo presente. Se un nodulo tiroideo non è canceroso, ci sono diverse opzioni di trattamento:

  • Attesa: se una biopsia mostra la presenza di un nodulo tiroideo benigno, il medico può suggerire semplicemente di osservare la sua condizione. Questo di solito significa fare un esame fisico e un test di funzionalità tiroidea a intervalli regolari. Se rimane invariato, potrebbe non essere mai necessario un trattamento.
  • Terapia di soppressione dell'ormone tiroideo: ciò comporta il trattamento di un nodulo benigno con levotiroxina, una forma sintetica di tiroxina che si assume in forma di pillola. L'idea è che la fornitura di ormone tiroideo aggiuntivo invii un messaggio all'ipofisi di produrre meno TSH, l'ormone che stimola la crescita del tessuto tiroideo.
  • Chirurgia: occasionalmente, un nodulo che è chiaramente benigno può richiedere un intervento chirurgico, soprattutto se è così grande da rendere difficile respirare o deglutire. La chirurgia viene anche presa in considerazione per le persone con grandi gozzi multinodulari, in particolare quando ostruiscono le vie respiratorie, l'esofago o i vasi sanguigni. Anche i noduli diagnosticati come indeterminati o sospetti da una biopsia necessitano di rimozione chirurgica, quindi possono essere esaminati alla ricerca di segni di cancro.

Cosa prevedono gli esami per la tiroide?

I test per valutare la funzione tiroidea includono quanto segue:

  • Prove del TSH: il modo migliore per testare inizialmente la funzione tiroidea è misurare il livello di TSH da un campione di sangue. Un alto livello di TSH indica che la ghiandola tiroidea non riesce a funzionare bene, a causa di un problema che interessa direttamente la tiroide (ipotiroidismo primario). La situazione opposta, in cui il livello di TSH è basso, di solito indica che la persona ha una tiroide iperattiva che produce troppo ormone tiroideo (ipertiroidismo). Occasionalmente, un TSH basso può derivare da un'anomalia nella ghiandola pituitaria, che gli impedisce di produrre abbastanza TSH per stimolare la tiroide (ipotiroidismo secondario). Nella maggior parte dei soggetti sani, un normale valore di TSH significa che la tiroide funziona normalmente.
  • T4: Il T4 circola nel sangue in 2 forme, T4 legato a proteine ​​che gli impediscono di entrare nei vari tessuti che hanno bisogno dell'ormone tiroideo; T4 libero, che entra nei vari tessuti per esercitare i suoi effetti. La frazione di T4 libera è la più importante per determinare il funzionamento della tiroide, e i test per misurare questo sono chiamati Free T4 (FT4) e Free T4 Index (FT4I o FTI). Gli individui con ipertiroidismo avranno un FT4 o FTI elevato, mentre i pazienti con ipotiroidismo avranno un basso livello di FT4 o FTI. La combinazione del test TSH con FT4 o FTI determina accuratamente come funziona la ghiandola tiroidea. Il riscontro di un TSH elevato e di una bassa FT4 o FTI indica ipotiroidismo primario dovuto a malattia nella ghiandola tiroidea. Un basso TSH e un basso FT4 o FTI indicano ipotiroidismo, a causa di un problema che coinvolge la ghiandola pituitaria. Un basso TSH con un elevato FT4 o FTI è trovato in individui che hanno ipertiroidismo.
  • T3: i test T3 sono spesso utili per diagnosticare l'ipertiroidismo o per determinare la gravità dello stesso. I pazienti che sono ipertiroidei avranno un livello T3 elevato. In alcuni individui con un TSH basso, solo il T3 è elevato e l'FT4 o FTI è normale. Il test T3 raramente è utile nel paziente ipotiroideo, poiché è l'ultimo test a diventare anormale. I pazienti possono essere gravemente ipotiroidei con un alto TSH e basso FT4 o FTI, ma avere un T3 normale. In alcune situazioni, come durante la gravidanza o durante l'assunzione di pillole anticoncezionali, possono esistere livelli elevati di T4 e T3 totali. Questo perché gli estrogeni aumentano il livello delle proteine ​​leganti. 
  • Test degli anticorpi tiroidei: il sistema immunitario protegge da invasori esterni, come batteri e virus, distruggendoli con sostanze chiamate anticorpi, prodotti da cellule del sangue, conosciute come linfociti. In molti pazienti con ipotiroidismo o ipertiroidismo, i linfociti producono anticorpi contro la tiroide, che stimolano o danneggiano la ghiandola. Due anticorpi comuni che causano problemi alla tiroide sono diretti contro le proteine ​​delle cellule tiroidee: perossidasi tiroidea e tireoglobulina. Misurare i livelli degli anticorpi tiroidei può aiutare a diagnosticare la causa dei problemi della tiroide. 
  • Tireoglobulina (Tg): è una proteina prodotta da normali cellule tiroidee e anche da cellule tumorali tiroidee. Non è una misura della funzione tiroidea e non diagnostica il cancro alla tiroide, quando la ghiandola tiroidea è ancora presente. È usato più spesso nei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per il cancro della tiroide, per monitorarli dopo il trattamento. 

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Dr. Mario Vasta Medico Chirurgo
Dr. Mario Vasta
endocrinologomedico dello sport

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